Esperimento sociale riuscito: ci hanno rassegnato ad essere sudditi
di Max Del Papa
Da questi mesi allucinanti, dalla pandemia più pazza del mondo usciamo, ce ne usciamo, con alcune sconfortanti conferme: l’incapacità di un governo di avventizi, l’arroganza delle caste di potere, manager, commissari, task force, la rapacità dei virologi a tassametro: tutta gente che ha brillato per tracotanza, dalla spocchia inversamente proporzionale alla competenza.
Ma fosse solo questo, passi, ci siamo abituati. Il lascito più torbido, più lugubre è la facilità con cui ci hanno ucciso la libertà. Ridevamo di questo avvocatino della profonda provincia, abituato alle frequentazioni giuste, allo slalom gigante della carriera: una volta preso il potere, questo premier di laboratorio si è rivelato spietato nel gestirlo.
Decretazione sistematica, col pretesto della situazione eccezionale; Parlamento chiuso; opposizioni di fatto private della loro funzione; conferenze stampa continue all’insegna del populismo aggressivo che è il tono inconfondibile dell’autocrate; continue bugie, spacciate per realtà; norme insane, fatte apposta per non essere comprese; cittadini repressi, controllati, schiacciati con la strategia del terrore, prima lasciati allo sbando in virtù di valutazioni sciagurate di stampo ideologico, poi incamiciate nella paura crescente…