L’Onu: la Quarantena vìola i diritti umani

L’ONU ha lanciato già tempo fa l’allarme sulla situazione in Italia: il lockdown così rigido ritenuto indispensabile dal governo per combattere il Coronavirus, risulta essere una misura eccessiva che lede alcuni dei fondamentali diritti dell’uomo.
Da settimane ormai, effettivamente, in Italia numerosi esperti si erano detti contrari agli eccessivi divieti e allo zelo di chi, dovendo far rispettare la legge, impediva ai cittadini di compiere anche azioni elementari, che in molti casi non andavano a ledere i diritti e la sicurezza di nessuno, come ad esempio stare in spiaggia da soli, senza nessun altro nei paraggi. I decreti governativi, per buona parte, sono incostituzionali e le limitazioni imposte non sono giustificabili, secondo gli esperti, con il contenimento dei contagi.
Diverse norme, infatti, andavano contro proprio a quella stessa Costituzione che è alla base dei nostri diritti fondamentali. La nostra salute, secondo l’ambasciatrice dell’Onu, doveva essere preservata in altri modi, e non togliendoci la libertà…

Vai all’articolo

Stima decessi 2020, sotto la media degli anni passati!

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Il crollo del PIL atteso in Italia ora è dell’ordine del 20% nei prossimi mesi e anche assumendo una ripresa nella seconda parte dell’anno, molte proiezioni del PIL italiano lo riportano indietro rispetto al livello pre-crisi (2007) di quasi un 20%.
Una buona parte di questo disastro economico è autoinflitto, perché l’Italia è il paese che ha adottato il “modello Wuhan” di chiusura totale (“total lockdown”), prima e più di qualunque altro, tanto è vero che oggi si parla di “lockdown” all’italiana.
Nessuno sa con esattezza quale fosse il numero di morti in Wuhan che ha poi indotto il governo cinese a questa politica. Ci sono molti report che stimano 10 o anche 50 volte più decessi in quella zona e anche in Cina di quelli ufficiali. Il lockdown nel resto dell’Asia lo si è evitato e anche in Australia ad esempio. Durante queste vacanze pasquali si potevano vedere folle in spiaggia o in viaggio o nei parchi divertimento in tutta l’Asia, mentre da noi si inseguivano a uno a uno con droni chi usciva di casa…

Vai all’articolo