“Quella scatola è stregata e deve bruciare con me”

La “Scatola Dibbuk” è una misteriosa scatola appartenuta ad una donna sopravvissuta alla seconda guerra mondiale; una scatola “maledetta” che, di volta in volta, ha determinato grandi guai (sfortuna, situazioni spiacevoli e persino morte) ai suoi possessori.
Questa scatola ha cambiato proprietà passando per diversi proprietari, e ognuno di questi ha cercato di liberarsene in ogni modo, dopo aver sperimentato le influenze negative da essa emanate. Una scatola che sembra essere solamente un porta vino atipico, senza nulla di speciale, ma che, però, presenta al suo interno simboli ebraici particolari. Questa scatolarende il nome di Dibbuk.
Il dibbuk è un essere soprannaturale legato alla tradizione ebraica. Si tratta nello specifico dell’anima di un defunto macchiatosi di tali peccati quando era in vita, da non essere degno di accedere al regno dell’aldilà. Letteralmente dibbuk significa “attaccamento” e infatti una delle facoltà di questo spirito è quella di possedere il corpo di un essere umano, il quale può ridursi a semplice guscio per l’ospite ultraterreno…

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