“Giornata dei capezzoli liberi” e “Accordi di Caen”

di La Spina nel Fianco
Lo confesso nella mia condizione “politicamente scorretta” di maschio etero, sono rimasto un po’ deluso per il flop del “freenipplesday” (letteralmente “giornata dei capezzoli liberi”) promossa dalla sinistra italiana per sabato 27 luglio, ovvero la giornata in supporto alla Capitana Carola Rackete, finita nel mirino di Libero per essere andata in procura senza reggiseno.
Due attiviste di Torino Nicoletta Nobile e Giulia Trivero, avevano lanciato la singolare protesta: per solidarietà tutte le donne (di sinistra, of course…) erano state invitate a non indossare il reggiseno. Mi immaginavo un tripudio di tette al vento, che purtroppo non c’è stato, mi consola che in questo modo si è potuto (non) vedere con i propri occhi la reale consistenza del cosiddetto “partito di Carola”.
La faccenda Rackete si ingarbuglia ulteriormente, perché pare che la Capitana allergica alla biancheria intima non abbia agito da sola, e che dietro l’operazione fuorilegge condotta al timone della Sea Watch3, ci fosse la diretta regia di un’altra signora assidua frequentatrice nei suoi anni giovanili dei campi nudisti (la pratica del nudismo, d’altronde, affonda radici in remote tradizioni germaniche e fu rilanciata in grande stile un secolo fa da quel movimento nato nell’area protestante, di ritorno alla natura, denominato “Wandervögel”).
Apprendiamo dal sito di controinformazione Tedesco “Journalistenwatch.com”, che tutta l’operazione Sea Watch, è stata diretta dalla tv di stato Tedesca e di conseguenza da Rebbekah Dorothea Kasner, in arte Angela Merkel, ex impiegata della “STASI” il sevizio segreto della DDR, con il nome in codice di “IM (Inoffizieller Mitarbeiter) Erika”. Tesi avvalorata dall’ex capo dei servizi segreti della Germania Hans-Georg Maaßen, rimosso un anno fa per aver sbugiardato la cancelleria sul video fatto trapelare per denunciare la “caccia allo straniero”, dopo l’omicidio di Chemnitz…

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Quando nel ’97 il Governo Prodi fece affondare una nave albanese…

di Antonio Gabriele Fucilone
La memoria corta della Sinistra italiana… oggi parla di accoglenza ma allora…
Ma oggi la sinistra parla di “accoglienza” e difende la capitana della nave “Sea Watch 3”, la tedesca Carola Rackete. Graziano Delrio e compagni sembrano più avvezzi a dare solidarietà ai migranti clandestini che agli italiani colpiti dal sisma dell’Italia centrale e ai tanti poveri italiani in generale. La nave “Sea Watch 3” dovrebbe essere presa, sequestrata dalle nostre autorità e smantellata.
In questi giorni abbiamo visto gli esponenti del Partito Democratico e di tutta la sinistra andare a bordo della nave “Sea Watch 3” per “accogliere i migranti”. Deve essere, però, ricordato ciò che accadde nel 1997, quando una motovedetta albanese fu rubata da un gruppo criminale che praticava la tratta di esseri umani dall’Albania al nostro Paese. Il Governo di allora fece affondare la nave che forzò il blocco navale. Morirono delle persone. Il premier di allora era un certo Romano Prodi ed il governo era di centrosinistra…

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Sea Watch, “Carola ha disobbedito”: chiesta convalida di arresto

La richiesta per la comandante tedesca della nave, che forzando il blocco ha fatto sbarcare i migranti a Lampedusa, è del procuratore di Agrigento, Patronaggio. E intanto sull’asse Parigi-Berlino è scontro con Salvini.
Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli, hanno chiesto ieri sera la convalida dell’arresto di Carola Rackete, comandante della nave Sea Watch. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate…

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Anziani morti per disperazione: Chiesa, Buonisti e Paladini umanitari non fiatano

di Francesco Storace
Dove sono finiti gli Umani? La pietà? Il rispetto? Nulla di nulla.
Un politico di governo. Uno di opposizione. Un sindacalista. Il governatore. Il sindaco. Un assessore qualunque. L’elemosiniere del Papa. Un prete. Nulla. Nessuno. Solo silenzio per quella coppia di disperati. Si amavano da una vita e l’hanno fatta finita nello stesso momento. Si amavano, ma odiavano un’esistenza infame.
Poveri africani, li dobbiamo aiutare. I due nostri vecchi no…
Avevano 77 e 74 anni, l’età in cui si definiscono ancora “giovani” i nostri vecchi quando li accompagniamo tristemente nel viaggio verso il Cielo. Stavolta hanno voluto fare da soli, non sono servite le malattie. Sono stati contagiati dal morbo della povertà.
Fa riflettere davvero questa storia, anche perché lui, il marito che ha fatto fuoco due volte, era un professionista. Un anziano avvocato civilista. Chi ricorda il ceto medio alzi la mano, perché ormai si sta precipitando sempre più in basso. Debiti, affitto e vitto: tutto sembra terribilmente più difficile. Eppure si spendono fior di miliardi di euro per gestire l’immigrazione. Poveri africani, li dobbiamo aiutare. L’avvocato e la sua consorte invece dovevano morire, con un paio di pistolettate…

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Il business Ong, l’accusa della Corte dei conti europea: miliardi di sovvenzioni senza trasparenza

di Cristiana Mangani
A tenerle in vita sono le donazioni dei privati, delle aziende, le sovvenzioni istituzionali e le campagne di crowdfunding. Le ong vivono di questo, ma anche di tutti quei soldi che vengono stanziati dall’Unione europea e che rappresentano un giro di circa 11,3 miliardi di euro.
Una fetta enorme di denaro che è stata pianificata dalla Commissione Ue, nel periodo 2014-2017, la cui esecuzione è stata affidata direttamente alle organizzazioni non governative.
Le irregolarità
Il business si basa su progetti presentati e non sul soccorso in mare, ma ha fatto scattare l’allarme della Corte dei conti europea che, nella relazione presentata qualche giorno fa, ha rilevato parecchie irregolarità nelle “modalità con le quali i finanziamenti Ue, attuati tramite Ong, per gli aiuti umanitari e allo sviluppo, per la protezione dell’ambiente, la cultura e per altre finalità, vengono tracciate e indicate”. Insomma, non c’è trasparenza e non è chiaro questi soldi dove vadano a finire, come vengano gestiti e anche a cosa vengano destinati…

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