La partenza del Giro d’Italia comprata da Israele

di Alberto Negri
La partenza del giro d’Italia comprata da Israele in guerra e le polemiche su Gino Bartali salvatore degli ebrei.
Per rendere memorabile l’evento è stato coinvolto anche Gino Bartali (foto sopra), già entrato nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem e ora cittadino onorario di Israele per il salvataggio di alcuni ebrei tra il 1943 e il 1944. La questione in realtà è assai dubbia e neppure lo stesso Bartali da vivo l’aveva mai confermata. In realtà, secondo lo studioso Michel Sarfatti – fino al 2016 direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – si tratta di un clamoroso falso storico.
La maglia rosa del Giro d’Italia quest’anno l’hanno già vinta gli israeliani: come ciclisti non sono un granché, ma sulla propaganda e il marketing non li batte nessuno. Anche a costo di qualche clamoroso falso storico sulla figura di Gino Bartali. Al prezzo di 16 milioni di euro versati a Rcs e Gazzetta dello Sport, l’inizio del Giro d’Italia è stato “appaltato” a Israele: tre tappe sul territorio israeliano e partenza avvenuta il 5 maggio con una cronometro individuale da Gerusalemme. A Gino Bartali, accreditato come salvatore di ebrei durante la guerra, viene conferita la cittadinanza postuma. Se fosse vivo forse guarderebbe al di là del muro che separa israeliani da palestinesi e non sarebbe poi tanto contento…

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