Uccidere per lavoro: ecco cosa succede a chi lavora nei Macelli

di Vittoria Salvo
Gli Animali non sono le uniche vittime dell’Industria della Carne: anche gli operai vivono dentro un incubo ai margini della realtà.
Chi lavora nei macelli è facilmente incline a soffrire di “disturbi da stress post traumatico” (PTSD), a causa delle azioni violente perpetrate a discapito di altri esseri viventi. In questo articolo cercheremo di darne un’idea, prendendo in esame il contesto americano, grazie al cospicuo archivio costituito da studi, ricerche e testimonianze.
Lo stress post traumatico vale anche per loro
“Certe volte si presentano strani pensieri nella tua testa. Sei solo: tu con i polli morenti. Dalla natura barbarica dei tuoi comportamenti nascono sentimenti surreali. Stai uccidendo migliaia degli uccelli indifesi: sei un killer”. Queste sono le parole estrapolate dal blog di Virgil Butler, ex operaio di un mattatoio di polli in Arkansas, deceduto nel 2006, rimasto fortemente segnato dall’esperienza lavorativa nel mattatoio e che si è poi dedicato all’attivismo a favore degli animali. Quello che colpisce le persone che lavorano in questi ambienti, si definisce “stress traumatico”…

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7 segni che ti dimostreranno di aver vissuto molte vite passate

Molte persone e culture in tutto il mondo, credono nella reincarnazione e nella rinascita.
La convinzione è che ogni essere umano abbia un’anima immortale che continua a rivivere in nuove forme di vita, mentre si muove sul suo cammino karmico, per raggiungere uno stato di “perfetta illuminazione”. Sempre che ci si riesca!
Se si raggiunge questo obiettivo, l’anima cessa di rinascere perché ha compiuto il suo cammino evolutivo, e non ha più bisogno di accumulare esperienze in questa dimensione-sogno.
Hai mai sentito che esistono anime antiche, cioè quelle anime che si sono reincarnate moltissime volte? Sappi che tu potresti essere una di loro. Questi sono alcuni segni convincenti, che ti diranno se sei qui da molte vite…

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Alcune cose che le persone altamente intuitive vedono e vivono in modo diverso

Tutti noi siamo stati dotati di intuizione, ma solo alcune persone riconoscono quella “sensazione viscerale” come ciò che è.
La nostra intuizione serve fondamentalmente per tenerci al sicuro e ci aiuta a prendere decisioni seguendo il nostro cuore. Essa ci informa di pericoli imminenti e ci guida attraverso la vita.
Anche Steve Jobs, considerato uno degli uomini d’affari più ricchi della storia, ha detto: “L’intuizione è una cosa molto potente, più potente dell’intelligenza, a mio parere. Questa ha avuto un grande impatto sul mio lavoro”.
Noi tutti possediamo questa capacità innata di prendere decisioni basate su nostra intuizione, ma solo alcuni di noi hanno una migliore connessione con quella voce interiore. Se tendi ad ascoltare il tuo cuore di fronte ad una decisione difficile, allora probabilmente, starai ascoltando la tua intuizione.
Ecco le 11 cose che le persone altamente intuitive vedono in un modo diverso:
1. Ascoltano la loro parte più profonda.…

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L’Antidolorifico? Nelle tue mani e in quelle del partner

Un nuovo studio condotto da un ricercatore sul dolore, mostra che quando un partner affettuoso tiene la mano del compagno sofferente, le loro onde cerebrali si sincronizzano e il dolore si attenua.
Antidolorifico nelle “tue mani e in quelle del partner”. Queso studio, condotto da ricercatori dell’Università del Colorado Boulder e dell’Università di Haifa, ha rilevato che maggiore è l’empatia che un partner affettuoso prova per un partner che soffre, più le sue onde cerebrali si sincronizzano. E più quelle onde cerebrali si sincronizzano, più il dolore scompare. In quel momento siamo un’antidolorifico fisico.
Abbiamo sviluppato molti modi di comunicare nel mondo moderno e abbiamo meno interazioni fisiche“, ha detto l’autore principale dello studio, Pavel Goldstein, ricercatore nel Cognitive and Affective Neuroscience Lab di CU Boulder. “Questo documento illustra il potere e l’importanza del contatto umano“…

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Quello che gli altri pensano di te riflette ciò che sono loro, non chi sei tu!

Quello che gli altri pensano di te

di Jennifer Delgado Suárez
I Sioux avevano un proverbio molto interessante: “Prima di giudicare una persona cammina tre lune nelle sue scarpe”. Si riferivano al fatto che giudicare è molto facile, capire è un po’ più difficile, ed essere empatici è molto più complicato. Questo si ottiene solo se si sono vissute esperienze simili.
Spesso affermiamo che gli altri ci capiscono, comprendono le nostre decisioni e le condividono, o almeno ci appoggiano. E quando non lo fanno, ci sentiamo male, incompresi e anche respinti. Naturalmente, non è colpa nostra, tutti abbiamo bisogno che in alcune situazioni qualcuno convalidi le nostre emozioni e decisioni, è perfettamente comprensibile. Ma subordinare la nostra felicità all’accettazione degli altri o prendere decisioni basandoci sulla paura che gli altri non ci capiscano, è un grosso errore…

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Ansia sociale: quando troppa empatia diventa un disagio

Ansia sociale

Imbarazzo, paura del giudizio, autocritica costante, la spiacevole sensazione di essere osservati e criticati: chi soffre di ansia sociale spende una gran quantità di energia nel tentativo di controllare le proprie azioni e le reazioni degli altri.
Provare un elevato livello di ansia nelle varie situazioni sociali che si vivono, è una condizione invalidante, che limita la libertà e la serenità della persona che ne soffre. La fobia sociale è descritta secondo i seguenti criteri:

  • paura o ansia marcate, relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri (interazioni sociali, essere osservato mentre compie un’azione, eseguire prestazioni di fronte agli altri);
  • l’individuo teme che agirà in modo tale da manifestare sintomi di ansia, che saranno valutati negativamente (perché umilianti o imbarazzanti) e porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per gli altri;

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Come smettere di assorbire Energia Negativa dalle altre persone

Come smettere di assorbire Energia Negativa dalle altre persone

Emozioni quali ira, paura, frustrazione o immobilismo, sono energie che è possibile assorbire da altre persone senza rendersene conto.
Se tendi ad essere una “spugna” emozionale, è importante allora sapere come evitare di assorbire le energie negative degli altri. Quando meno te lo aspetti, infatti, ti trovi in sintonia con i sentimenti negativi di altre persone e siccome sei un tipo empatico, ti trovi a farti carico dei problemi degli altri senza aver risolto i tuoi.
Evitare di assorbire le Energie Negative di altre persone
1. Cerca di capire se sei propenso verso il prossimo. Le persone con più possibilità di essere sopraffatte dalle energie negative altrui, sono quelle “empatiche”. Di seguito alcuni fattori che caratterizzano questo tipo di persone:…

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Onnivori, vegetariani e vegani… e i diversi livelli di empatia

Vegani, vegetariani, onnivori

Che i vegetariani, rispetto ai carnivori, fossero più sensibili verso gli animali, un po’ l’avevamo immaginato, senza bisogno di scomodare la risonanza magnetica funzionale… Ma i ricercatori del San Raffaele di Milano non si sono fermati qui, individuando significative differenze di attivazione cerebrale anche fra vegani e vegetariani.
Lo studio è stato pubblicato su Plos One. Nello studio, realizzato dai ricercatori dell’Unità di Neuroimaging Quantitativo e della Divisione di Neuroradiologia del San Raffaele, in collaborazione con le Università di Ginevra e di Maastricht, sono stati sottoposti alla visione di immagini di esseri umani o animali in situazioni di sofferenza, 20 soggetti onnivori, 19 vegetariani e 21 vegani.
Tramite risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno rilevato che “rispetto ai soggetti onnivori, i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello, associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici, indipendentemente dal fatto che le scene di sofferenza prevedessero il coinvolgimento di umani o di animali”

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Una sconnessione neuronale potrebbe spiegare la crudeltà umana

Anders Behring Breivik è stato l’artefice degli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia.

di Jaiza Martìnez
Secondo recenti studi la capacità dell’essere umano di commettere atrocità sarebbe attribuibile alla disfunzione di una rete di cellule cerebrali che impedisce di provare empatia verso gli altri.

Gli esseri umani sono in grado di commettere atrocità inaudite e atti orribili, inconcepibili. Perchè? Secondo i risultati di uno studio realizzato da alcuni ricercatori della Duke University e della Princeton University degli Stati Uniti, questo comportamento potrebbe essere scaturito dalla disfunzione di una rete neuronale deputata all’interazione sociale, che non…

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