Un Intero Sistema Politico sta affondando…

di Cesare Sacchetti

Siamo entrati in una fase storica diversa. Il tempo delle promesse al vento nelle campagne elettorali è finito. C’è un intero sistema politico che sta affondando qui.

Brunetta e Gelmini hanno lasciato Forza Italia. È soltanto l’inizio delle scissioni che dilanieranno ogni singolo partito. Il meglio deve ancora arrivare.

Alcuni credono che adesso si va a votare e si riportano le lancette dell’orologio al 2018. Credo che tali persone non abbiano minimamente compreso quale cambiamento storico rappresenti la fine della globalizzazione e la sconfitta di Davos.

Temo che tali persone non abbiano capito che questa classe politica si è seduta dalla parte di chi voleva smembrare e uccidere l’Italia. Temo che tali persone non abbiano minimamente compreso che questa classe politica oggi si è seduta dalla parte di chi ha perso, e che ora costoro sono soli, isolati, senza la protezione dei loro garanti a Washington e Londra. Gli argini sono crollati. La piena è in arrivo e travolgerà i resti delle élite liberali italiane.

Adesso il prossimo passo è l’astensionismo totale. Se riusciamo a raggiungere una ondata di astensione tale da non raggiungere nemmeno il 50% più 1, diamo il colpo di grazia definitivo a questa autoreferenziale classe dirigente che non rappresenta l’Italia, e che ha portato il Paese nel “tritacarne” di Davos. Se riusciamo a raggiungere tale obbiettivo, la fine della democrazia liberale sarà ad un passo.

Salvini condivide lo stesso problema del M5S. Il suo partito non ha più elettori. Il 20 luglio il Carroccio ha fatto ciò che ha fatto non perché ha ritrovato un minimo di dignità e di interesse per le sorti del Paese. A via Bellerio sono interessati solo e soltanto alle sorti delle loro terga e delle poltrone sulle quali sono seduti.

A via Bellerio sono abituati a prendere in giro le persone che avevano rimesso nella Lega le loro ultime speranze di poter uscire dalla gabbia dell’eurocrazia. Ieri la Lega non aveva altra scelta. Doveva aiutare Draghi a far cadere il suo governo per poter poi giocarsi il tutto per tutto alle urne e preservare le ultime sacche clientelari rimastegli.

La scelta della Lega, così come quella del M5S, era obbligata. Ciò che però forse nessuno dei due partiti ha compreso è che siamo entrati in una fase storica diversa. Il tempo delle promesse al vento nelle campagne elettorali è finito. C’è un intero sistema politico che sta affondando qui, e loro sono a bordo di quel sistema.

Articolo di Cesare Sacchetti

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://t.me/cesaresacchetti

LA CIVILTà DELL'ORTO
La Coltivazione Elementare
di Gian Carlo Cappello

La Civiltà dell'Orto

La Coltivazione Elementare

di Gian Carlo Cappello

Cosa significa “non fare” in agricoltura? E come può un orto coltivato senza fatica rendere a tal punto da avere tutto il cibo di cui si ha bisogno?

Gian Carlo Cappello, agrotecnico con decenni di esperienza sulle spalle, ci spiega questa apparente contraddizione in un libro che è a metà tra un manuale agricolo e una riflessione sulla società di oggi.

Il libro racconta l'idea del progetto “Civiltà dell’Orto”, natoe per la sussistenza alimentare dei/delle partecipanti.

Ogni persona che contribuisce, sia con il lavoro sul campo sia con beni e/o servizi, può accedere al raccolto condiviso. Il Non-metodo di Coltivazione Elementare sviluppa il principio definito del «non fare».

Cosa non viene fatto:

  • nessuna lavorazione del terreno, neppure superficiale e neppure all'inizio della coltivazione;
  • nessun uso di fertilizzanti, antiparassitari, ammendanti e diserbanti (né chimici né organici né omeopatici) né E.M.;
  • nessuna rotazione colturale, consociazione varietale, compostaggio, sovescio, progettazione, calendarizzazione;
  • riduciamo al minimo l'apporto di acqua irrigua;
  • nessun intervento contro le cosiddette “malattie” né contro l'erba spontanea poiché considerate parte dei processi naturali di ripristino dell'equilibrio non comprensibili alla mente razionale;
  • non scegliamo dogmaticamente sementi antiche

Cosa viene fatto:

  • preserviamo il naturale equilibrio della terra e del contesto di coltivazione;
  • consideriamo la crescita delle coltivazioni come conseguenza dell’equilibrio della biosfera;
  • cerchiamo di rendere le piante coltivate quanto più «selvatiche» possibile;
  • promuoviamo il cambiamento e la crescita interiore, affiniamo l'intuito, il sentire, la saggezza innata e l'intrinseca capacità creativa di risoluzione dei problemi;
  • sosteniamo l'autosufficienza alimentare e il superamento dell'economia capitalista.
  • favoriamo l’inserimento di nuovi/e partecipanti che condividano questi principi.

Il cambiamento è possibile!

Perché leggere questo libro:

  • Per scoprire perché in agricoltura "non fare" è meglio di "fare".
  • Per sentire la voce di un esperto agrotecnico con oltre 30 anni di esperienza nel campo.
  • Perché non si tratta solo di un manuale di agricoltura, ma anche di un'inaspettata riflessione sulla società e sui comportamenti comunemente accettati, talvolta inspiegabili, dell'essere umano.

Le parole dell'autore

La Coltivazione Elementare è la realizzazione più avanzata della filosofia del «non fare», concepita ormai mezzo secolo fa dal contadino giapponese Masanobu Fukuoka. Essa rivisita con creatività ed estemporaneità nel contesto di per sé perfetto della Natura l'esperienza di una ruralità tramandata di generazione in generazione.

Se la tecnologia ci rende dipendenti dalla razionalità allontanandoci dalla nostra vera dimensione naturale, la Coltivazione Elementare ci può affrancare dai disastrosi tentativi dell'umanità di controllare la vita.

Nei processi naturali c'è già la ricchezza per ottenere con ottimi raccolti l'autosufficienza alimentare delle comunità. La nostra esistenza si può allineare alla perfezione imperscrutabile che è dentro di noi.

Ciò che ho scritto non è e non vuole essere soltanto un manuale, ma ripercorre i miei cinquant'anni di esperienza sul campo ed è rivolto ai lettori e alle lettrici che già coltivano o coltiveranno e ai borderline desiderosi di liberarsi dal peso della città e della società capitalista.

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