Elettrosmog, Limiti Innalzati. Una Norma pericolosa a Favore delle Multinazionali!

di Giuliana Radice
L’Italia vantava una una delle norme più cautelative al mondo per la protezione dei cittadini dall’elettrosmog.
L’imperfetto è d’obbligo, perché la maggioranza della IX Commissione permanente ha approvato l’emendamento che consente l’innalzamento dei limiti di esposizione dei campi elettromagnetici, vale a dire che nel nostro Paese potrà esserci più inquinamento elettromagnetico.
Una misura salutata con entusiasmo dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che l’ha definita “una svolta importante per lo sviluppo del Paese: migliorerà la connettività mobile sul territorio garantendo una qualità di servizi superiore per i cittadini e consentirà alle imprese di diventare più competitive”

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Il 5G non Decolla (grazie a Dio…)

di Massimo Cascone
E alla fine… “fumata bianca”, sulle Telco l’hanno spuntata i colossi di Airbus e Boing.
Il pericolo di catastrofi causate dal 5G è concreto e reale, causa interferenza con gli altimetri degli aeroplani. Il tanto discusso Internet delle cose è stato ufficialmente bloccato, anzi ritirato da tutti gli aeroporti statunitensi per un anno, almeno fino a Luglio 2023.
È quanto si apprende dall’accordo raggiunto dalla Federazione dell’Aviazione Americana (FAA) con le compagnie telefoniche, tra le quali anche Verizon dell’ex consigliere top manager e attuale ministro italiano Vittorio Colao, costrette ad arrestare il roll out correndo ai ripari in attesa di ipotizzate schermature, ancora tutte da verificare…

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Montecitorio, la Commissione approva 61 V/m di elettrosmog per tutti (come ordinò Colao)!

La Commissione approva 61 V/m di elettrosmog, esattamente come ordinò Vittorio Colao al Governo Conte lo scorso anno.
Adesso che nell’esecutivo Draghi è diventato ministro, il top manager delle multinazionali del 5G (ma pure ex capo della task force giallo-rossa) avrà di certo benedetto col massimo dei favori la Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza appena approvata dalla IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati: innalzare l’elettrosmog fino a 61 V/m, cioé al massimo finora consentito nel mondo, senza uno straccio di prova scientifica sugli effetti sanitari.
“Si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”, si legge nel testo licenziato da Montecitorio.
“Si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”, si legge nel testo licenziato da Montecitorio, dando pieno sostegno alle “Telco” che, se mai un dubbio ci fosse stato, troveranno spianata la strada in Parlamento, come auspicato dal tandem Draghi-Colao. Che ora potrebbe passare all’incasso, cioé riformare la legge quadro del 2001 (tra le più cautelative d’Europa sugli effetti sanitari), facendo schizzare di ben 110 volte (rispetto ad oggi) il valore di campo elettrico irradiato dalle antenne telefoniche. Ma non solo…

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5G imposto ai cittadini: Di Maio firma il decreto

di Antonello Boassa
La pianificazione locale del 5G sarà gestita direttamente dal gestore e imposta ai cittadini, e i sindaci non potranno opporsi.
Con un emendamento (pratica assai diffusa dall’esecutivo in Italia per far passare umma umma provvedimenti legislativi antidemocratici e antipopolari) al decreto “Semplificazione”, incubato da Calenda e firmato ora da Di Maio, noto in passato per le sue battaglie anti 5G (quando animato dal Grillo non era ancora al governo) verrà imposta ai sindaci e quindi ai cittadini la pianificazione locale del 5G direttamente dal gestore. Nulla potrà fare il sindaco, se non intervenire sul piano estetico, come osserva con pesante ironia la sindaca Domenica Spinelli, al convegno organizzato da Sara Cunial nella Camera dei deputati, sulla nuova tecnologia 5G…

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Tecnodittatura, il “Colpo di Stato elettromagnetico”: Colao azzera 516 Comuni d’Italia Stop 5G, ordinando l’irradiazione a 61 V/m

di Maurizio Martucci
Democrazia costituzionale, atto finale. Lì dove nessuno aveva mai osato prima, è ora il diktat di Vittorio Colao: azzerare i 516 Comuni d’Italia Stop 5G, irradiando chiunque fino a 61 V/m!
Sono le regole del 5G consegnate al Governo nel piano per la cosiddetta “Fase 3”, la ripartenza post Covid-19 “per un’Italia più forte, resiliente ed equa“, un documento di 121 pagine con sei macro-obiettivi e sei macro-settori, dal titolo “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022“.
Si tratta delle stesse richieste avanzate dalle compagnie telefoniche, recepite senza scrupolo dal Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato dal 10 Aprile 2020 dall’ex top manager di Vodafone, voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Si tratta di un vero e proprio “colpo di Stato elettromagnetico”, perpetrato sulla pelle di 60 milioni di cittadini, ignare cavie umane per spericolate strategie lobbistiche sostenute in dispregio a qualsiasi appello precauzionale avanzato dalla comunità medico-scientifica. Si tratta del più clamoroso golpe del wireless mai registrato nella recente storia d’Italia…

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L’Umanità sull’orlo di una crisi di nervi

di Marcello Veneziani
L’umanità è sull’orlo di una crisi di nervi cosmica. È atroce la mancanza assoluta di verità e le versioni ufficiali paiono persino meno credibili delle fake news: è assoluto il mistero interno a quel che è accaduto, sta accadendo, accadrà.
Se Vittorio Colao dice: “col 5G si potrà iniettare o rilasciare una sostanza medica in remoto, quasi istantaneamente” voi che reazione avete? Lo ritenete un pazzo, uno che si è espresso male, uno che non capisce pur essendo stato ai vertici del settore; o uno che vi sta dicendo con orgoglio che sarà possibile in modi a noi sconosciuti “iniettare” un farmaco (o anche un veleno) a distanza?
Non saprei come, non mi azzardo a fare congetture, dico solo che è inquietante, anche se i saputelli ironizzano: non hai capito tu, non si può trasmettere da remoto una sostanza, lo faranno i medici; e allora quale sarebbe la novità col 5G? Scusate ma continuo a non capire e resto turbato.
L’umanità è sull’orlo di una crisi di nervi cosmica…

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Luc Montagnier (Premio Nobel): “5G può darsi abbia contribuito al Covid19″

Per il Premio Nobel Luc Montagnier, quella che troppo sbrigativamente viene archiviata come una bufala, dovrebbe invece essere oggetto di studio e approfondimento.
Medico di fama mondiale, biologo, virologo, premio Nobel per la medicina nel 2008, professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi, Luc Montagnier è stato ospite in TV negli studi del canale di all news transalpino CNews.
Alle domande dei giornalisti, per spiegare genesi e diffusione della pandemia di Covid-19, riferendosi al sincronico lancio del 5G in Cina, Montagnier ha detto: “Penso che viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati. Ci piacciono molto le onde, comunichiamo con le onde elettromagnetiche. Ma ci sono dei progetti importanti che faranno sì che saremo sempre più circondati dalle onde. Lo ripeto: è un argomento da studiare. Si è detto che la città di Wuhan era molto avanti nell’implementazione di antenne 5G. 10.000 antenne sono in quest’area. Può darsi abbiano contribuito al potere patogeno del virus.”

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Subdolo 5G: infame Strage di Alberi in tutte le città italiane

di Massimo Mazzucco
Da quando ho iniziato a interessarmi del 5G, ho scoperto che vi sono non uno, ma due aspetti preoccupanti, di questa nuova tecnologia.
Il primo è quello che riguarda la salute: mentre si sta procedendo con grande fretta alla commercializzazione della nuova “Rete dei miracoli”, infatti, nessun serio studio scientifico è stato fatto sulle conseguenze che potrebbe comportare quest’irradiazione, ormai onnipresente, sugli esseri umani.
Fra poco ci troveremo letteralmente sommersi da un mare di microonde, con antenne piazzate ogni 500 metri nelle grandi città, e magari solo fra dieci o vent’anni potremo sapere quali saranno state le reali conseguenze sulla nostra salute. Ma di questo argomento ci occuperemo un’altra volta. Nel frattempo, vorrei portare alla vostra attenzione un secondo problema, che non è da meno: riguarda la distruzione selvaggia e sistematica dei nostri alberi. A quanto pare, infatti, gli alberi – soprattutto quelli più alti – impediscono una buona irradiazione del segnale 5G. E quindi li stanno togliendo di mezzo, in tutta Italia, con delle giustificazioni decisamente ridicole. Un paio di mesi fa mi ero accorto che, dalle mie parti, avevano tagliato in modo abominevole dei bellissimi viali alberati, e ho cominciato a chiedere in giro quale fosse il motivo. Ma nessuno mi sapeva dare una risposta, al punto che ho iniziato a sospettare che ci fosse di mezzo il 5G…

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Il 5G può essere un’arma?

 di Maddalena Camera
Gli Stati Uniti sono vicini a scatenare una guerra con la Cina per la tecnologia 5G, ossia le piattaforme tecnologiche che supporteranno lo sviluppo delle nuove reti per gli smartphone e i servizi del futuro.
Ma perché una nazione come gli Usa ha tanta paura dei giganti cinesi, “Huawei” e “Zte”, che sono le principali depositarie di questa tecnologia? Il motivo è questo: il 5G non è solo una rete per la telefonia mobile, dove transitano voce e dati. Facciamo un passo indietro: la connettività da mobile dipende attualmente da una rete composta da “celle”, che rendono possibile il collegamento a Internet. Ma se nel 4G odierno, ogni singola cella può trasferire dati pari a 1 Gb, con il nuovo 5G ciascuna di queste avrà una velocità fino a 20 Gb. In parole povere, il 5G sarà fino a 20 volte più veloce della attuale rete 4G.
Tutta questa potenza, permetterà di trasformare l’infrastruttura in un “hub”, ossia un centro, tramite il quale si potranno comandare moltissimi oggetti “smart”. L’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e quella aumentata, la robotica, l’ “Internet of Things” e la sensoristica, sono quindi solo alcuni dei settori interessati dall’avvento del 5G…

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Cosa pensa l’intelligence italiana su 5G e sicurezza nazionale

di Michele Pierri
Gennaro Vecchione, direttore generale del “Dis”, ha elencato ai parlamentari della Commissione Trasporti della Camera, i pericoli che accompagnano il cambiamento tecnologico e la digitalizzazione in atto.
Il 5G, la rete mobile ultraveloce di nuova generazione al centro dello scontro globale tra Stati Uniti e Cina, “farà esplodere l’utilizzo dell’Internet of things e dei big data all’interno della società“, con la possibilità di “veicolare un enorme e sempre crescente volume di dati, anche sensibili, la cui riservatezza, integrità e disponibilità vanno tutelati, tanto più perché questa architettura presenta rischi non trascurabili, come accessi non autorizzati, vulnerabilità delle diverse partizione di rete, intercettazione del traffico, possibili conflitti nella gestione della banda assegnata a ciascuna tipologia di traffico”

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