Esistono fenomeni e teorie che sfidano le nostre conoscenze attuali, che stimolano l’immaginazione e aprono a nuove possibilità. Sono argomenti a volte controversi, per i quali l’ultima parola rimane al lettore.
Nel 1850, in una piccola città vicino a Francoforte (Germania), uno strano personaggio chiamato Jophar Vorin fu trovato per strada in stato confusionale dalle autorità e interrogato. John Timbs scrisse di Vorin nel suo “Year-Book of Facts in Science and Art” del 1852, libro che da altre riviste di quel tempo fu elogiato per l’accuratezza dei fatti riportati. Timbs ha scritto: «È confermato, nei carteggi di Berlino, che alla fine del 1850, uno straniero fu preso in custodia in un piccolo villaggio del distretto di Lebas, vicino a Francoforte sull’Oder, dove si trovava a vagar, senza che nessuno abbia potuto capire da dove fosse arrivato».
«Parlava tedesco in modo imperfetto e mostrava tutti i segni di un’origine caucasica: interrogato dal borgomastro di Francoforte, lo straniero affermò che il suo nome era Jophar Vorin e che proveniva da un paese chiamato Laxaria, situato nella parte del mondo denominata Sakria. Si affermò che non conoscesse alcun linguaggio europeo (se non, si deve supporre, il tedesco parlato male) ma che leggeva e scriveva nelle lingue chiamate da lui laxariano e abramiano».
«Sosteneva che quest’ultima fosse la lingua scritta dell’ordine clericale della Laxaria, e l’altra invece la lingua comune del suo popolo. Affermava inoltre che la sua religione, definita ‘Ispaziana’, fosse cristiana sia nella forma che nella dottrina. Della Laxaria diceva che si trovasse a centinaia di miglia dall’Europa, separata da questa da vasti oceani».
«Lo scopo del suo viaggio in Europa era di far visita a un fratello da lungo tempo perduto, ma la nave sulla quale si trovava era naufragata… non seppe dire però dove, e su nessuna mappa o planisfero seppe indicare il percorso da lui fatto sulla terra ferma. Affermava che la sua razza sconosciuta possedeva una notevole conoscenza geografica».
«I cinque grandi continenti della Terra, da Vorin erano chiamati Sakria, Aflar, Aslar, Auslar e Euplar. I saggi di Francoforte sull’Oder, dopo un’attenta disamina del suo racconto e della sua persona, credettero nella sua buona fede. In seguito, Jophar Vorin fu trasferito a Berlino, dove fu oggetto di ulteriori studi e ricerche».
Questo caso è stato menzionato anche dal libro “The Directory of Possibilities” (pubblicato nel 1981, da Colin Wilson e James Grant) assieme ad altri due casi simili. Scrivono Wilson e Grant: «Nel 1905, un giovane uomo venne arrestato a Parigi, parlava un linguaggio sconosciuto, ma riuscì a far capire di essere un cittadino di un luogo chiamato Lisbian».«E’ del 1954 un altro caso simile, accaduto in Giappone, dove durante un controllo dei passaporti, si trovò un uomo con dei documenti emanati dalla Nazione di Taured».
La leggenda metropolitana dell’uomo di Taured si è diffusa su internet ingrandendosi come una palla di neve, ma la fonte iniziale sembra essere il libro di Wilson. Epoch Times non è riuscito a individuare delle fonti credibili per quanto riguarda altri dettagli che sono stati aggiunti alla storia (per esempio, si dice che l’uomo collocasse Taured tra la Francia e la Spagna, e che fosse poi scomparso dopo essere stato messo in prigione).
Wilson è stato uno scrittore prolifico: i suoi libri comprendevano sia storie di fantasia – in questo contesto quello più noto è “The Outsiders”, pubblicato nel 1956 quando aveva 24 anni – sia testi che si occupavano di indagini su fenomeni psichici e dell’occulto. Un necrologio su di lui, pubblicato dal Telegraph nel 2013, affermava: «È stato spesso criticato per le sue generalizzazioni, e per l’abitudine di riportare citazioni a memoria senza specificare le sue fonti, ma è rimasto fermamente convinto del suo stesso talento. «La maggior parte delle critiche si basano semplicemente su incomprensioni – affermava lui – ho da lungo tempo accettato che la maggiore difficoltà del mio lavoro, è che copre un campo troppo vasto. Persino i lettori a cui piaccio, non possono fare a meno di vedere il dito al posto della luna».
Fonte originale: Accounts of People Who Seem to Literally Be From Parallel Universes
Traduzione di Vincenzo Cassano
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: http://epochtimes.it/n2/news/universi-paralleli-storie-di-persone-spuntate-dal-nulla-4460.html