“Tatzelwurm”, ovvero “verme con le zampe”, è il nome dato ad uno strano animale (secondo alcuni una creatura leggendaria) che si aggirerebbe sulle Alpi tedesche, svizzere, austriache, italiane e francesi.
Questa creatura leggendaria o animale è descritta come un lucertolone con quattro zampe corte (o due sole a seconda della regione alpina) e una coda tozza. Al tatzelwurm è anche attribuita la capacità di recare danni e persino di uccidere con lo sguardo o il fiato.
Da un confronto tra una quarantina di avvistamenti, si tratterebbe di un lucertolone di circa 3 m di lunghezza, fornito di quattro zampe a tre dita. Avrebbe la pelle squamosa di colore verde o grigio e occhi con taglio simile a quello dei gatti. Emetterebbe un ruggito terrificante e ricorderebbe il famoso “basilisco” della mitologia greca.
Le segnalazioni del tatzelwurm, in realtà, hanno origini antiche e sono iniziate in Germania agli inizi del XVII secolo. Proprio nelle zone tedesche e austriache la creatura ha preso altri nomi come “stollwurm” (o stollenwurm), “spingwurm”, ma in tutti o quasi, gli avvistamenti la creatura viene sempre descritta più o meno nello stesso modo.
La prima testimonianza scritta risale al 1779 quando a Unken, vicino a Salisburgo, un contadino di nome Hans Fuchs sarebbe morto di paura per aver incontrato un lucertolone di oltre 3 m nel suo campo. La notizia venne comunicata da alcuni altri contadini che videro il mostro allontanarsi nella boscaglia vicina.
Nei primi anni dell’ 800 ci furono diversi avvistamenti in Francia, nei pressi del Colle des Aravis. Alcuni pastori al pascolo nel 1802 dissero che un drago dalla coda lunghissima si avventò sulle loro mucche uccidendone tre e ferendo a morte il cane che era intervenuto per scacciarlo. Due anni più tardi, nella stessa zona, due cacciatori dissero di aver trovato una carcassa di cinghiale di oltre 70 kg, sulla quale c’erano segni di artigli e morsi di un grosso predatore e poco tempo dopo un’enorme lucertola fu vista all’interno nella fessura di una roccia con in bocca un piccolo di capriolo.
Nel 1908, a Marau, in Austria, una specie di “verme enorme” attaccò e azzannò un cacciatore alla caviglia. Pochi anni dopo sempre in quella zona venne avvistato un altro lucertolone nella boscaglia, lungo più di 2 metri.
Dal 1940 al 1990 ci sono stati decine di avvistamenti lungo il versante francese delle Alpi, tutti riguardanti rettiloidi più o meno grandi, aggressivi e dai versi profondi e spaventosi. Tracce del tatzelwurm si hanno anche in Italia: nel 1963 a Sacile (Pn) e nel 1975 a Goro (Fe) sarebbero stati avvistati due enormi serpenti con le zampe.
Le prove a conferma degli avvistamenti sono poche e discutibili, come lo scheletro ritrovato da due escursionisti in Svizzera nel 1924, attribuito in effetti ad un grande rettile, ma andato perduto negli anni e quindi non verificabile con l’odierna tecnologia. Nonostante questo, il criptozoologo Ulrich Magin è convinto che il tatzelwurm esista davvero e sarebbe un anfibio simile alla salamandra gigante della Cina o alla salamandra del Giappone, che si è adattato al clima rigido della catena alpina e che nei periodi più caldi uscirebbe dalla sua tana per procurarsi il cibo, talvolta approfittando del bestiame dei pastori di montagna.
Gli scettici fanno però notare la mancanza di prove materiali per suffragare l’esistenza reale della bestia. Un’ipotesi per spiegare gli avvistamenti del tatzelwurm, quando non siano semplicemente invenzioni, è che siano da attribuirsi a serpenti o mustelidi non riconosciuti dall’osservatore.
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