Se conosci il nemico, ti è più facile combatterlo. Ma devi proprio farlo? Si può anche non reagire agli insulti.
Se qualcuno ti insulta, chiediti perché lo stia facendo? Vuole forse umiliarti per sentirsi superiore? Allora la sua azione è solo da compatire.
Oppure ha bisogno di scaricare un po’ della propria rabbia? Fatti sempre questa domanda: perché lo sta facendo? E’ a seconda della risposta, che devi scegliere come comportarti. Tieni, comunque, sempre presente che gli altri non ti possono offendere, possiamo solo “offender-ci”… noi.
Diceva Leone Tolstoj: “Tutto dipende dal pensiero. È l’inizio di tutte le cose. Possiamo gestire i nostri pensieri”. Se subito dopo aver ricevuto degli insulti reagisci senza pensare, facendoti prendere dalla rabbia e rispondendo con veemenza, chi ti ha offeso canterà vittoria.
Naturalmente, le parole feriscono, gli aghi entrano nel cuore… e in quel momento rimaniamo interdetti… e solo in un secondo tempo ci vengono in mente le parole giuste che avremmo dovuto dire o capiamo quale sarebbe stato il comportamento più appropriato. Ricordati, dunque… la prossima volta, fermati, mantieni la calma e valuta la situazione.
Succede poi spesso che mentre il nostro ‘nemico’ ha già dimenticato la sua pessima uscita, noi stiamo facendo crescere i semi della rabbia e della vendetta dentro di noi, che cominciano a roderci dall’interno, facendoci star male e togliendoci energia. In ultima analisi, tutto dipende quindi dalla qualità della nostra reazione di fronte alle offese subite.
Ecco allora alcuni consigli utili:
Ti sei offeso? Prova a cambiare prospettiva: come si vede tutto ciò dal cosmo? …fa ridere, vero? Avvicinati alla finestra e cerca di osservare bene un oggetto lontano. Focalizza la tua attenzione su altre cose. Respira. Stai già meglio. Ferma la corrente dei brutti pensieri. Bevi una tazza di tè. Gioca con il gatto. Distraiti.
E poi? Come comportarsi con la persona che ti ha offeso? Se è un tuo amico, parlagli. Digli che la sua uscita ti ha molto amareggiato. Se è un tuo superiore e puoi fare poco, cambia di nuovo la prospettiva. Immaginalo come un piccolo bimbetto che fa capricci, piange e litiga con gli altri. Accarezzagli la testolina, dagli da mangiare. Mettilo sul vasetto! Vedrai che ti verrà subito da sorridere non appena immaginerai il tuo capo così. Ma la cosa più interessante, è che anche lui comincerà a cambiare, non appena vedrà la tua superiorità psicologica.
Esiste poi “la tecnica dell’Acquario”. Non appena il capo comincia a gridare, immaginalo come un pesciolino in un acquario, che apre la bocca ma non si sente nulla. Le brutte parole ti scivoleranno di dosso senza toccarti.
Puoi anche mostrarti semplicemente calmo e sicuro di te, dicendo: “come sei maleducato, come sei rozzo”. A volte queste parole funzionano, permettendoti di ritirarti a testa alta. L’importante è non fare mai la vittima!
Articolo di Olga Samarina
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: http://divinetools-raja.blogspot.it