Orwell ed Overton: quando la Realtà è peggio degli Incubi

di Augusto Grandi
Quando, nel 1949, Orwell pubblico il libro “1984”, molti si illusero che si trattasse solo di un romanzo distopico. Quando Overton fece conoscere la sua teoria, definita appunto “Finestra di Overton”, sulla manipolazione delle masse, tutti pensarono che i successivi esempi dell’applicazione della teoria al cannibalismo fossero delle esagerazioni, degli escamotages per attirare l’attenzione.
A distanza di molti anni da “1984” e di molti meno dalla teoria del sociologo, Orwell ed Overton possono essere annoverati tra gli autori di profezie purtroppo diventate realtà.
Il “Ministero della Verità” è ormai in funzione anche in Italia. La menzogna continua, la propaganda a senso unico, il pensiero unico obbligatorio sono la realtà quotidiana. Il controllo assoluto ed asfissiante giustificato prima con la difesa della salute ed ora con la guerra in Ucraina: tutto era già stato scritto. Persino il nemico che giustifica l’esistenza del Grande Fratello era stato indicato con precisione da Orwell: l’Eurasia.
Tutta la società da incubo descritta da Orwell assomiglia sempre di più alla realtà quotidiana. Cambiano solo i nomi. E non sempre. Lo psicocrimine è ormai una consuetudine italiota, e lo sarà ancora di più con la riproposizione del ddl Zan. Colpevoli di pensare in modo non consentito…

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L’Ucraina è il “Nuovo Vaccino” e la nuova Ossessione

di Marcello Veneziani
Conosco tanta gente che ha perso un’abitudine ritenuta fino a poco prima irrinunciabile: non vede più il telegiornale. Me lo hanno detto in tanti, girando per l’Italia a presentare l’ultimo mio libro. Magari qualcuno esagera ma mi dicono tutti che non sopportano più i telegiornali per come sono diventati. Prima al tempo della pandemia, ora al tempo della guerra.
Già sbuffavano quando c’era il solito teatrino con i politici che dicevano la loro filastrocca a turno, ma era un po’ il dazio da pagare per sapere poi che succedeva nel mondo. Però c’erano altre notizie, altra vita, altre curiosità. Invece al tempo della pandemia già si sperimentò il tg diventato monografico, racconto a più voci, più livelli, con lezioni di paura e di terrore, sul virus, sul vaccino, sul green pass. Dai e dai, per lungo tempo.
Ora da febbraio a questa parte l’ossessione monomaniacale è l’Ucraina. E’ la notizia principale che tiene banco al mondo, non c’è che dire. È giusto che apra quasi tutti i tg di ogni giorno e che resti in testa nei notiziari televisivi come nei quotidiani. Ma principale non vuol dire unica. E invece si confezionano i tg, soprattutto alcuni, a partire dal tg1, come un film luce, un racconto corale e istituzionale, paese per paese, faccia per faccia, storia personale per storia personale, sempre sull’Ucraina…

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La Vera Emergenza Occidentale

di Francesco Franco
La guerra in Ucraina e prima di essa due anni di Covid 19, stanno evidenziando come in Occidente si stia palesando una vera emergenza.
No, non sto parlando della imminente crisi energetica o umanitaria, ma di un’emergenza più impalpabile, forse, ma parimenti fondamentale per una reale vita democratica.
Intro di videogiochi spacciati per immagini esclusive di attacchi missilistici. Numeri “ufficiali” sciorinati con superficiale naturalezza per essere contraddetti il giorno dopo. Immagini di dieci anni fa di scafi corazzati lanciamissili che schiacciano automobili rivendute come attuali. Formazioni aeree di Air Show che si assicura siano in diretta da Kiev. Espulsioni di piloti da caccia Fulcrum di quindici anni fa che tornano come nemmeno la peperonata di zia Gina

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I Lockdown ci hanno mostrato quanto siano pericolosi gli Ingegneri Sociali

di Birsen Filip
Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 i governi di tutto il mondo, insieme ad una manciata di esperti medici non eletti, si sono comportati come se fossero gli ingegneri sociali di regimi totalitari (ad esempio, fascismo, nazismo e comunismo).
Per essere più precisi, questo gruppo selezionato di “leader” politici ed “esperti” medici ha sconvolto le economie, così come la vita di miliardi di persone, attuando blocchi estremamente coercitivi e restrittivi e misure di distanziamento fisico, allo scopo dichiarato di tenere sotto controllo l’epidemia attuale e prevenirne altre in futuro.
Misure specifiche hanno incluso il coprifuoco, pattuglie di polizia per le strade, la chiusura obbligatoria delle imprese ritenute non essenziali, nonché dei luoghi di lavoro, delle scuole e degli istituti di istruzione superiore, il divieto di assembramenti, la cancellazione di eventi sportivi e culturali, la sospensione delle funzioni religiose e le restrizioni ai movimenti e alle interazioni personali a livello locale, nazionale ed internazionale…

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Non si può interagire con la Popolazione “zombificata” che s’informa tramite la Televisione

di Claudio Martinotti Doria
Non si può più interagire con la popolazione che s’informa tramite la televisione, cioè con quelli che comunemente si dice che “guardano la tv”, alcuni anche tutto il giorno, dal mattino alla sera, è sempre accesa nelle loro case e tiene loro compagnia. E il fenomeno si è accentuato a causa dei lockdown e della gestione della presunta pandemia.
Non lo si può più fare anche disponendo di buona volontà e umiltà perché la situazione è troppo degenerata rispetto alcuni anni fa. All’epoca la tv faceva danni ma limitatamente alla cultura che diveniva sub-cultura e all’attività sinaptica che veniva atrofizzata, cioè il rischio che si correva era più che altro l’istupidimento di massa e l’ulteriore aggravamento dell’ignoranza, già rilevata come abissale da tutte le ricerche condotte negli ultimi vent’anni.
Nell’ultimo anno e mezzo la tv ha fatto di peggio: ha deliberatamente disinformato, manipolato, seminando il panico, condizionato gli spettatori con una narrativa monocorde e priva di confronto e contrapposizione, dando luogo a una vera e propria zombificazione degli spettatori. Oramai i videodipendenti non ragionano più, sono totalmente privi di senso critico, capacità di analisi e comparazione, non rilevano le incongruenze e le contraddizioni palesi, non riflettono, non ricordano e non sanno mettere in correlazione gli eventi, non pensano più, non sanno argomentare o articolare un seppur minimo discorso…

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La Medicina e la Scienza militarizzate, al servizio del Potere, cessano di essere tali

di Guido da Landriano
Mi è capitato di leggere alcune osservazioni di Paul Rosemberg sulla “Militarizzazione della medicina” e sul suo uso politico. Il suo intervento è molto interessante e ve ne condensiamo i punti importanti, per comprendere come la fase storica attuale che stiamo vivendo sia soprattutto un sconfitta per la scienza e per la medicina.
Ecco i cinque punti che mostrano la sconfitta della scienza e della medicina derivanti dalla loro militarizzazione a favore del potere:
1: La scienza non è consenso unitario.
Dieci, cento o un milione di persone, tutte avvolte in camici da laboratorio e dicendo la stessa cosa, NON la rendono tale. Anzi, questo è scientificamente ininfluente. Si tratta solo di una rappresentazione teatrale, cioè anti-scienza. Un po’ come i medici che vanno in TV a dire la stessa cosa.
Tutta la scienza è, in realtà, un processo di verifica delle idee; non è un’organizzazione, non è basata sull’autorità, anzi è intrinsecamente contro l’autorità, e sicuramente non è alleata con il potere. Tutto ciò che conta nella scienza sono risultati verificabili, cioè contestabili, almeno potenzialmente…

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La libertà “condizionata” non è Libertà!

Sono nato libero e me ne andrò libero… Sono disposto a…
Sono disposto a rinunciare a vedere spettacoli, anche artisti per i quali nutro una grande ammirazione. Sono pronto a non andare in ristoranti, caffè o bar.
Sono pronto a rinunciare a viaggiare, anche se è una cosa che mi piace molto. Sono pronto a rinunciare allo shopping nei centri commerciali.
Non mi arrenderò al ricatto del Green pass. La libertà sotto condizione non è libertà. I miei valori e le mie convinzioni non sono in vendita né commerciabili…

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“Mangerete vermi e sarete felici!”

di Roberto Pecchioli
Ci sono momenti in cui non se ne può più e si dice tutto quello che si pensa. Sarà il tempo che passa, sarà l’interminabile emergenza della pandemia, sarà l’insofferenza per un mondo impossibile, inabitabile, insopportabile, ma una mattina ti svegli e non riconosci più la tua città e la tua gente.
Gli occhi non sono più collegati con il cuore, e allora decidi che non ne puoi più. Arrangiatevi voi, io non ci sto più. “Non avrete nulla, mangerete vermi e insetti e sarete felici”, recitano in coro il Foro di Davos e l’Agenda 2030. È per il bene del pianeta, dicono. Buon pro vi facciano. Per digerirli meglio, berrete acqua ricavata dalle feci, come ha fatto Bill Gates, il genio che vi vuole tutti contenti e vaccinati. A Davos, la montagna incantata, laboratorio dei padroni di tutto, fanno sapere che indosseremo i dispositivi mediante i quali ci sorveglieranno h. 24. È la trasparenza… ne sarete felici, vedrete.
Sarete gioiosi anche da morti: nello Stato americano di Washington i resti umani, anziché seppelliti, possono essere conferiti come compostaggio. Una gran bella soddisfazione, finire come concime biologico ecosostenibile…

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Fedez ha capito tutto…

di Matteo Brandi
Ammettiamolo: Fedez ha capito come gira il mondo oggi e come fare tanti soldi…
Per quanto mi stia sulle palle e rappresenti tutto ciò che considero tossico al giorno d’oggi, non posso esimermi dal fargli i complimenti. Il modo con cui sta sfruttando i suoi seguaci, cavalcando magistralmente l’ipocrita e sciocca indignazione del momento, è fantastico.
Pensateci. Fedez rappresenta in tutto e per tutto quello che chiamiamo “Pensiero unico”. Fedez è una delle miriadi di propaggini, tutte uguali, dell’assolutismo progressista. Ogni sua presa di posizione, ogni suo intervento, ogni sua diretta, ogni cosa partorita da lui e dalla sua compagna è perfettamente in linea con l’ordine del giorno.
Non sentirete mai, mai e poi mai, fuoriuscire dalla bocca di Fedez un concetto che non combaci perfettamente con i dogmi attuali…

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Marco Rizzo all’attacco delle Big Tech “Ecco come nasce una tirannia”

di Elena Barlozzari
Dopo l’oscuramento dai social per un commento sui fatti di Capitol Hill, Marco Rizzo, leader del Partito comunista, spiega a Il Giornale.it: “Stiamo andando verso la tirannia, mentre la cosiddetta sinistra italiana si interessa di altro”
“Davvero fantastici i servi dell’informazione nostrana, quando fu costruito il golpe in Ucraina era il popolo che si ribellava alla dittatura, mentre ora che tocca agli americani li chiamano eversivi”. Un commento sui fatti di Capitol Hill che ha fatto finire Marco Rizzo, leader del Partito comunista, nella lista dei proscritti di Zuckerberg assieme a Donald Trump ed i complottisti di QAnon. Lo abbiamo raggiunto al telefono per ragionare di censura ed è stato abbastanza categorico: “Stiamo andando verso la tirannia”

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