La Vera origine della Razza umana? La storia, i media, la scienza e i governi la tengono segreta

La storia della razza umana fa acqua da tutte le parti. I dubbi sono molti, le scoperte che vanno in contrasto con la teoria ufficiale, ancora di più.
Cosa accade, per esempio, se durante degli scavi vengono ritrovate impronte di scarpe o utensili “moderni” che però risalgono a milioni di anni fa? Secondo Philip Johnson, docente della Facoltà di Legge dell’Università della California, non succede nulla, perché nessuno, o quasi, lo verrà a sapere, a causa di ciò che lui definisce “il filtro delle conoscenze”, l’unico vero “protettore” delle teorie ufficiali.
“I reperti dei primi esseri umani o dei loro attrezzi vengono accettati e riconosciuti solo se rientrano nei modelli ortodossi dell’evoluzione umana” afferma Johnson, che continua: “certe scoperte scompaiono presto dalla stampa e nel giro di poche generazioni diventano invisibili, quasi non fossero mai avvenute”

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Scoperti denti umani di 9,7 milioni di anni: in Germania si riscrivere la storia dell’umanità

In un paesino della Germania sono stati scoperti dei denti umani vecchi 9,7 milioni di anni. Se la scoperta verrà confermata bisognerà riscrivere la storia dell’uomo.
Siamo a Eppelsheim, paesino pedemontano di poco più di mille abitanti, circa quattro ore a sud di Francoforte sul Meno, in Germania. La vita scorre tranquilla, fra un boccale di birra e l’altro. Mesi fa, però, una squadra di archeologi si è avvicinata ai campi verdi di erba grassa delle Renania per degli scavi… ed ecco che pochi giorni fa è avvenuta una scoperta rivoluzionaria: alcuni denti umani fossilizzati e vecchi di 9,7 milioni di anni. Gli studiosi li ritengono tanto importanti che dichiarano: “Grazie ad essi, potremo riscrivere la storia umana”

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A Creta passò un uomo… 6 milioni di anni fa!

L'impronta di Creta

di Maurizio Blondet 
Un uomo ha lasciato  le sue impronte sulla sabbia di quello che forse era una spiaggia, forse il letto di un fiume asciutto, nella zona di Trachilos, Creta Occidentale. Un uomo dai piedi nudi identici a quelli nostri. Solo che lui passò là 5,7 milioni di anni orsono, quando secondo la paleontologia non dovevano esserci uomini, ma al massimo “ominidi”.
La famosa Lucy indicata come nostra antenata, è di un paio di milioni di anni più “giovane” della persona (o persone) che passeggiarono a Trachilos, e di cui presumiamo dovesse essere discendente. Lo Ardipitechu Ramidus, di 4,4 milioni di anni fa, ha lasciato le sue impronte in Etiopia: ma sono le impronte di una scimmia, anche se lo si addita come “diretto antenato dell’uomo”…

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Le “Pietre di Ica” mostrano la presenza dell’uomo al tempo dei dinosauri

Nove pietre di Ica in file da tre. Si notano chiaramente dinosauri cavalcati da uomini e diverse specie animali esotiche (2)

di Luciana Petruccelli
È possibile che l’uomo sia vissuto al tempo dei dinosauri e abbia condiviso il loro mondo selvaggio?
Uno storico negherebbe con vigore. Dopotutto, i dinosauri si sono estinti ben 65 milioni di anni fa, mentre il primo ominide degno di tale nome non è venuto al mondo prima di 6-7 milioni di anni fa.
Di tutt’altro parere sarebbe uno studioso di pseudoarcheologia, quella branca della scienza che cerca di risaltare il lato non riconosciuto dalla storia ufficiale.
Le prove le avrebbe, tra le altre cose, nelle oltre 15 mila pietre di Ica che il dottor Javier Cabrera Darque arrivò a collezionare, che unite a quelle contenute nei musei arrivano a un totale di ben 50 mila manufatti…

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I Neanderthal si curavano con aspirina e antibiotici

Homo di Neanderthal

di Elena Dusi
Tra i denti degli ominidi, gli indizi della loro dieta: mufloni e rinoceronti in Nord Europa, funghi e pinoli in Spagna. La ricerca su Nature ha identificato anche tracce di ‘medicinali’ nella bocca di un giovane malato. Alcuni batteri della saliva sono comuni anche a noi.
I Neanderthal, che vivevano 36mila anni fa nelle steppe del Belgio, si nutrivano di rinoceronti lanosi o mufloni, sul fronte opposto, in Spagna, 48mila anni fa, sempre i Neanderthal seguivano una dieta vegana, tipica di un ecosistema di foreste, con funghi, pinoli e tracce di muschi. Per fortuna, dopo i pasti, questi ominidi non erano abituati a lavarsi i denti. Nel loro tartaro si sono così accumulati resti di cibo e microbi, il cui Dna, i ricercatori di oggi, sono riusciti ad analizzare…

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