Attività commerciali per la Stazione Spaziale Internazionale
di Gianmarco Vespia
Dal 2020 sarà possibile utilizzare la Stazione Spaziale Internazionale a pagamento per scopi industriali, commerciali e scientifici. A comunicarlo è stata la NASA stessa, vediamo a quali condizioni e soprattutto perché si è verificata un’apertura simile.
Spolverando gli archivi, si scopre che in passato ci fu già qualche evento di monetizzazione di una stazione spaziale a cura di un ente spaziale pubblico. Era il 1997 quando il cosmonauta post-sovietico Vasilij Vasil’evič Cibliev a bordo della stazione spaziale Mir, dovette interrompere la manutenzione di un generatore dell’ossigeno per girare uno spot commerciale per una multinazionale del latte israeliana. La caduta del comunismo aprì tutte le porte al mercato, sulla Terra e sullo spazio.
Un altro episodio eclatante risale agli albori dell’attuale stazione spaziale, la ISS, quando un accordo con l’agenzia spaziale russa permise al ricco imprenditore Dennis Tito di salire a bordo di una navicella Sojuz e diventare di fatto il primo turista spaziale della storia. Il magnate stette a bordo della ISS per 8 giorni e condusse attività da normale astronauta, inclusi esperimenti scientifici. A quei tempi la NASA guardò con disgusto alla scelta dell’agenzia rivale/collega, considerando inappropriato che un non professionista mettesse piede sulla Stazione Spaziale Internazionale…