Pioggia di soldi per controllare l’Informazione: la mossa di Conte di cui i Media non parlano

di Michele Crudelini
Un Decreto legge del 12 ottobre scorso, ha stanziato 50 milioni di euro per le emittenti televisive e radiofoniche locali che si impegneranno a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all’emergenza sanitaria, all’interno dei propri spazi informativi.
C’è un Paese dove l’informazione è controllata da poche persone. Nello stesso Paese il Governo ha istituito una task force per controllare l’informazione durante un periodo di emergenza. Sempre nello stesso Paese il Governo decide di riempire di soldi tutte quelle emittenti che useranno il loro palinsesto per far passare messaggi pre confezionati dallo stesso Governo. Penserete che stiamo parlando della Russia, dell’Ungheria o forse della Corea del Nord? No, siamo in Italia.
Il Decreto passato nel silenzio dei Media
Con un decreto legge del 12 ottobre scorso del Ministero dello Sviluppo Economico e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre, il Governo ha istituito il cosiddetto “Fondo Emergenza emittenti locali”. Detta così sembra si tratti di una generosa e lodevole iniziativa per aiutare imprese in difficoltà. In realtà, a leggere bene il decreto, l’aiuto del Governo Conte non è disinteressato, anzi…

Vai all’articolo

La Banalità del Male di Medici e Giornalisti. Il Male della Banalità degli “Ultracovid”

di Ruggero Arenella
“Il male sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla”. H. Arendt
La grande macchina del capitalismo occidentale rassomiglia tanto a quella del Terzo Reich. Ciò che è stato fatto ai pazienti Covid è un crimine contro l’umanità. È una macchina che produce orrori, compiuti da persone, che obbediscono alle regole, eseguono degli ordini.
Prendete un anziano di 80 anni, che a Marzo 2019 si prendeva un’influenza. I’intervento del medico di base, che gli avrebbe prescritto comuni farmaci, gli salvava la vita. Dopo 15 giorni al massimo poteva tornare in forma e andare a prendere i nipoti alla fermata dello scuolabus. Prendete ora un anziano che a Marzo 2020 si prendeva un’influenza. Il terrore che si trattasse di Covid-19 lo faceva andare in ospedale…

Vai all’articolo

Meluzzi: “Mi spaventa più di tutto la Stupidità umana e la possibilità di riuscire a condizionare il Comportamento delle persone”

di Denise Baldi
Il professor Alessandro Meluzzi è uno psichiatra e un saggista molto conosciuto. Anche di fronte ad argomenti delicati non si è mai tirato indietro, esponendo il suo pensiero critico. Lo abbiamo contattato telefonicamente.
D: La più grande fake news riguardo la pandemia è stata la pandemia stessa. Quanto è d’accordo con quest’affermazione? 
“Non c’è stata una pandemia. È stata una pandemia quella della spagnola, quella della peste del ‘600, quella della peste del ‘300, quella della peste durante la Guerra del Peloponneso o durante l’invasione dei bizantini in Italia dell’XI secolo.
Può ancora forse considerarsi una pandemia quella dell’asiatica che ha fatto un milione di morti nel 1960. Ma certamente non possiamo definire una pandemia una malattia che è stata gestita con cattiva terapia.
Si tratta sostanzialmente di un’epidemia parainfluenzale. Il coronavirus è il virus del raffreddore, forse rielaborato in qualche laboratorio cinese con la speranza di fare un vaccino RNA contro l’HIV, cosa che non è mai stata possibile.
Non è stata una pandemia, perché la spagnola, che lo è stata, ha fatto circa 700-800mila morti solo in Italia

Vai all’articolo

Esperimento sociale riuscito: ci hanno rassegnato ad essere sudditi

 di Max Del Papa
Da questi mesi allucinanti, dalla pandemia più pazza del mondo usciamo, ce ne usciamo, con alcune sconfortanti conferme: l’incapacità di un governo di avventizi, l’arroganza delle caste di potere, manager, commissari, task force, la rapacità dei virologi a tassametro: tutta gente che ha brillato per tracotanza, dalla spocchia inversamente proporzionale alla competenza.
Ma fosse solo questo, passi, ci siamo abituati. Il lascito più torbido, più lugubre è la facilità con cui ci hanno ucciso la libertà. Ridevamo di questo avvocatino della profonda provincia, abituato alle frequentazioni giuste, allo slalom gigante della carriera: una volta preso il potere, questo premier di laboratorio si è rivelato spietato nel gestirlo.
Decretazione sistematica, col pretesto della situazione eccezionale; Parlamento chiuso; opposizioni di fatto private della loro funzione; conferenze stampa continue all’insegna del populismo aggressivo che è il tono inconfondibile dell’autocrate; continue bugie, spacciate per realtà; norme insane, fatte apposta per non essere comprese; cittadini repressi, controllati, schiacciati con la strategia del terrore, prima lasciati allo sbando in virtù di valutazioni sciagurate di stampo ideologico, poi incamiciate nella paura crescente…

Vai all’articolo

#andràtuttobene: prove generali di Falsa Libertà

di Lorenzo Maria Pacini
Non so se vi siete accorti che, a suon di decreti e provvedimenti, il Governo italiano sta privando i cittadini di un numero sempre maggiore di libertà. Tutto questo viene operato in nome della sicurezza, della sanità pubblica, di un fantomatico bene comune.
E se invece si stesse trattando di prove generale di violazione e negazione della libertà, in nome, appunto, di una presunta sicurezza che tanto viene bramata dalla massa? Se stessero testando fino a che punto siamo disposti a lasciarci privare dei nostri diritti, in virtù di alcune presunte garanzie per il nostro vivere?
Queste domande sorgono lecitamente dal momento in cui il Governo ha prima limitato gli spostamenti liberi – guardandosi bene dall’assumersi la responsabilità dei lavoratori facenti parte di quelle classi per le quali non è stato applicato nessun rispetto e riserbo per la loro salute e che sono costretti ad andare a lavorare come se niente fosse – poi ha imposto sanzioni e creato una sorta di legge marziale, per finire a controllare i nostri spostamenti tramite i supporti digitali che abbiamo praticamente sempre con noi, come gli smartphone, i tablet, i computer.
Dall’altro lato, persiste l’angoscia di quei cittadini che avendo dovuto lasciare il loro lavoro di liberi professionisti, si trovano villanamente minacciati di dover pagare le tasse posticipatamente…

Vai all’articolo

Viviamo dentro la Matrix che la “finta Sinistra” ha costruito per noi

di Mattia Liviani
Leggere i giornali della finta Sinistra è rassicurante. Ci sentiamo colti e superiori, trasmettiamo una immagine positiva di noi.
“Siamo umani, a favore dei migranti, per un futuro migliore, dove tutti possano realizzare sé stessi, indipendentemente dalle convinzioni religiose o dal colore della pelle. Noi che leggiamo i giornaloni della (falsa) sinistra non siamo razzisti, siamo per l’eguaglianza. Noi non siamo omofobi, siamo per l’amore universale. Noi siamo persone OK”.
Nel medioevo i nobili acquistavano costosi arazzi, non tanto perché erano raffinati, spesso non erano nemmeno in grado di distinguerne uno bello da uno scarso. A loro in realtà non interessava nulla degli arazzi. Ma se un qualche nobile che confinava con la loro proprietà ne aveva uno, lo dovevano avere anche loro. L’arazzo era soltanto uno status symbol, nient’altro. Il suo significato era: “Questa famiglia di nobili sta bene economicamente, è solida, si può permettere queste spese. Le nostre figlie potranno maritarsi con altri nobili ricchi. I nostri figli potranno sposare donne di alto lignaggio”

Vai all’articolo

Pier Paolo Pasolini, il Profeta del Totalitarismo Consumistico

Pier Paolo Pasolini fu un grande critico del consumismo. Egli capì come “l’edonismo della società consumistica” stesse appiattendo ogni cosa: persone ed idee.
Per Pasolini, una delle cause di tutto ciò sarebbe stata la televisione: in grado di omologare non solo il consumo dei prodotti, ma pure delle idee. Infatti, per lo scrittore, questo “nuovo fascismo” (la società consumistica) risulta molto più devastante del fascismo nel ventennio, poiché il consumismo tende ad omologare, e quindi, ad appiattire ogni cosa, togliendoci ogni diversità, rendendoci tutti uguali, portando avanti un pensiero unico: il proprio (quello del consumismo medesimo)…

Vai all’articolo

È ora di abbandonare il “tabù israeliano”

di Jonas E. Alexis
Gli israeliani pensano di poter continuare a manipolare l’Occidente in generale e in particolare i funzionari statunitensi. È finalmente arrivato il momento di sfidare questo tabù israeliano/neocon.
Nel suo eccellente articolo “È ora di abbandonare il tabù degli ebrei”, Charles Bausman di Russia Insider, ha sostenuto recentemente che persone di varie fasce sociali sanno che c’è “una cosa” di cui non possono parlare apertamente e francamente, senza mettersi nei guai, e questo è “il tabù degli ebrei”. “Non si può nemmeno criticare una piccola sottosezione di ebrei, una percentuale minuscola della popolazione ebraica, anche quando lo meritano ampiamente”.
Bausman ha proseguito dicendo: “Mi sono convinto che se non rompiamo questo tabù, nulla migliorerà nella catastrofe umana che si svolge nella geopolitica. Milioni di persone sono morte negli ultimi 30 anni e se vogliamo che smetta questa tendenza e si eviti un cataclisma che sembra avvicinarsi inesorabilmente, dobbiamo avere la libertà di criticare i responsabili. Per me è molto chiaro, come lo è per molti altri, che gran parte della colpa di questo proviene da gruppi di pressione ebraici, in particolare nei media”….

Vai all’articolo

Putin è davvero colpevole? Qualcosa proprio non torna nel caso Skripal

di Marcello Foa 
Siamo proprio sicuri che ad avvelenare l’ex spia Skripal e sua figlia siano stati i russi?
Permettetemi di avanzare più di un dubbio esaminando con attenzione le notizie uscite finora. I punti che non tornano sono questi: Primo. Qual è il movente? Quale l’interesse per Putin? Mi spiego: tutti riconoscono al presidente russo grande sagacia nel calibrare le sue mosse. Eccelle sia nella strategia che nella tattica. Da tempo sappiamo che gli Stati Uniti (i quali trainano l’Europa) sono impegnati in un’operazione di logoramento del Cremlino, volto a ottenerne un riallinamento su posizioni filoamericane, che potrà essere ottenuto con certezza solo attraverso un cambio di regime, ovvero con l’uscita di scena di Putin…

Vai all’articolo

Il “Principio della rana bollita” di Noam Chomsky

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura, tuttavia, pian piano sale. Adesso l’acqua è calda… un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca, ma non si spaventa.
Dopo ancora un po’ di tempo l’acqua è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è già indebolita e non ha la forza di reagire. Sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita…

Vai all’articolo