Viaggiatori del Tempo: Al Bielek

Al Bielek è nato nel 1927. Il mistero intorno ai suoi ricordi inizia già all’età di nove mesi, durante una festa di Natale in famiglia, in cui il bambino dimostrò di comprendere pienamente una conversazione che stava avvenendo intorno al pianoforte e di ricordarla dettagliatamente.

Una capacità mnemonica sorprendente. Alla scuola elementare, era conosciuto come “l’enciclopedia ambulante”. Prima del diploma di scuola superiore, fece un test di elettronica in cui risultò l’unico idoneo. Poi durante gli anni della guerra, la Marina che aveva bisogno di persone come lui, lo reclutò.  

Nel corso degli anni, Al si specializzò nel settore dell’elettronica ed ebbe a che fare con soggetti alquanto particolari, che furono esponenti di punta di progetti militari e operazioni segrete, in particolare venne coinvolto nei progetti PSI (Psychic Operations). Gli “strani eventi” cominciarono poco dopo, quando fu reclutato nel “Progetto Montauk”. Nel corso del 1970, Al era il direttore di un programma per ragazzi sensitivi e aveva grosse possibilità di gestione, in considerazione del fatto che il “Montauk boys” era ritenuto un programma chiave.

I suoi compiti consistevano nel gestire le operazioni del programma di controllo mentale. Era in contatto regolare con Duncan Cameron e Preston Nichols. Stewart Swerdlow era uno dei “programmatori dei ragazzi” di Montauk, sotto Al Bielek. Secondo quando dichiarato da Duncan Cameron, nel 1980, quando i programmi di controllo del tempo erano operativi, Al partecipò ad alcuni esperimenti di viaggio nel tempo. Sia lui che Duncan viaggiarono su Marte in diverse occasioni.

Ora ricorda parecchi altri viaggi che fece con le squadre di una stazione di ricerca, nel 100.000 a.C., in altri pianeti, per reperire contenitori pieni di luce e energia oscura, e anche viaggi nel futuro, precisamente nell’anno 6037.

Fu a partire dal gennaio 1988, dopo aver visto il film “The Philadelphia Experiment”, che i ricordi di Al Bielek cominciarono a tornare (si rese conto di avervi partecipato). A quel punto il suo coinvolgimento con Montauk si concluse. Nel corso del tempo anche Preston Nichols, Duncan Cameron, e altri, cominciarono a ricordare la loro esperienza nel progetto Montauk.

Al decise di rendere pubblica tutta la propria storia, sia per quanto riguarda il progetto Montauk che per la sua partecipazione al progetto Philadelphia. Il progetto Montauk fa parte di tutta una serie di progetti segreti del governo degli Stati Uniti, condotti a “Camp Eroe” – Air Force Station Montauk a Montauk, Long Island – al fine di sviluppare  tecniche di guerra psicologica e di ricerca scientifica “esotica” tra cui il viaggio nel tempo. Jacques Vallée reputa il Progetto Montauk come una conseguenza del Philadelphia  Experiment.

Il Philadelphia Experiment è un presunto esperimento militare che si dice sia stato effettuato dalla Marina degli Stati Uniti presso il Cantiere Navale di Philadelphia, in Pennsylvania, il 28 ottobre 1943. Il cacciatorpediniere US Navy escort USS Eldridge, è stato oggetto di un test per renderlo invisibile ai dispositivi nemici. La Marina degli Stati Uniti, tuttavia, sostiene ancora oggi che tale esperimento non sia mai stato condotto.

L’esperimento era presumibilmente basato su un aspetto della “teoria del campo unificato”, un termine coniato da Albert Einstein. La teoria del campo unificato mira a descrivere matematicamente e fisicamente le interrelazioni tra le forze che compongono le radiazioni elettromagnetiche e la gravità, in altre parole, le forze che uniscono elettromagnetismo e gravità in un unico campo.


Di conseguenza, se la luce fosse piegata, lo spazio-tempo si piegherebbe a sua volta, creando di fatto una “macchina del tempo”.  Secondo alcuni “ricercatori”, attraverso l’uso di potenti elettromagneti, si potrebbe piegare lo spazio tempo, rendendo difatti possibile uno spostamento nel tempo. La Marina avrebbe, quindi, considerato questa ipotesi come di evidente valore militare e patrocinato l’esperimento.

Il “Test” è presumibilmente iniziato nell’estate del 1943, con un successo solo parziale. Il test avrebbe reso la Eldridge quasi del tutto invisibile, e alcuni testimoni avrebbero segnalato una “nebbia verdastra” apparire al posto della nave. I membri dell’equipaggio lamentarono nausea dopo l’esperimento. Inoltre, si dice che quando la nave riapparve, alcuni marinai erano divenuti parte dello scafo, come se si fossero fusi insieme.

A quel punto, si dice che l’esperimento sia stato modificato e ripetuto il 28 ottobre 1943. Questa volta, non solo la Eldridge divenne invisibile, ma scomparve fisicamente dalla zona in un lampo di luce blu e fu teletrasportata a Norfolk, in Virginia, a più di 200 miglia (320 km) di distanza. Lì, si sostiene che la Eldridge fu in piena vista degli uomini a bordo della nave SS Andrew Furuseth, per molto tempo; dopo di che, la Eldridge sparì e riapparse di nuovo a Philadelphia presso il sito da dove era originariamente “partita”. Al termine dell’esperimento, inoltre, si disse che la nave e tutto il suo equipaggio fossero andati indietro nel tempo di circa 10 secondi! 

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://mindalert2013.blogspot.com/2015/07/viaggiatori-del-tempo-al-bielek.html

ESOPOLITICA: LO STARGATE PER UNA NUOVA REALTà VOL. II
Racconti e interviste con esperti del campo ufo e fenomeni correlati
di Paola Leopizzi Harris

Esopolitica: Lo Stargate per una Nuova Realtà Vol. II

Racconti e interviste con esperti del campo ufo e fenomeni correlati

di Paola Leopizzi Harris

La traduzione del Terzo, attesissimo libro di Paola Harris, autrice bestseller negli Stati Uniti, con interviste ai massimi protagonisti dell'ufologia.

L'Esopolitica è lo studio accademico della presenza extraterrestre sulla Terra e delle sue implicazioni sociologiche e politiche.

Paola Harris, giornalista investigativa da trent'anni in questo campo, con questo suo terzo libro intende fornire un contributo fondamentale per le generazioni future, mettendo a disposizione materiali e testimonianze sulla base delle quali, domani, sarà possibile "connettere i punti" e dipanare l'oscurità su un quadro che risulta essere, oggi, ancora nebuloso.

Le interviste dell'autrice si rivelano quindi materiali preziosi: tra i tanti intervistati Paul Hellyer, ex ministro della Difesa canadese, Edgar Mitchell, astronauta dell'Apollo 14, i piloti Milton Torres e Jean-Charles Duboc,

Al Bielek e Reme Baca, protagonisti di casi al limite del nostro orizzonte ancora troppo umano.

Il lavoro di Paola Harris mira a fare luce su quella parte di storia tuttora negata, nella convinzione che sia fondamentale continuare a chiederci chi siamo, in che direzione andiamo e quale sia il nostro rapporto con gli extraterrestri.

"In un certo senso abbiamo percorso una lunga strada, ma d'altra parte è come se fossimo ancora all'inizio del percorso. Pronti o meno, ci avviciniamo all'inizio di una nuova era. Ovviamente,
tentare di preparasi è sicuramente la scelta più saggia".

Dalla prefazione di Travis Walton

 

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