Nino Galloni: no al Golpe del Mes, con la scusa del Coronavirus

di Nino Galloni
In quale tipo di situazione ci stiamo trovando?
Mentre era evidente che i poteri economico-finanziari, per la prima volta nella storia, non fossero in grado di dare indicazioni su come l’economia e la finanza dovessero affrontare le crisi che stavano cominciando, si è tirato fuori prima il pretesto dell’ambiente – che è un gravissimo problema per l’umanità, ma non certo nei termini sollevati da Greta e dai suoi seguaci – e adesso c’è questo coronavirus.
Come nasce, il Mes? È l’erede di quel Fondo Salva-Stati che fu costituito prima che la Banca Centrale Europea si attrezzasse per comperare i titoli di Stato sul mercato secondario. Quindi è diventato inutile, nel momento in cui la Bce può acquistare titoli di Stato, può immettere tutti gli euro che vuole (come fanno le altre banche centrali del pianeta) per comperare titoli di qualunque genere – anche titoli tossici: oggi circolano 54 Pil mondiali di titoli tossici di debiti, ed è questa la ragione per cui il sistema sta diventando ingovernabile. Ma non ci sono soluzioni: né da parte di quelli che ci hanno dominato finora, né da parte nostra, in fondo, che siamo qui per cercare di affrontare la situazione…

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Il Tempo è scaduto!

di Adriano Tilgher
Dobbiamo assolutamente impedire, anche se è molto difficile, quello che sta per accadere.
Stavo scrivendo come editoriale un appello a costruire una dimensione umana e politica nuova che potesse rappresentare un freno all’assurda decadenza attuale, ma mi sono reso conto che non c’è più il tempo. Non c’è più tempo per costruire alternative credibili, la mossa di Renzi di uscire dal PD lo ha posto in posizione di assoluto controllo di questo esecutivo “inconcepibile”, la cui unica funzione sarà quella di liquidare in modo definitivo le ultime risorse dell’Italia.
Quando parliamo di “risorse” non ci riferiamo a quelle che Zingaretti, Renzi e sodali considerano tali, ovvero gli emarginati della terra… di quelli ne arriveranno tantissimi, ma ci riferiamo alle nostre ultime industrie, al nostro enorme patrimonio immobiliare, alle nostre stupende coste, al nostro incommensurabile patrimonio artistico, al grandissimo risparmio degli Italiani, costruito con il lavoro ed il sacrificio dei nostri padri…

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Come la Francia “fa la cresta” sull’Africa con i Franchi CFA

La Francia tramite i “Franchi CFA” controlla e impoverisce ben 14 ex colonie africane, costringendo molti africani ad emigrare altrove.

Il Colonialismo Francese è terminato solo in maniera formale, in quanto la Francia adotta un controllo finanziario su ben 14 ex colonie: Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo, con un totale di popolazione di circa 160 milioni di abitanti.

Il controllo economico e monetario francese sulle ex colonie, tramite i Franchi CFA
La Francia adotta su questi un controllo economico e monetario, stampando e imponendo loro una moneta, i Franchi CFA, che garantiscono degli introiti per Parigi e tolgono del tutto la sovranità…

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L’inganno della “Scarsità Monetaria”

di Davide Mura
La logica che muove le Elite neoliberiste consiste nel creare scarsità monetaria, con lo scopo di dominare il mondo e sottomettere le masse.
La logica che muove le élite neoliberiste è questa: se noi facciamo finta che la moneta è scarsa, possiamo limitare l’elevazione sociale degli strati più poveri della popolazione, possiamo negare la sanità gratuita e dunque il benessere psico-fisico universale, possiamo negare l’istruzione gratuita, e dunque la conoscenza e la consapevolezza di quello che ci circonda. Se noi, in altre parole, rendiamo scarsa la moneta, possiamo dominare il mondo, sottomettendo le masse, a cui si offrono le briciole in un contesto di feroce concorrenza tra poveri, mentre noi acquisiamo privilegi e ricchezze reali (patrimoni, concessioni, preziosi).
La scarsità della moneta viene realizzata in un modo abbastanza semplice:…

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Si stampano 60 (80) miliardi al mese per le banche, invece di darli a chi inventa lavoro

L’economia dovrebbe essere al servizio della Comunità e se questa ha bisogno di inventare lavoro dignitoso per tutti, l’economia dovrebbe stampare i soldi per arrivare a questo obiettivo.

Tutte le banche mondiali hanno stampato soldi e lo hanno immesso sul mercato, ognuno a modo proprio con formule più o meno diverse e come ritenuto opportuno, ma nessuna banca centrale ha stampato soldi e li ha dati a chi inventa un lavoro dignitoso.

Il fatto di stampare soldi e darli direttamente a chi costruisce lavoro non ha sfiorato minimamente il pensiero di questi esperti e responsabili di grandi decisioni. Si sono scervellati per fare arrivare questi soldi alle banche, che a loro volta, come sta accadendo in Europa, con il “Quantitative Easing” di 60 miliardi al mese, (sì… 60…

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Da Draghi a Soros, perché l’Italia premia sempre i propri carnefici?

di Ludovico Polastri
A Bologna laurea “honoris causa” a Mario Draghi, prossimo alla sua scadenza di mandato alla BCE.
Qualche giorno fa a Bologna è stata conferita la laurea honoris causa, alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna a Mario Draghi, prossimo alla sua scadenza di mandato alla BCE. Risulta sempre sconcertante come l’Italia premi le persone a lei nemiche; poco tempo fa, a gennaio del 2018 sempre l’università di Bologna aveva conferito un’altra laurea honoris causa a Soros, Presidente del Soros Fund e dell’Open Society Foundations, personaggio che finanzia l’immigrazione clandestina in Italia e che nel 1992 vendette allo scoperto 10 miliardi di dollari in sterline, in un’operazione pronti contro termine.
Questa mossa, che costrinse il Regno Unito ad abbandonare il Sistema monetario europeo e che valse a Soros il soprannome di “L’uomo che sbancò la banca d’Inghilterra”, gli fruttò oltre 1 miliardo di dollari. Quel giorno, che passò alla storia con il nome di “mercoledì nero”, costò al tesoro britannico 3,4 miliardi di sterline…

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La fonte infetta dell’Ideologia Europea

 di Barbara Tampieri (Lameduck)
Le istituzioni comunitarie europee sono afflitte da ostilità verso il concetto di ‘sovranità’ e da ‘economismo’, ovvero dalla tendenza a vedere la governance unicamente come amministrazione e gestione tecnicistica dell’economia. I famigerati “governi tecnici” che ci chiede la Troika, insomma.
Ho finalmente letto “The Tainted Source. The Undemocratic Origins of the European Idea” (“La fonte infetta. Le origini antidemocratiche dell’idea europea”), dello storico inglese John Laughland, ma non cercatelo in italiano, perché non è purtroppo mai stato tradotto nella nostra lingua.
Quando uscì nel 1997, quest’opera assai rigorosa e documentata – quasi una indagine forense alla ricerca delle prove della matrice inequivocabilmente totalitaria e di ispirazione nazista dell’Europa Unita – suscitò molta discussione, nonostante allora non fossimo ancora stati intrappolati dalla moneta unica e non vivessimo le sciagure e l’incubo europeo ad occhi aperti di questi ultimi tempi. Una prosa appassionatamente libertaria, quella di Laughland, su una possibile deriva autoritaria dell’istituzione europea, proprio a causa della imminente introduzione della moneta unica…

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Bce: la “fabbrica del debito” che sta rovinando l’Europa!

Molta gente non sa che la Bce pur essendo un’istituzione che svolge una funzione pubblica è, tuttavia, di proprietà privata, detenuta, cioè, da banche private, comprese quelle dei paesi europei che non aderiscono all’euro.
Oggi la Bce stampa la banconota da 100 euro al costo di 3 centesimi e la vende alle banche commerciali a 100 euro, più l’1% di interesse, in cambio di titoli di garanzia. Le banche rivendono la banconota dello Stato a un tasso superiore in cambio di buoni del Tesoro, che sono titoli di debito.
Lo Stato ripaga questi interessi facendoli gravare sulle tasse imposte ai cittadini. Quindi tutto il denaro in circolazione è gravato da interessi percepiti dalle banche e da tasse che gravano sulle nostre spalle. È così che noi siamo indebitati dal momento in cui nasciamo. È il sistema che di fatto corrisponde ad una “fabbrica del debito”…

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Dal Nobel Joseph Stiglitz, l’ultima chiamata per l’Italia: “Cosa vi succederà se non uscite subito dall’euro”

di Francesco Specchia
L’euro è la nostra peste, la Germania il suo cocciuto untore.
All’appena insediatosi “governo italiano euroscettico” Joseph E. Stiglitz – Nobel con l’elmetto, Torquemada della moneta unica – consiglia di “introdurre una moneta parallela” e “usare una moneta elettronica sempre più semplice ed efficace” per evitare di morire straziati dall’economia Ue, dominata dalla Germania e dall’euro “cattivo”.
Non è un’idea nuova, quella che l’economista della Columbia University, propone in un articolo per la testata Politico Global Policy Lab e che accenna tra le pagine nella nuova edizione del suo “La globalizzazione e i suoi oppositori” (Einaudi, dove il tema sono gli Usa).
Non è un’idea nuova, la sua evocata uscita dall’euro da parte dell’Italia. Ma stavolta la prende più alla larga. Stieglitz, sostiene che l’euro così com’è, abbia “aumentato le divisioni all’interno della Ue, in particolare tra paesi creditori e debitori” e che sia alla base della “crisi migratoria, in cui le norme europee impongono un onere ingiusto ai paesi in prima linea che ricevono migranti, come la Grecia e l’ Italia”; e ancora… che, in realtà, la vera causa del disallineamento dei tassi di cambio potenziali, sia nella politica fiscale e salariale molto “stitica” della Merkel…

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L’Europa ci ha ingannato: uscire dalla moneta unica è più facile di quanto si pensi

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma 
Si sta diffondendo un’idea che forse è il caso di mettere in discussione: per uscire dall’euro è necessario ridiscutere i trattati europei.
L’altro ieri, abbiamo richiamato l’attenzione su un punto importante messo a fuoco dal programma politico di “Rinascimento” (il nuovo Movimento fondato da Sgarbi, che si avvale della competenza di Tremonti) che consente di aggirare questo ostacolo. Oggi vogliamo insistere su un altro punto che si potrebbe ritenere complementare.

Occorre anzitutto fare un po’ di chiarezza sull’euro e su come è stato introdotto. Noi crediamo che per il bene del nostro Paese sia fondamentale ripristinare la sovranità monetaria, ma per far questo non occorre in realtà riscrivere o modificare alcun…

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