Il pesce puzza sempre dalla Casta
di Aristoteles
“Siamo passati dalla cultura della vergogna alla cultura del “vergognaaaaa!” urlato scompostamente in ogni occasione utile. “Vergogna” e “dignità” sono le parole d’ordine di questo momento storico. Urli “vergogna” e reclami “dignità”. È un misto di catarsi e autoassoluzione, che punta inevitabilmente verso il nulla”. Svart Jugend
Una lotta simbolica contro corrotti e corruttori, politici privilegiati ed amministratori disonesti, condotta da un popolo buono e vittima. La casta ci ossessiona, in Italia. A partire dalla pubblicazione del libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, “La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili”, una di quelle opere che, nel loro piccolo, hanno rappresentato lo spirito del tempo. Ormai viviamo nella bolla dell’anticasta come unica forma di critica possibile al sistema esistente.
Poiché però il pensiero critico non si accontenta di questo sterile deserto, di questo dibattito da curva ultrà, vogliamo chiederci: qual è il significato della retorica che si scaglia contro i privilegi del ceto politico? E ancora, a quale uso essa si presta negli attuali rapporti di forza? Andiamo con ordine…