L’Italia è ancora un Paese per bambini?
di Enrico Galoppini
Non so se qualcuno di voi ha fatto che caso che in tutti questi bei discorsi sulla “fase 2″ sono assenti completamente i bambini. Scuola: manco a parlarne.
Non sono sicuri nemmeno di farla ripartire a settembre. Il che vuol dire una cosa sola: c’è un progetto per modificarla. Come, non si sa, ma se tanto mi dà tanto (si pensi all’ideologia del M5S, coniata da Casaleggio, secondo la quale il futuro sta nell'”internet delle cose”) penso che la scuola che hanno in mente sarà sempre più “digitale”. Cioè sempre più computer e sempre meno contatto fisico.
Ora, non sono certo io a difendere questo modello di scuola con enormi difetti, che non tiene nel minimo conto le esigenze del bambino, costretto per troppe ore fermo e al chiuso, per non parlare dei contenuti dell’insegnamento, dai quali sono praticamente escluse la “sapienza degli antichi” e le abilità manuali, che tanta parte hanno nello sviluppo centrato dell’essere umano…