Julian Assange con le spalle al muro

di Sally Burch
Il cerchio si stringe intorno al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ancora rifugiato nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra. La persecuzione internazionale è in aumento e i suoi diritti vengono limitati.
A metà novembre è trapelata (pare involontariamente) l’esistenza negli Stati Uniti di un’accusa sommaria contro Assange, la cui natura non è stata ancora rivelata. Martedì 27 novembre, un giudice federale statunitense ha rinviato una decisione, richiesta dal Committee of Reporters for Freedom of the Press, per ordinare la divulgazione del contenuto dell’accusa, una volta confermata la sua esistenza. Il Dipartimento di Giustizia, da parte sua, difende il segreto fino all’arresto dell’accusato.
Nel frattempo, le autorità britanniche mantengono la loro intenzione di arrestare Assange se lascerà l’ambasciata per aver violato la libertà vigilata quando vi è entrato sei anni fa…

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