di Elisa Staderini
Chi di noi non ha mai giocato ad un videogioco? Ma la differenza tra quando eravamo piccoli noi e oggi sta in questo mondo globalizzato, dove si trova di tutto e dove il tutto si mescola al resto in un gran calderone di idee ed energie.
I cosiddetti videogiochi in rete, le battaglie da fare in squadre con perfetti estranei, sono senza dubbio molto divertenti ma in realtà possono trasformarsi in “trappole energetiche” per le persone sensibili. I ragazzini molto aperti rischiano in questo modo di diventare insetti su una tela di ragno pronto a cibarsi della loro forza vitale.
Distinguiamo tra energia bassa e frequenze più elevate: l’energia bassa, che è sempre esistita, tenderà a far scendere ciò che si trova più in alto. In questo modo i ragazzi esposti al ragno di questa enorme rete virtuale possono incontrare difficoltà energetiche che vanno poi a riflettersi sul piano fisico.
Si potrà notare un certo grado di iperattività, difficoltà nell’addormentarsi, scarsa concentrazione nella vita reale. Per questi ragazzi diventa difficile staccarsi dal virtuale, quasi fosse una sorta di droga per la mente. Questo ci dà l’idea di quanto il mondo irreale stia diventando una calamita che li attira facendoli scollegare dal vero mondo tridimensionale.
Durante la notte, nel momento della massima apertura energetica, è possibile che l’inconscio, liberato dai filtri della ragione cosciente, vaghi e riproponga tali giochi. In questa fase i ragazzi possono ricreare sfide, battaglie e violenze che non vengono più vissute “solo” come un gioco, ma portate nel proprio sistema a produrre alti livelli di stress.
Lo stress può derivare da giochi in rete, da video, immagini… insomma qualunque sorta di collegamento in cui incorrono. Vecchie credenze dei popoli nativi sostenevano che farsi fotografare equivaleva a farsi rubare l’anima. Ebbene, se ci pensiamo non è un’idea così lontana dalla realtà. La foto è l’impronta energetica e come tale è riconducibile alla persona e alla sua energia.
Ovviamente, vivendo in questi anni non è certo facile impedire ai nostri figli di essere sempre connessi attraverso chat, social e giochini vari. Ma diventa molto utile insegnare loro a riconoscere la propria energia e a differenziarla da quella di tutti gli altri, dal “calderone” del web. In questo modo potranno giocare e viaggiare in modo perlomeno più sicuro e senza incorrere in attacchi spiacevoli.
Ognuno dovrebbe imparare a comandare al proprio sistema di rimanere integro e neutrale nei confronti di tutto quello che troverà al di fuori, nella rete in questo caso, così da rimanere al sicuro. Anche solo l’intenzione di farlo è di per sé molto efficace: basterà pregare la propria parte saggia che è dentro ciascuno di noi, di mantenerci puliti e al sicuro per tutta la durata del gioco o della navigazione.
Come è già accaduto in passato per i media, si tende ad utilizzare strumenti magnifici come internet per far passare sentimenti di paura più che per far sperimentare la gioia. Alimentare l’ansia e la paura non fa bene ai nostri giovani: incoraggiamoli piuttosto a scegliere l’amore, a scegliere il bene collettivo partendo dal proprio, così da poter essere pronti ad espandere questa bellissima energia tutta intorno.
Articolo di Elisa Staderini
Fonte: http://www.esistenza.org