L’Assassinio di Trump sventato, Deep State in modalità Panico!

di Mike Baxter, traduzione: Nicola Zegrini
Martedì mattina, 26 gennaio, alle 3:00 circa, il proiettile di un cecchino ha colpito una finestra panoramica sulla parete est della camera da letto di Trump, nella sua tenuta di Mar-a-Lago. Il colpo avrebbe potuto uccidere Trump, se non avesse recentemente sostituito il vetro temperato con il vetro antiproiettile in grado di fermare qualsiasi cosa meno potente di un calibro 50.
Una fonte confidenziale all’interno della cerchia ristretta di Trump, ha detto a Real Raw News che Trump stava dormendo e che è stato svegliato dalla “crepa acuta” del vetro che ha colpito il proiettile. Il proiettile non è penetrato nel vetro, ma ha causato un motivo a ragnatela sul vetro.
L’azione, ha detto la nostra fonte, ha innescato un allarme silenzioso che ha immediatamente notificato il fatto al dipartimento di polizia di Palm Beach e al Trump’s Secret Service, che dorme in una camera per gli ospiti a dieci metri dall’edificio principale. Gli agenti hanno portato Trump al sicuro, scortandolo in una camera di sicurezza fortificata e hanno detto che si sarebbero coordinati con le autorità locali. Ma Trump ha chiesto di chiamare il dipartimento di polizia di Palm Beach e dire che era stato un falso allarme…

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Donald Trump si è Arreso o ha messo a segno la più Geniale delle Trappole contro il Mondialismo?

di Cesare Sacchetti
La prima reazione che ha investito molte persone il giorno in cui Donald Trump ha salito i gradini dell’Air Force One è stata quella di amara delusione e cocente frustrazione.
Non sono stati in pochi a pensare, e ancora non sono in pochi a pensarlo, che il presidente degli Stati Uniti si sia in qualche modo arreso. Altri ancora sono arrivati a pensare che Trump non sia stato altro che un uomo del sistema fin dal principio piazzato lì dalle grandi élite per impedire un qualche tipo di cambiamento.
Sostanzialmente, al momento ci sono tre ipotesi principali: la prima già citata, descrive Trump come un cosiddetto gatekeeper, il termine anglosassone con il quale si definisce una falsa opposizione costruita dal sistema stesso, come in Italia lo sono stati il M5S prima e la Lega di Salvini poi; la seconda, è che Trump si sia consegnato e abbia in qualche modo trattato una sorta di resa segreta con le élite mondialiste che lo hanno perseguitato prima ancora dell’inizio del suo mandato; la terza, è quella che invece ritiene che Trump abbia congegnato una trappola ancora più sofisticata e letale di quello che si poteva immaginare allo stato profondo di Washington…

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Il Burattino Joe Biden

di Thierry Meyssan
Lo stato di salute non consentirà al presidente Biden di governare. Già ora un gruppo di militanti predispone i suoi atti.
Ha firmato decreti emblematici lontanissimi dal programma elettorale, che lo allontanano dalla maggioranza degli americani. Ma non basta, i gruppuscoli di estrema sinistra già hanno cominciato a manifestare contro di lui. Gli Stati Uniti sprofondano nella divisione. Il discorso d’investitura del presidente Biden del 20 gennaio 2021 era zeppo di buone intenzioni, ma contraddetto tanto dai fatti che da lui stesso.
Era un’ode alla democrazia e un richiamo all’unità nazionale. Ebbene, ascoltare un uomo eletto con un voto non-democratico accusare il predecessore e i suoi elettori di essere contrari alla democrazia è stato grottesco…

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Prima mossa di Biden il giorno dopo l’insediamento: Convoglio militare Usa entra in Siria

di Silvana Palazzo
Il giorno dopo l’insediamento di Biden, già un grande convoglio militare Usa entra in Siria. Una prima mossa da cui si intuisce che non intende seguire la “linea” Trump.
All’indomani della cerimonia di insediamento, il nuovo presidente Usa Joe Biden fa la sua prima mossa in campo internazionale. All’alba un convoglio militare formato da 40 camion e numerosi veicoli blindati ha invaso la Siria nord orientale scortato da caccia, elicotteri e centinaia di soldati, entrando nel governatorato di Al-Hasakah.
Lo rivela l’agenzia Sana, che parla di una grande quantità di armi e attrezzature logistiche che sono state trasferite nelle basi nelle province di Hasakeh e Deir Ezzor. L’attività delle forze americane sono ormai routine, peraltro gli Stati Uniti spostano spesso i propri mezzi, ma questa attività è significativa, perché l’elezione di Biden nella “narrazione” dei media era descritta come una rottura con il passato…

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Donald Trump lascia la Casa Bianca con la “Valigetta Atomica”: scenario senza precedenti nel giorno di Biden

Donald Trump lascia la Casa Bianca, ma porta con sé qualcosa di potenzialmente molto pericoloso…
Il presidente uscente degli Stati Uniti, infatti, non solo non parteciperà alla cerimonia di insediamento di Joe Biden, ma addirittura non consegnerà al suo successore la valigetta atomica, detta anche “football”.
Si tratta dello strumento che consente al presidente di lanciare un attacco nucleare in qualsiasi momento. Di norma la valigetta, che segue sempre il presidente portata da un addetto militare, viene consegnata a un altro addetto militare subito dopo il giuramento e affidata così al nuovo inquilino della Casa Bianca. Questa volta la procedura è cambiata: Trump ha deciso di portarla con sé in Florida, dove andrà a vivere. Poi, alle 12 in punto, cioè all’inizio del giuramento di Biden, il militare incaricato ripartirà per la capitale e il tycoon perderà definitivamente il potere di lanciare un attacco…

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“Italiagate”: il Governo Conte accusato di essere responsabile della Frode elettorale contro Trump

di Cesare Sacchetti
A quanto pare, non è solo la Svizzera ad aver avuto un ruolo cruciale nell’operazione di hackeraggio internazionale contro le elezioni americane.
L’autore e ricercatore svizzero e americano Neal Sutz ha spiegato il ruolo decisivo della Svizzera nella frode elettorale perpetrata contro Donald Trump. La Svizzera infatti ha acquistato il codice sorgente di Scytl, il programma legato a sua volta a Dominion Voting System, la società canadese che ha legami con la famiglia Soros e i Clinton, accusata di aver spostato centinaia di migliaia di voti da Trump a Biden.
La Svizzera è stata fondamentale nella frode perché era perfettamente informata dei difetti strutturali di Scytl, ma non ha avvisato in alcun modo l’amministrazione Trump del grave malfunzionamento di questo software. Ad ogni modo, c’è un Paese che potrebbe essere persino ancora più coinvolto e considerato come diretto responsabile dell’hackeraggio nelle elezioni americane, e quel Paese sarebbe proprio l’Italia…

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L’ex direttore dell’Agenzia Spaziale Israeliana: “Siamo in contatto con gli alieni. Trump è informato”

di Penelope Corrado
“Gli extraterrestri sono già in contatto con noi. Trump sa tutto”. Ha fatto sobbalzare sulla sedia gli ufologi di tutto il mondo l’intervista all’ex Capo della Sicurezza Spaziale israeliana, Haim Eshed.
Dichiarazioni inverosimili, che sembrano un pesce d’aprile fuori stagione. L’intervista è apparsa sul quotidiano più letto in Israele, Yediot Aharonot. Tuttavia, l’intervistato vanta un curriculum inattaccabile. Il professore Haim Eshed è stato fondatore e direttore del programma di difesa spaziale del Ministero della difesa israeliano per 30 anni, dal 1981 al 2011. Tuttavia, le frasi sembrano davvero da film di fantascienza.
“Gli oggetti volanti non identificati hanno chiesto di non pubblicare che sono qui, l’umanità non è ancora pronta”, ha detto il professore israeliano.  L’intervista in ebraico è stata pubblicata venerdì 4 dicembre ed è stata rilanciata in tutto il mondo dopo la pubblicazione, in inglese, del Jerusalem Post martedì 8 dicembre…

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Roberto Mazzoni: “Giochi aperti: Trump è ancora in corsa, Biden non sarà Presidente”

di Libreidee
Fermi tutti: negli Usa non è ancora stato deciso niente. Lo afferma Roberto Mazzoni, giornalista italiano stanziato in Florida: da qui al 20 gennaio – unica data prevista dalla Costituzione per certificare l’elezione del nuovo presidente – potrebbe ancora accadere di tutto.
Mazzoni ricorda il caso del 1960, quando i grandi elettori che avevano incoronato Nixon furono battuti a gennaio dai grandi elettori che avevano votato separatamente per Kennedy. Alla fine prevalsero questi ultimi, grazie ad una contestazione elettorale in Michigan: proprio lo Stato che ora ha finalmente autorizzato una perizia legale sul sistema informatico Dominion, da cui risulta un tasso di errore mostruoso, del 65%.
Si ripete il copione di cinquant’anni fa? Parrebbe di sì: i grandi elettori di Trump, intanto, il 14 dicembre hanno votato per “The Donald”, tenendolo quindi in corsa. Nel frattempo, il suo staff legale ha presentato una nuova raffica di cause alla Corte Suprema, da esaminare nei prossimi giorni…

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Le due settimane che decideranno il Destino dell’Umanità nella Guerra tra Trump e il Mondialismo

di Cesare Sacchetti
Questa storia supera la fantasia letteraria dei romanzi di spie di John le Carrè. Le elezioni americane del 2020 oltre infatti ad essere un vero e proprio tentativo di colpo di Stato, ancora in corso come ha ricordato il Generale Flynn, considerato il capo del servizio di intelligence personale di Trump, è sicuramente una elaborata operazione di hackeraggio internazionale.
Una operazione che è stata concepita e attuata dagli ambienti del deep state di Washington, da sempre feroci nemici del presidente americano, e da Paesi e organizzazioni stranieri saldamente nelle mani della cabala mondialista, in particolare la Cina comunista, la Germania e l’Unione europea, sin dalla sua creazione diretta dalle élite mercantiliste tedesche.
Il mondialismo aveva deciso tempo addietro che a Donald Trump non avrebbe dovuto essere concessa la possibilità di proseguire il suo mandato alla Casa Bianca. La massoneria internazionale e le grandi famiglie espressione del Nuovo Ordine Mondiale avevano detto chiaramente che Trump rappresentava una minaccia mortale e ordinato la sua uscita di scena. Il piano, infatti, è scattato non appena il sistema ha visto che Donald Trump stava vincendo senza particolare affanno le presidenziali del 2020. Il resto della storia con i brogli e l’operazione delle forze speciali di Trump per recuperare i server di Dominion in Germania, è già nota ai più…

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Il Tenente Generale in pensione McInerney rivela cos’è il “Kraken” e che “Trump sapeva cosa sarebbe successo…”

di Elena Berberana
Il “kraken” è il soprannome del 305° Battaglione dell’Intelligence militare dell’Esercito degli Stati Uniti.
Il tenente generale in pensione Thomas McInerney è un esperto di guerra informatica e affema che negli Stati Uniti sono state rilasciate dichiarazioni che sono una vera bomba informativa. Anche se pochi media hanno fatto eco alle rivelazioni che i militari hanno fatto, nel programma del presentatore Brannon Howse di World View Weekend.
Il generale McInerney ha spiegato di  sapere in dettaglio come si è sviluppata la frode elettorale: “Trump  sapeva già cosa sarebbe successo e aveva un piano”, ha risposto. Ma prima di arrivare al nocciolo della questione, il militare ha voluto mettere in chiaro la sua esperienza di analista nell’esercito degli Stati Uniti per 16 anni. Inoltre, ha ricordato di essere uno specialista in tecnologia e armi cibernetiche e ha aggiunto di essere il numero tre del personale aereo dell’Air Force americana e che, attualmente, “il suo lavoro è strettamente legato alla tecnologia militare e di intelligence”

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