L’Arabia Saudita annuncia l’Annessione di Metà dello Yemen

Redazione AntiDiplomatico
Due pesi e due misure. Come sempre.
Premettiamo che per quello che vuole attuare l’Arabia Saudita non sono previste sanzioni occidentali, non ci saranno cantanti che andranno alle Mura di Sanaa celebrate da Pier Paolo Pasolini a fare concerti e la nazionale di calcio saudita non verrà esclusa dalle competizioni internazionali. Premettiamo inoltre che non c’è nessuna alleanza militare che minaccia l’Arabia Saudita ai suoi confini.
Nella Terza Guerra mondiale a bassa intensità che viviamo, ci sono questioni tra Mediterraneo orientale e Asia occidentale in particolare, di cui i media mainstream non parlano, ma che sono di fondamentale importanza: il negoziato sul nucleare iraniano, le elezioni in Libano, la Siria occupata dagli Usa con conseguente furto di risorse, la Palestina occupata con le continue provocazioni e attacchi di Israele ad al Alqsa a Gerusalemme che potrebbero portare ad uno scontro impari come avvenne proprio un anno fa. Ultimo, non in ordine di importanza, l’aggressione dell’Arabia Saudita allo Yemen che dura dal 2015 con centinaia di migliaia di vittime yemenite proditoriamente ignorate in occidente perché questo massacro è compiuto con armi occidentali e il regno di al Saud è un nostro “alleato”…

Vai all’articolo

Sul figlio di Grillo non scatta il Circo mediatico-giudiziario…

di Rocco Schiavone
Nessun accanimento mediatico e tantomeno giudiziario contro il figlio di Beppe Grillo, accusato insieme a tre suoi amici di avere stuprato in gruppo una o forse due ragazze, all’inizio della indimenticabile estate del 2019, nella villa smeraldina del noto comico genovese.
Nessuna custodia cautelare in carcere e nemmeno ai domiciliari – come invece è andata per il resto degli italiani, anche ricchissimi, accusati con la stessa imputazione – nessun titolo o quasi sui giornali per poco meno di due anni. E, soprattutto, nessuna fretta di fare questo processo da parte dei pm e del gip di Tempio Pausania, che con gli indizi raccolti potevano invece stare già tranquillamente a parlare in un’aula giudiziaria di quel che è avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019…

Vai all’articolo