Più Elettrosmog nella Bozza del Decreto “Telco”: un Passaggio Illogico e Inquietante

di Maurizio Martucci
Siamo alle solite. Le compagnie telefoniche sono tornate all’attacco (onestamente non hanno mai mollato la presa) e, spalle al muro, per l’ennesima volta il governo di turno tenta di innalzare i limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica.
Provano a farlo da anni, da oltre un decennio. Parzialmente c’era riuscito Mario Monti nel 2012, adesso ci prova Giorgia Meloni in favore del 5G (che, sia chiaro, c’entra poco o nulla con la telefonia mobile ma molto più con l’Internet delle cose e Big Data): più elettrosmog per tutti, più antenne, più irraggiamento wireless, più pericoli ambientali e rischi sanitari, col fondo naturale terrestre stravolto già un miliardo di miliardi di volte da non sicure irradiazioni artificiali pulsate.
Il tentativo d’abrogazione e superamento di una delle norme più cautelative al mondo in tema d’inquinamento invisibile da radiofrequenze non ionizzanti (possibili agenti cancerogeni secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) è nella bozza del decreto legge Telecomunicazioni, proposto dal ministro Urso (imprese e made in Italy) di concerto con Pichetto Fratin (ambiente e sicurezza energetica) e Schillaci (salute). “Un innalzamento degli attuali limiti fissati a 6V/m, ad esempio a 30V/m, garantirebbe il miglioramento della qualità del servizio (…) rassicurando i cittadini più timorosi e venendo incontro alle loro giuste preoccupazioni”

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Montecitorio, la Commissione approva 61 V/m di elettrosmog per tutti (come ordinò Colao)!

La Commissione approva 61 V/m di elettrosmog, esattamente come ordinò Vittorio Colao al Governo Conte lo scorso anno.
Adesso che nell’esecutivo Draghi è diventato ministro, il top manager delle multinazionali del 5G (ma pure ex capo della task force giallo-rossa) avrà di certo benedetto col massimo dei favori la Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza appena approvata dalla IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati: innalzare l’elettrosmog fino a 61 V/m, cioé al massimo finora consentito nel mondo, senza uno straccio di prova scientifica sugli effetti sanitari.
“Si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”, si legge nel testo licenziato da Montecitorio.
“Si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”, si legge nel testo licenziato da Montecitorio, dando pieno sostegno alle “Telco” che, se mai un dubbio ci fosse stato, troveranno spianata la strada in Parlamento, come auspicato dal tandem Draghi-Colao. Che ora potrebbe passare all’incasso, cioé riformare la legge quadro del 2001 (tra le più cautelative d’Europa sugli effetti sanitari), facendo schizzare di ben 110 volte (rispetto ad oggi) il valore di campo elettrico irradiato dalle antenne telefoniche. Ma non solo…

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