La Libia mette nel mirino le Ong e il nostro Paese rifinanzia i suoi campi di detenzione

di Marco Dotti
Il Governo libico vara un decreto che criminalizza le ONG che operano in area Sar, mentre fra pochi giorni, senza un preciso intervento, assisteremo al rinnovo automatico dell’accordo Italia-Libia. Altri 50 milioni di euro l’anno finanzieranno i campi di detenzione al centro di documentate denunce di autorità internazionali e organizzazioni umanitarie.
“È un dittatore, ma è il nostro dittatore” si diceva di Gheddafi. Il lavoro sporco, le democrazie, se tali vogliono restare almeno nella forma, lo devono appaltare. Così, in Turchia, dove Erdogan riceve circa 6 miliardi dall’Europa per la “gestione dei profughi”, salvo poi minacciare: “vi manderemo 3 milioni di migranti, se ostacolerete le nostre operazioni” in Kurdistan (dichiarazione del 10 ottobre scorso).
Ma la Libia? La Libia non è diversa eppure, al tempo stesso, lo è. Non c’è un uomo forte al comando (blanda consolazione immorale), ma una serie di bande parastatali e un quasi-Stato che per molti versi ha il profilo di un anti-Stato…

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L’imprenditore di colore: “La Sinistra ci usa come carta igienica”

Otto Bitjoka: “Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti”.
L’allarme arriva via Facebook ed è un vero pugno nello stomaco per la Sinistra radical-chic. Perché a lamentarsi del modo con cui i “buonisti” trattano gli immigrati di colore è un immigrato di colore. Lui si chiama Otto Bitjoka, camerunense bantu con laurea alla Cattolica di Milano, imprenditore e banchiere naturalizzato italiano, fondatore di Extrabanca.
“Attenzione cari fratelli e figli miei, siete usati e sarete sistematicamente buttati via come la carta igienica, mi permetto di consigliarvi da vecchio leone disincantato. Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti”, scrive su Facebook Bitjoka…

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Governo “giallo-verde”: al di là dei risultati concreti, è in atto un cambio di paradigma

di Massimiliano Greco
Quali sono i risultati ottenuti dal governo, durante le sue prime settimane di vita? A parte lo stop alle navi scafiste, e il “decreto dignità”, in apparenza poco. Ma in realtà ha conseguito quello che forse è il risultato più importante: ha imposto un cambio di paradigma.
Ha dimostrato l’inconsistenza di alcuni tabù, a cominciare da quello dell’accoglienza illimitata, per arrivare a quello dell’ineluttabilità del super-stato europeo a guida tedesca.
Il governo giallo-verde al momento ha concentrato la propria azione su alcuni temi chiave: immigrazione, lavoro, lotta al gioco d’azzardo, e welfare. I risultati, per ora, in apparenza sono limitati (gli immigrati arrivano lo stesso, anche se non portati dalle navi delle ONG) il “jobs act” viene fortemente ridimensionato ma non eliminato, il gioco d’azzardo viene limitato, ma non proibito del tutto, e in quanto al welfare ancora il “reddito di cittadinanza” è di là da venire.
Tuttavia, mentre le opposizioni accusano il governo, alternativamente, di essere nazista, liberista, totalitario, e razzista, Salvini da una parte, Di Maio dall’altra, le hanno costrette a inseguirli sul loro stesso terreno…

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