Viviamo dentro la Matrix che la “finta Sinistra” ha costruito per noi

di Mattia Liviani
Leggere i giornali della finta Sinistra è rassicurante. Ci sentiamo colti e superiori, trasmettiamo una immagine positiva di noi.
“Siamo umani, a favore dei migranti, per un futuro migliore, dove tutti possano realizzare sé stessi, indipendentemente dalle convinzioni religiose o dal colore della pelle. Noi che leggiamo i giornaloni della (falsa) sinistra non siamo razzisti, siamo per l’eguaglianza. Noi non siamo omofobi, siamo per l’amore universale. Noi siamo persone OK”.
Nel medioevo i nobili acquistavano costosi arazzi, non tanto perché erano raffinati, spesso non erano nemmeno in grado di distinguerne uno bello da uno scarso. A loro in realtà non interessava nulla degli arazzi. Ma se un qualche nobile che confinava con la loro proprietà ne aveva uno, lo dovevano avere anche loro. L’arazzo era soltanto uno status symbol, nient’altro. Il suo significato era: “Questa famiglia di nobili sta bene economicamente, è solida, si può permettere queste spese. Le nostre figlie potranno maritarsi con altri nobili ricchi. I nostri figli potranno sposare donne di alto lignaggio”

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Lavorano gratis dieci ore al giorno per vedere Jovanotti: schiavi o semplicemente fessi?

di Matteo Fais
Non esiste peggior paraculismo di quello degli pseudo artisti e intellettuali di sinistra.
Perlomeno una certa destra non ha neppure mai fatto finta di essere dalla parte delle “classi subalterne” di gramsciana memoria – a volerla dire tutta, se ne sono proprio fottuti. Ma, come insegnano tutti i saggi dei peggiori bar di Caracas, è sempre meglio un figlio di puttana manifesto di un falso amico.
Schiavi o volontari?
L’ultimo a essersi distinto quanto a paraculismo è Lorenzo Cherubini, in arte – arte? – Jovanotti (quello che va al Bilderberg e fa propaganda ai vaccini), in occasione del suo seguitissimo tour, il Jova Beach Party. Per farla breve, secondo un complicatissimo sistema, alcuni aspetti della gestione degli eventi sono in mano a terzi, tra cui anche i Comuni coinvolti. Questi hanno ben pensato, invece che assumere dei lavoratori per quel che concerne, per esempio, il riciclaggio dei rifiuti, di chiamare a raccolta qualcuno disposto a farsi schiavizzare… Pardon, dei volontari che, in cambio dell’ingresso al concerto, due panini, due birre e una maglietta, saranno lieti di fare i servi della gleba… Volevo dire gli operatori ecologici. Scusate, la tastiera ha problemi con la neolingua

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