Il mondo è piombato in un’Età Oscura
di Julius Evola
È più o meno noto che mentre l’uomo moderno ha creduto, e in parte tuttora crede, al mito dell’evoluzione, le civiltà antiche – quasi senza eccezione – e perfino le popolazioni selvagge, riconobbero l’involuzione, ossia il graduale decadere dell’uomo da uno stato primordiale considerato di alta spiritualità.
Quindi, esse non riconoscevano per l’uomo un passato semiscimmiesco, bensì il contrario. La forma più nota di tale insegnamento è il ‘mito di Esiodo’, circa le quattro età del mondo – dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro – le quali corrispondono a gradi successivi dell’accennata discesa o decadenza. Del tutto analogo è l’insegnamento indù circa gli yuga, cicli complessivi e successivi che sono ugualmente in numero di quattro e che da una “età dell’essere” o “della verità” – satya yuga – vanno fino ad una “età oscura” – kali yuga. Secondo tali tradizioni, i tempi attuali corrispondono all’epicentro proprio di quest’ultimo periodo: noi ci troveremmo nel bel mezzo della “età oscura”…