C’è chi ci vuole Automi col Cervello “da riempire”… noi diciamo No!

di Paolo Ermani
Il minuscolo uomo che si crede Dio sta costruendo un mondo da incubo per se stesso e per i suoi simili.
Convinto di poter fare qualsiasi cosa, con la forza di quella parte di scienza asservita al profitto ad ogni costo, quindi non orientata al bene delle persone e dell’ambiente, sta oltrepassando tutti i limiti oltre i quali non c’è niente che ha a che vedere con la vita.
L’uomo pensando di poter gestire a suo piacimento la natura, la sta distruggendo dalle fondamenta, dimenticandosi che lui stesso è natura e quindi sta distruggendo se stesso. Volendo piegare la natura ai suoi voleri, l’obiettivo è chiaro: sostituire il vivente con l’artificiale e con ciò coltivare l’illusione dell’immortalità.
La cosiddetta ricerca scientifica in mano a pazzi miliardari che vogliono anche “brevettare” la vita, farci diventare transumani, per poi essere sostituiti completamente dalla macchine (e non certo per alleggerirci il lavoro o migliorarci l’esistenza), è un punto di non ritorno…

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Non chiamiamoli Filantropi…

di Gilberto Trombetta
Va bene essere ingenui, ma senza approfittarsene. Di miliardari buoni che donano parte del loro patrimonio per il bene dell’umanità non ce ne sono. Ma lasciamo parlare i numeri.
L’82% delle donazioni di questi “filantropi” finisce in fondazioni private, spesso controllate da loro stessi. Fondazioni che ovviamente possono essere trasmesse agli eredi. Fondazioni che godono di clamorosi vantaggi fiscali. Per ogni dollaro messo nelle casse della fondazione, il miliardario recupera fino a 74 centesimi grazie alle agevolazioni fiscali.
In cambio di queste agevolazioni, le fondazioni hanno un solo obbligo: investire ogni anno in beneficenza almeno il 5% del loro bilancio. Peccato che in quel 5% si possano far rientrare le spese amministrative, gli stipendi dei dipendenti e contributi ad altri fondi. Ovviamente le detrazioni fiscali, però, si applicano al totale delle donazioni…

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