L’Ansia dà spettacolo e noi applaudiamo
di Giada Cipolletta
Lei è lì, camuffata dai filtri di Instagram, idolatrata nei testi delle canzoni, vaporosa e calda nel respiro corto di una reazione che si fa attendere, timida nel suo vorrei ma non posso.
Non siamo formati per questa costante sovraesposizione, non siamo abituati a questa convivenza digitale che ci porta a spartire le nostre vite con persone che prima, almeno, l’occhio non vedeva o la vita selezionava.
Certo, anche ora possiamo non esserci, è vero. Possiamo scegliere chi seguire, dove e quando. Ma non prendiamoci in giro: la nostra natura curiosa è lì che spia, vuole capire, indagare ed esplorare. Lo facevamo prima e lo facciamo, a maggior ragione, oggi con la facilità degli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Ma non siamo pronti. No, non siamo pronti a tutta questa umanità che ci cade addosso e invade il nostro microcosmo. Ci opprime, ci soffoca, ci fa salire l’ansia. Troppe cose da vedere, troppe cose da invidiare, troppi consigli da seguire, troppa diversità da metabolizzare…