La vera Agenda dell’OMS: abituare le masse ad un Nuovo Ordine Mondiale sul “modello cinese”

di Redazione JedaNews
L’OMS sta usando la pandemia per avanzare verso un Nuovo Ordine Mondiale, che è modellato sul regime oppressivo della Cina.
L’OMS ha gestito l’epidemia di COVID-19 in una maniera specifica. È passato dal minimizzare il virus e fare pressioni contro i divieti di viaggio dalla Cina, alla spinta per un indefinito lockdown a livello mondiale. Ma cè metodo dietro la follia: l’OMS sta usando il pretesto del virus per proseguire verso un Nuovo Ordine Mondiale modellato sul regime cinese.
Da quando il COVID-19 ha superato i confini cinesi, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha assunto un ruolo di primo piano nella gestione della pandemia a livello globale. Il potere indiscusso e l’influenza di questa organizzazione creata dalle Nazioni Unite, ha portato la maggior parte dei governi di tutto il mondo a modellare le loro politiche e la risposta alla pandemia in base ai dati e alle linee guida dell’OMS. In altre parole, le nazioni hanno consentito a un’entità globale (e non democratica) di dettare decisioni che vengono prese a livello nazionale e locale.
Il risultato di questa condotta diretta tra l’OMS e i governi nazionali, è stato profondo e di vasta portata…

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La Cina scarica sull’Italia le colpe del Disastro Coronavirus

di Leone Grotti
La Cina nasconde i nuovi casi di coronavirus (che ci sono: altro che zero nuovi contagi!) e incolpa l’Italia… eppure ci si ostina a considerare amico il regime comunista cinese.
Ora che il governo italiano, fustigato anche dal New York Times, ha mostrato non poche falle nella gestione dell’epidemia di coronavirus, si rinnovano gli appelli al “modello cinese” e gli elogi per l’efficienza del governo comunista. Ma come spesso accade, Pechino mostra al mondo solo una parte della verità.
Quello che Pechino non dice…
Dopo una settimana in cui si è registrato appena un contagio a Wuhan, epicentro mondiale dell’epidemia, le autorità hanno dichiarato che a partire dal 1 aprile sono state tolte alcune restrizioni ai viaggi nella provincia dell’Hubei. Allo stesso modo Wuhan, la capitale provinciale, comincerà a uscire dalla quarantena l’8 aprile dopo oltre due mesi. I numeri ufficiali, però, non raccontano tutta la verità…

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Fake News, Disinformazione e il “Nuovo Ministero della Veritá”

di Federico Nicola Pecchini
Sono tempi difficili per la Veritá. Offesa, derisa e bistrattata da ogni parte sembra ormai irriconoscibile. Non è un caso che molti sociologi si siano affrettati a designare quella in corso come l’ “Era della post-veritá”.

Già a partire dal secolo scorso, le élite intellettuali d’occidente si sono cimentate in una vera e propria demolizione controllata della verità. Heisenberg, con il principio di indeterminazione, e prima ancora Einstein, con la teoria della relatività, ne avevano ribaltato le fondamenta ontologiche. Nel dopoguerra è stato il turno di decostruzionismo, postmodernismo e relativismo, correnti che hanno contribuito a minarne le basi epistemologiche. Il risultato oggi è un nichilismo dilagante.

La verità (e quindi i valori)…

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Intelligenza artificiale e Riconoscimento facciale: verso una Società ipercontrollata

di Balena Giuseppe
Non è un film ma la realtà: i progressi dell’intelligenza artificiale sono notevoli e ineluttabili, tanto da portare a un miglioramento assoluto anche, per esempio, nell’ambito dell’utilizzo della tecnologia del riconoscimento facciale.
Questo ha comportato nel giro di pochi anni una diffusione capillare e un utilizzo sistematico – nelle strade pubbliche, nei centri sensibili come banche, centri commerciali o monumenti di grande interesse – di queste tecnologie.
Il riconoscimento facciale è una tecnica di elaborazione digitale delle immagini, utilizzata in biometria per identificare o verificare l’identità di una persona a partire da una o più immagini che la ritraggono. I primi sistemi per funzionare tenevano conto che un viso umano è composto da due occhi, un naso e una bocca, ma gli algoritmi più recenti invece riescono a riconoscere una persona anche se questa ha il viso ruotato o comunque non in visione frontale…

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Cina: “1984” di Orwell? …Roba da dilettanti

di Gianni Sartori
Mentre il contenzioso fra Stati Uniti e Cina va crescendo e fermentando in ambito commerciale e tecnologico, “Hikvision” – la maggior società di sorveglianza del mondo (situata a Hangzhou, est della Cina, e ovviamente statale) – ha fornito telecamere e apparecchiature software per il “riconoscimento facciale” alla polizia di New York. Nonostante sia, in teoria almeno, formalmente esclusa da ogni contratto pubblico negli USA.
Non sbracate inveendo contro il totalitarismo comunista. Qui siamo, infatti, in pieno dominio del Capitale. Del resto, nonostante le dicerie in proposito, George Orwell quando scrisse “1984” (lo disse in trasmissioni radiofoniche di cui si conserva la registrazione), non pensava allo stalinismo contro cui aveva già ampiamente polemizzato.Orwell – in “1984” – aveva in mente il nazifascismo, le tecniche di Joseph Goebbels in materia di propaganda. E anche la sua esperienza alla BBC dove ebbe modo di conoscere e sperimentare le nuove tecniche di falsificazione e manipolazione delle notizie…

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I nuovi raccapriccianti sistemi di “riconoscimento facciale” di Amazon

I nuovi  sistemi di riconoscimento facciale Amazon, spieranno il vicinato dalla porta di entrata di casa.

A prima vista il nuovo brevetto di Amazon, è un sistema integrato di sicurezza “intelligente”. Ma non fatevi ingannare, questo sistema per il riconoscimento facciale casalingo, fa molto più che fermare potenziali ladri.

Secondo una nuova relazione, la domanda di brevetto, resa disponibile a fine novembre, avrebbe accoppiato tecnologie di riconoscimento facciale come “Rekognition”, il prodotto che Amazon sta aggressivamente commercializzando per le forze dell’ordine, con Ring, una società di telecamere per citofoni, che Amazon ha acquisito nel 2018.

La CNN scrive: “L’applicazione di Amazon porta a quartieri più sicuri e più connessi, oltre a proprietari e

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L’origine di Google e i legami con la CIA

di Francesco Cosimo Damiano Gesù 
La CIA ha fatto di Google uno strumento per la sorveglianza di massa.
“Google si autodefinisce come un’azienda tecnologica amichevole e user-friendly, cresciuta nel tempo ed arrivata alla ribalta attraverso una combinazione di abilità, fortuna e innovazione. Questo è vero. Ma è un semplice frammento della storia. In realtà, Google è una cortina fumogena dietro la quale si nasconde il complesso militare-industriale statunitense”. Nafeez Ahmed
Andando indietro nel tempo in cui Google stava costruendo il suo impero, e non era il nome famoso che ora tutti conosciamo, ricordo di aver iniziato ad usare questo nuovo motore di ricerca poiché ero insoddisfatto della lentezza di Microsoft Explorer e di Mozilla Firefox. Per essere onesti, sapevo molto poco di Google, e nemmeno ero a conoscenza della tecnologia rivoluzionaria che era alla base del loro servizio.
In seguito con una semplice ricerca su Internet (tramite Google, nientemeno), ho compreso quanto “inquietante” sia il sistema di registrazione di ogni ricerca effettuata, ogni email inviata, compresi i metadati…

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Come la sorveglianza di massa ostacola la libertà di espressione su internet

di Nafeez Ahmed
Un recente studio dimostra che le persone potrebbero auto-censurarsi online senza rendersene conto.
Grazie soprattutto alle rivelazioni fatte da Edward Snowden nel 2013, la maggior parte dei cittadini degli Stati Uniti ha ben chiaro che l’intelligence monitora e archivia qualsiasi comportamento online, sia di stranieri che di connazionali.
Avete mai pensato, però, che il fatto stesso di sapere questa cosa potrebbe avervi condizionato a livello subliminale, al punto da farvi smettere di parlare apertamente online di cose che vi interessano? Una nuova ricerca suggerisce che la consapevolezza diffusa della sorveglianza di massa potrebbe minare la democrazia, spingendo i cittadini ad aver paura di esprimere un’opinione di dissenso in pubblico…

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