Surreale… Normale

di Guido Grossi
Siamo dentro la “pandemia” (se così vogliamo proprio chiamarla) più grave della storia dell’umanità. Siamo dentro la crisi economica più grave della storia dell’umanità. E tutto sembra stramaledettamene normale! Normale, capisci?
Tempi duri, difficili da decifrare. Emozioni forti ci rendono impossibile rimanere calmi ad osservare con distacco ciò che ci accade intorno. Allo stesso tempo, tutto è pervaso da un surreale senso di “normalità”. Chi ha potuto, come sempre, una piccola vacanza se l’è concessa. Sacrosanta, foss’anche solo un weekend o una manciata di giorni: al mare, in campagna, in montagna, oppure a zonzo nelle città e nei borghi d’Italia a guardare, con il naso all’insù, le meraviglie della natura e della cultura della nostra sempiterna e magnifica Italia. La bellezza, lì fuori, ripulisce i pensieri cattivi…

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Gioele Magaldi: Conte dovrà pagare, per aver rovinato l’Italia

da Libreidee.org
Gioele Magaldi: “Non pensino, quelli che ci stanno conducendo verso la rovina, di passarla liscia: pagheranno caro, e pagheranno tutto”.
Gioele Magaldi, presidente del “Movimento Roosevelt”, condanna la gestione governativa dell’emergenza coronavirus, affermando che mentre Francia e Germania si attrezzano per affrontare al meglio i casi gravi, Conte sigilla l’Italia mandando il paese al tappeto, e senza neppure riuscire a fermare il contagio. In più, “c’è una relazione davvero verminosa tra l’approvazione del Mes e la presunta emergenza coronavirus”.
Magaldi cita l’economista Nino Galloni, vicepresidente del “Movimento Roosevelt”: “Se c’è l’emergenza, il Mes va rinviato. Se invece l’emergenza non c’è, come si deduce osservando il comportamento di Francia e Germania (che semplicemente si attrezzano per contenere la percentuale di pazienti bisognosi), allora chiediamoci perché ci tengono in emergenza: solo per approvare il Mes?”.
Prenderemo nota di tutto quello che accade, insiste Magaldi: “Rispetteremo le leggi, pur contestandole e criticandole duramente. E poi alla fine presenteremo il conto: politico, economico e anche giudiziario”

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