L’Agenzia Internazionale dell’Energia chiede “Blocchi Mondiali” per raggiungere gli Obiettivi Climatici

di Redazione databaseitalia.it
L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha chiesto ai governi di tutto il mondo di “ridurre” all’essenziale le utenze pubbliche per ridurre l’uso del petrolio e raggiungere gli obiettivi del “cambiamento climatico”.
Per dirla tutta, a noi comuni e laboriosi mortali viene fatto il lavaggio del cervello per farci credere che il pianeta si stia dirigendo verso il disastro, che è colpa nostra e che dobbiamo cambiare il  comportamento per salvare il mondo. Ma questo non potrebbe essere più lontano dalla verità.
L’umanità potrebbe certamente essere più gentile con la natura e gli altri esseri viventi che abitano la Terra, ma dire che il mondo finirà essenzialmente così come lo conosciamo se non arriviamo a zero carbonio entro l’anno 2050 o prima, è propaganda. È uno strumento usato dalle élite per plasmare il futuro attraverso la paura, proprio come hanno fatto con la presunta crisi Covid-19 e come stanno facendo ora con la guerra in Ucraina…

Vai all’articolo

Togliere il Velo… dal Cielo

di Nogeoingegeria
Così come i volti coperti sono diventati di recente la nuova normalità, anche i cieli velati sono diventati rapidamente una nuova realtà a livello globale, e da diversi anni. È ora di togliere i veli.
Il 17 giugno è stata la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, e ancora nessuno parla di una realtà che dovrebbe essere sulla bocca di tutti da almeno 20 anni, da quando i nostri cieli sono cambiati e si sono moltiplicati eventi estremi e anomalie, tra cui alluvioni da un lato e siccità catastrofiche dall’altro.
Ciò che viene praticato da decenni, ossia la modificazione locale del tempo, non è più un argomento mainstream. Ha trovato una certa considerazione fino agli anni Settanta, poi i veli sono scesi anche qui. La manipolazione delle condizioni meteorologiche è geoingegneria su scala minore.
Ebbene, il pubblico non conosce la geoingegneria, né su piccola né su grande scala. Ogni tanto salta fuori un articolo, come quello recente sul sito dell’ENI, e in un contesto accuratamente coltivato: Bisogna salvare il pianeta

Vai all’articolo

Dalla Pandemia al Clima… fine Emergenza mai!

di Riccardo Cascioli
Da Draghi al Vaticano la nuova parola d’ordine è “l’emergenza climatica è come la pandemia”. In realtà le due cose sono strettamente legate, perché una dopo l’altra, servono a mantenere uno stato d’emergenza che porta alla fine della democrazia e dei diritti personali.
“È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto l’altro giorno al vertice sul Clima che ha inaugurato l’Assemblea generale dell’ONU. E, non sorprendentemente, l’Osservatore Romano, nell’edizione del 21 settembre, si è fatto megafono dell’allarmismo, facendo proprio il messaggio con un titolo a caratteri cubitali in prima pagina: L’emergenza climatica è come la pandemia

Vai all’articolo