La Telefonata Putin-Trump e… le Bombe su Gaza

di Davide Malacaria
Israele riprende i bombardamenti su Gaza nel giorno della telefonata tra Putin e Trump. Tempistica non casuale.
Netanyahu rilancia e il genocidio di Gaza ricomincia: 400 i morti in un attacco che supera per brutalità molti di quelli che hanno preceduto la tregua. Non solo si voleva riprendere l’aggressione, ma si volevano scioccare i palestinesi e il mondo, tale la spiegazione dell’intensità degli attacchi.
Netanyahu ha motivato l’azione come dettata dalla necessità di forzare Hamas a rilasciare gli ostaggi. Sa perfettamente, ma non gli importa, che invece sta facendo l’esatto contrario, mettendoli ulteriormente a rischio, come ha dichiarato Hamas e come hanno urlato, disperati, i parenti degli ostaggi medesimi.
Ma l’importanza dell’attacco risiede in altro, cioè nella tempistica…

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Ex Generale Marco Bertolini: “Spero che Questa Orribile Unione Europea Fallisca Presto”

di Leonardi Santi
Ex Generale Marco Bertolini: “Spero vivamente che questa orribile Unione Europea, oligarchica, guerrafondaia, autoritaria e antipopolare, fallisca presto”.
Parla il Generale di Corpo d’Armata, (in congedo) Marco Bertolini attualmente presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, già responsabile del Comando Operativo di Vertice Interforze e in precedenza del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, della Brigata Paracadutisti Folgore e del 9° Reggimento Incursori “Col Moschin”, impiegato in passato in vari teatri operativi tra i quali Libano, Somalia, Balcani e Afghanistan. Insomma, non l’ultimo arrivato.
Ecco cosa ne pensa della situazione attuale…

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Gli USA Sospendono Tutti gli Aiuti Militari all’Ucraina. Il Cremlino: “Passo Significativo Verso la Rrisoluzione del Conflitto”

di Renovatio21
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato al Dipartimento della Difesa di sospendere tutti gli aiuti militari all’Ucraina in seguito al suo battibecco pubblico con Volodymyr Zelens’kyj, hanno riferito lunedì le agenzie di stampa citando funzionari americani. Lo riporta Bloomberg.
Secondo la testata economica neoeboracena, il blocco riguarda le attrezzature già destinate alla consegna, comprese le armi in transito su aerei e navi o in attesa nelle aree di transito in Polonia.
La sospensione rimarrà in vigore finché Trump non vedrà che i leader ucraini “dimostreranno un impegno in buona fede per la pace”, ha affermato Bloomberg, citando un alto funzionario del Pentagono…

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“Tutti a Casa“

di Giorgio Cremaschi
Sulla stupidità dell’Europa nostalgica…
“Aho i tedeschi se so alleati agli americani”,  la magistrale battuta di Albero Sordi che interpreta lo spiazzamento totale dei militari italiani l’8 settembre del 1943,  nel film di Luigi Comencini. “Tutti a casa”, potrebbe oggi rappresentare lo sconcerto e lo stato confusionale dei liberaldemocratici e socialdemocratici europei di fronte alla prospettiva di pace in Ucraina.
Il loro mondo non c’è più. Dopo aver costruito tutta la loro politica nella collocazione euroatlantica, con il dogma della fedeltà assoluta agli Stati Uniti, come condizione per la crescita del potere dell’Unione Europea. Dopo aver condiviso con gli USA la marcia verso Est della NATO, la contrapposizione alla Russia e alla Cina, il colpo di stato in Ucraina del 2014, all’origine della guerra in quel paese, come sostengono dal loro punto di vista gli stessi ucraini…

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Crolla il Castello di Carte dell’ “Aggressione Russa all’Ucraina”

di Manlio Dinucci
La notizia, data dal New York Times, è esplosiva: “Gli Stati Uniti si oppongono a definire la Russia aggressore nella Dichiarazione del G7 sull’invasione”.
“L’opposizione americana alla bozza di una Dichiarazione del Gruppo dei 7 nel terzo anniversario dell’attacco russo all’Ucraina arriva dopo che il Presidente Trump ha incolpato Kiev di aver iniziato la guerra. Lo spostamento di Trump verso la Russia di Putin stravolge generazioni di politica statunitense. All’apertura dei colloqui di pace in Arabia Saudita, il Presidente Trump ha chiarito che i giorni dell’isolamento della Russia sono finiti e ha suggerito che l’Ucraina è colpevole di essere stata invasa.

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Facciamo il Punto…

di Stefano Re
La stragrande maggioranza degli europei non ha alcuna intenzione di proseguire una guerra con la Russia, ma quattro oligarchi pazzi tentano lo stesso di tenerla in piedi.
Dunque, facciamo il punto… Ora gli USA vogliono la pace con la Russia, riconoscono che la Russia ha reagito perché provocata dalla NATO, e son persino pronti a uscire dalla NATO.
La Russia una pace la proponeva da prima ancora di avviare l’operazione speciale, il Trattato di Minsk lo dimostra in pieno, è acclarato che l’amministrazione Biden ha condotto a questa guerra, mentre oggi Putin comunica con Trump con serenità e piena disponibilità alla pace.
In questo scenario, gli oligarchi europei che fanno? Festeggiano forse che finalmente si arrivi alla pace? Festeggiano che si possano dismettere le sanzioni che stanno strozzando noi con le bollette (altro che danneggiare la Russia)? Festeggiano che finisca la mattanza di soldati e civili in Ucraina? Festeggiano che finisca il rischio di un conflitto allargato?…

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Germania, una Rovina Autoinflitta Causata dall’Ideologia

di Allister Clisham
La Germania ha buttato via quasi cinquanta miliardi di euro in Ucraina, una nazione nota per la corruzione, mentre i suoi pensionati lottano per permettersi cibo e cure mediche.
I servizi pubblici si stanno deteriorando, gli ospedali sono sopraffatti e il costo della vita continua a salire. Eppure Berlino rimane ossessionata dal finanziamento di una guerra che è già stata persa. Il governo ha trasformato i soldi dei contribuenti in un sussidio a tempo indeterminato per i cleptocrati di Kiev, ignorando la crescente crisi interna.
I cittadini tedeschi vedono le proprie infrastrutture crollare, i loro salari perdere valore e i loro leader rifiutarsi di riconoscere la realtà. Questa non è una governance responsabile, ma piuttosto un atto di rovina autoinflitta, guidata da un’illusione ideologica e da un disperato bisogno di salvare la faccia…

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Trump e Putin: “La Corruzione negli Aiuti all’Ucraina Alimenta la Guerra”

di Redazione de l’AntiDiplomatico
In una lunga telefonata di un’ora e mezza, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin hanno affrontato il conflitto tra Russia e Ucraina, con un focus particolare sulla necessità di fermare la guerra e avviare negoziati immediati.
La conversazione, definita da Trump “altamente produttiva”, arriva in un momento critico, mentre emergono accuse di frodi e corruzione legate agli aiuti statunitensi all’Ucraina, un tema che sta guadagnando sempre più attenzione sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.
Secondo Karen Kwiatkowski, ex analista del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e tenente colonnello in pensione dell’Aeronautica militare, la telefonata tra Trump e Putin riflette una crescente consapevolezza delle irregolarità legate al sostegno finanziario e militare degli Stati Uniti all’Ucraina. “Trump, insieme a figure come Elon Musk, sta portando alla luce le frodi e la corruzione del cosiddetto ‘progetto Ucraina’ di Biden”, ha dichiarato Kwiatkowski a Sputnik

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Putin: “La Guerra Non Sarebbe Scoppiata Se le Elezioni del 2020 Non Fossero State Rubate a Trump”

di Redazione giubberossenews.it
Trump: “Facciamola finita con questa guerra, è tempo di fare un accordo”. Putin: “Non posso che essere d’accordo con Trump sul fatto che, se fosse stato lui presidente, non ci sarebbe stata la crisi in Ucraina”.
Giovedì scorso, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato: “Non posso che essere d’accordo con lui sul fatto che, se fosse stato presidente, se la sua vittoria non gli fosse stata rubata nel 2020, allora forse non ci sarebbe stata la crisi in Ucraina che è sorta nel 2022”. “Non è solo una persona intelligente, ma una persona pragmatica”, ha continuato Putin, a proposito di Trump. “Per quanto riguarda la questione dei negoziati… abbiamo sempre detto, e voglio sottolinearlo ancora una volta, che siamo pronti per questi negoziati sulle questioni ucraine”

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Quanto Tempo Manca a Zelensky?

di Fabrizio Poggi
La posizione dei nazional-radicali ucraini è chiara: combattere “fino all’ultimo ucraino”. Ma potrebbe non esserci più tempo per arrivare “fino all’ultimo”…
Non bastasse il semifallimento del tour del nazigolpista-capo Vladimir Zelenskij per le capitali europee, ora Bloomberg scrive che gli insistenti “tentativi di Zelenskij di raggiungere quanto prima l’adesione dell’Ucraina, paese più grande della Francia e potenza agricola, all’Unione Europea, dimostrano che il divario coi suoi più importanti sostenitori si sta allargando”.
Di più: tra gli alleati occidentali di Kiev cresce la stanchezza per il prolungarsi del conflitto e per l’avanzata delle forze russe nell’Ucraina orientale…

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