“Basilea III”: l’ennesima Rivoluzione passata inosservata

di Aleksandr Khaldey
Le vere rivoluzioni hanno luogo nel silenzio degli uffici e non nelle piazze, ed è per questo che nessuno si è accorto della rivoluzione mondiale che ha avuto luogo il 29 marzo 2019.
Solo un piccolo sussulto ha attraversato la periferia dei mezzi di informazione, e quell’istante è subito svanito, in quanto l’evento è stato descritto in termini poco chiari alle masse.
Nessuno dei capolavori del populismo mondiale, tipo “Libertà, uguaglianza, fraternità”, “Patria o morte” o “Potere ai consigli, pace al popolo, pane agli affamati, fabbriche al lavoratore e terra ai contadini”, è stato usato. Ed è per questo che quello che è successo è stato compreso in Russia solo da poche persone. E ne sono stati fatti commenti tali che le masse o non li hanno ascoltati per niente, o non li hanno letti fino alla fine. Oppure hanno ascoltato fino alla fine, ma non hanno capito niente…

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Quando gli italiani erano clandestini in Svizzera

“Braccia morte che pesano sulle nostre spalle. Dobbiamo liberarci del fardello, respingere dalla nostra comunità quegli immigrati (italiani) che abbiamo chiamato per i lavori più umili”. (1969, James Swarzenbach)
Una parte di loro aveva lo stesso taglio di capelli, lo stesso abbigliamento e grosso modo gli stessi chilometri di distanza dai genitori. Perché i genitori ce li avevano, anche se stavano in un orfanotrofio ed erano trattati alla stregua di figli di nessuno.
Un’altra parte di loro era clandestina, in un Paese straniero e ostile. Magari superava il confine chiusa nel portabagagli. Di sicuro non poteva uscire di casa né frequentare le scuole. Arrivava a mangiare senza stoviglie, pur di evitare rumori. Tutti erano bambini ed erano italiani. Hanno vissuto così fino al 2002.
“Braccia morte che pesano sulle nostre spalle […] Dobbiamo liberarci del fardello, respingere dalla nostra comunità quegli immigrati (italiani) che abbiamo chiamato per i lavori più umili”. Così scriveva nel 1969 James Swarzenbach, vertice del partito “Azione Nazionale”, a proposito delle persone che andavano in Svizzera a lavorare…

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Arsenico nei cibi per neonati: polemica sui risultati choc dei controlli svizzeri

di Riccardo Quintili
Un silenzio che, se non sapessimo provenire dalla Svizzera, diremmo tipico delle autorità italiane.
Ci riferiamo a quello dell’agenzia federale elvetica, che ha trovato arsenico nei prodotti a base di riso per bambini; 105 gli alimenti a base di riso per neonati e bambini piccoli analizzati, ma ha preferito non fare nomi.
E, naturalmente, è scoppiata la polemica con le associazioni dei consumatori. Come KTipp che denuncia: “Il Parlamento preferisce proteggere l’industria alimentare piuttosto che tutelare i bambini”. Gli alimenti esaminati includevano bevande di riso, cracker, cialde e piatti pronti. In tutti i campioni, il laboratorio ha trovato l’arsenico. La maggior parte era arsenico inorganico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è “cancerogeno” e “altamente tossico”…

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