Trump: “Israele colpisca siti Nucleari in Iran”

di Maurizio Blondet
Per raccattare voti ebraici… la demokrazia amerikana rende irresponsabili e folli: “Israele dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani”. Lo ha detto Trump, durante un comizio in North Carolina.
“La risposta doveva essere: colpite il nucleare prima e preoccupatevi poi”, ha detto il tycoon a chi gli chiedeva cosa pensasse della risposta data dal presidente Biden sulla possibilità che Israele colpisca gli impianti atomici iraniani. Biden si è detto contrario e nelle ultime ore ha frenato anche sul colpire i giacimenti petroliferi. “Se lo faranno, lo faranno. Scopriremo quali sono i piani di Israele”, ha detto Trump.
La Risposta di Putin

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Attentato a Trump

di Massimo Mazzucco
Il 13 luglio Trump ha vinto le elezioni.
Lo scarto di un centimetro, nella traiettoria del proiettile, poteva determinare la sua morte oppure la sua santificazione. Gli è andata bene, e ora Donald Trump, agli occhi dei suoi sostenitori, è santo a tutti gli effetti.
E la sua presenza di spirito, nel sollevare subito il pugno e gridare “Fight! Fight! Fight!” mentre lo portavano via sanguinante, ha dimostrato come sia dotato di un istinto primordiale che gli permette di trasformare qualunque attacco alla sua persona in qualcosa che lo rende eroico agli occhi del suo pubblico.
Che siano le accuse diffamanti di Stormy Daniels o un proiettile alla testa, Trump riesce sempre ad apparire come vittima eroica delle avversità che incontra sul suo cammino…

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Trust the Plan: e se ci fosse davvero un Progetto Segreto tra Trump, Putin e Xi Jinping?

di Martina Giuntoli
Ad oggi la battaglia contro le elite di Davos e contro il mondialismo unipolare, quella stessa battaglia che aveva iniziato Trump nel 2016, pare proprio la stia combattendo Putin.
Donald Trump lo abbiamo sentito più volte negli ultimi mesi fare affermazioni non proprio chiarissime in merito alle sue posizioni in politica internazionale. Magari ci saremmo aspettati dichiarazioni ancora più apertamente anti-globaliste una volta lasciata la Casa Bianca, e invece nulla.
Lo stesso Monsignor Viganò, nella sua lettera dell’ottobre del 2020, come ricorderete,  aveva visto in lui il candidato ideale da opporre contro il Great Reset. Eppure, dopo le vicende elettorali tristemente terminate con un broglio di sistema, Trump ha lasciato il suo posto, ha fatto i bagagli e si è trasferito a Mar-a-Lago in una specie di esilio volontario, ritornando solo di tanto in tanto a parlare dal palco di qualche suo rally, o al telefono per qualche intervista tv.
E quindi davvero dovremmo pensare che per il Trump che abbiamo conosciuto sia tutto finito così?…

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”Gli Oligarchi di Silicon Valley sono più potenti del Presidente USA e vogliono che tu lo sappia” (Tucker Carlson)

Il Presidente Trump venerdì ha detto che sta prendendo in considerazione altre piattaforme di social media e potrebbe persino crearne una propria, dopo che è stato banatto da Twitter, in seguito alla rivolta del Campidoglio di mercoledì scorso.
È stato anche bloccato dalla pubblicazione su Facebook e Instagram, almeno fino alla scadenza del suo mandato. “Come ho detto da molto tempo, Twitter è andato sempre più in là nel vietare la libertà di parola, e stasera i dipendenti di Twitter si sono coordinati con i Democratici e la Sinistra Radicale nel rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per mettere a tacere me – e Voi, i 75.000.000 di grandi patrioti che hanno votato per me”, , ha twittato il presidente dall’account @Potus invece che dal suo personale @ReadDonaldTrump, che utilizzava quasi esclusivamente prima del divieto…

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