La devastazione dell’Amazzonia, tra passato e presente

di Julia Blunck
Gli incendi che stanno devastando l’Amazzonia in questi giorni sono solamente l’ultimo tassello di una devastazione che parte da lontano, affondando le sue radici nell’economia coloniale e neo-coloniale.
L’attuale Presidente Jair Bolsonaro, sta portando all’estremo questa devastazione, avendola inserita nel suo programma strategico che prevede, al contempo, la guerra alle popolazioni indigene e il rilancio dell’agro-industria. È palese, infatti, che gli incendi di questi giorni rispondano a queste esigenze; altrettanto palese è che la squallida ironia con cui il Presidente brasiliano li ha affrontati nel discorso pubblico, sia espressione del più becero negazionismo climatico e ambientale che già lo ha abbondantemente contraddistinto nei mesi passati.
In questo articolo, tratto dal blog Sottolequerce, la giornalista e scrittrice brasiliana Julia Blunck parla del devastante sfruttamento del “polmone del mondo” tra passato e presente. A pochi giorni dal “Venice Climate Camp”, appare chiaro come la sfida climatica si arricchisca di nuovi elementi di discussione e conflitto…

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La Strage delle donne rese schiave e uccise in Amazzonia, di cui nessuno parla

di Francesca Biagioli
In Amazzonia si sta compiendo una vera e propria strage, le cui vittime sono donne indigene, diventate schiave e poi uccise dalle lobby. Si parla di migliaia di vittime l’anno.
A denunciare la cosa è il Vaticano. Nessuno ne parla e gli stessi stati del Sud America interessati dal problema (Brasile, Bolivia, Perù, Equador, Venezuela, Colombia), fanno orecchie da mercante. Eppure, sarebbero migliaia le donne indios vittime di violenza, rese schiave e uccise in Amazzonia ogni anno.
A mettere nero su bianco la presenza di questa strage è l’Instrumentum laboris del Sinodo sull’Amazzonia, il documento preparatorio redatto dal Vaticano, in occasione dell’appuntamento previsto per l’autunno prossimo, in cui si parlerà proprio di questo territorio martoriato da moderni “conquistatori”.
Come si legge riguardo alle donne:“sono vulnerabili alle minacce provenienti dai settori agroindustriali e da quelli che sfruttano clandestinamente minerali, legname e altre risorse naturali. Sono anche vittime del narcotraffico, di mega progetti infrastrutturali come gli impianti idroelettrici e le autostrade internazionali e di attività illegali legate al modello di sviluppo estrattivista”

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