Con una decisione sorprendente e assai discutibile, l’Agenzia del farmaco ha tolto ogni filtro al consumo di “EllaOne”. Un’analoga scelta nel 2016 per le maggiorenni, aveva fatto moltiplicare le vendite.
Anche l’Italia – purtroppo – si accoda ai Paesi nei quali si pensa che per aiutare i giovani ad affrontare in modo maturo la sessualità basti dar loro una pillola. Anzi, tutte quelle che vogliono. Va in questa direzione la scelta dell’Agenzia italiana del farmaco di liberalizzare il commercio di EllaOne, nota come “pillola dei 5 giorni dopo”, perché il suo principio attivo – l’Ulipristal acetato – agisce modificando l’attività dell’ormone naturale progesterone, necessario per l’ovulazione, ritardandola, ma solo se assunto entro 120 ore dal rapporto. L’autorità di farmacovigilanza ha ora tolto l’obbligo di esibire al farmacista la prescrizione medica anche per le minorenni, dopo che nel marzo 2016 era già stato eliminato sopra i 18 anni.
L’effetto di questa decisione è che EllaOne viene di fatto equiparata a un farmaco da banco, come le pastiglie per la gola o il colluttorio. La ricetta è obbligatoria per farmaci (come gli antibiotici) dei quali va fatto un uso controllato e solo quando strettamente necessario. Ma su un prodotto che per le sue caratteristiche non è destinato a un consumo abituale togliere il “filtro” del controllo medico pare una decisione preoccupante, anche per l’inevitabile moltiplicazione del consumo: basti pensare che – secondo i dati della Relazione ministeriale sull’attuazione della legge 194 – di EllaOne si è passati dalla vendita di 145.101 confezioni nel 2015 alle 260.139 nel 2018.
Perché allora non continuare a vigilare sull’uso tra le adolescenti? Una domanda anche più ineludibile se si considera il messaggio di sostanziale indifferenza degli adulti e di arbitrio assoluto nei comportamenti personali (“tanto c’è la pillola”) che viene inviato ai più giovani. Le ricadute educative non sono evidenti solo a chi ha deciso di non vederle.
Ma l’Aifa la pensa altrimenti: “Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza – ha dichiarato il direttore generale Nicola Magrini – ed è anche, a mio avviso, uno ‘strumento etico’ in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”. (e a chi lo sottolinei, alle ragazzine di 15 anni? – ndr)
Ma togliendo la ricetta, difficile credere che possa accadere qualcosa di diverso! Aifa ha eliminato un pezzo di carta per sostituirlo con un altro, di tutt’altro valore: “Al momento dell’acquisto in farmacia – spiega Magrini – il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. In questa ottica, Aifa svilupperà presto un sito ad hoc, con informazioni e indicazioni approfondite sulla contraccezione”.
EllaOne esce dai laboratori HraPharma, azienda farmaceutica francese leader nei contraccettivi, e dal 2017 è nella lista dei farmaci considerati ‘essenziali’ dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in base all’idea, spiega ancora Magrini, che “le gravidanze nelle teenager sono un importante indicatore di sviluppo di una società, che va tenuto ai minimi livelli”.
In Italia la loro incidenza è tra le più basse al mondo (nel 2017 quelle sotto i 20 anni sono state l’1,6% del totale) così come gli aborti delle minorenni (nel 2018 ne sono stati censiti 2.268 su 76.328 totali, meno del 3%). Hra dichiara che la sua pillola fallisce in 2 casi su 100, e ne è noto – sebbene assai contestato dai fautori – l’effetto anti-nidatorio sull’embrione eventualmente appena concepito e dunque il potenziale di provocare aborti, per quanto molto precoci e impossibili da contabilizzare. Eppure, l’Aifa parla di “una svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti”. Ce n’era davvero bisogno?
Scandalosa rinuncia alla relazione di cura e all’ascolto
“E assolutamente scandaloso che in nome di una assoluta autodeterminazione vengano così facilmente offerti ‘a domanda’ veleni e antidoti per annullare sul nascere gravidanze indesiderate o inattese”. Così interviene sulla vicenda EllaOne il presidente nazionale dell’Associazione medici cattolici (Amci) Filippo Maria Boscia.
“In una società sempre più mercantile – prosegue – l’estrema banalizzazione dell’aborto nascosto è così servita. Giovani donne depersonalizzate diventano semplici contenitori da riempire e da svuotare. La medicina deve avere un’anima: deve essere posta maggiore attenzione all’ascolto, alla comprensione, ai gesti da compiere con competenza e saggezza. Occorre la fisicità dell’incontro, considerando che i pazienti non sono solo cittadini-utenti ma persone, che devono essere informate su basi scientifiche considerando rischi clinici e controindicazioni. Questi valori non possono essere disattesi. Senza reciprocità non possono esserci relazioni di cura. Maggiori valori aiutano a gestire con più responsabilità la procreazione umana e la difesa della vita. I medici cattolici pretendono che si cambi registro nella relazione di cura”.
… nel momento del concepimento… Dio Padre, Gesù Cristo Figlio unigenito e lo Spirito Santo paraclito, ossia La Santissima Trinità …crea l’Anima! Nell’attimo della creazione dell’anima il concepito è una Persona e non un ammasso di cellule! Quindi si commette un omicidio! Il mio desiderio è …che i rappresentanti della Chiesa Cristiana Cattolica ufficiale prendessero ufficialmente posizione!
… Rimango in attesa!