Bambini non arrampicatevi sugli alberi, è pericoloso, sovversivo e diseducativo!

di Paolo Ermani
L’Italia ha bisogno di persone “responsabili e coscienziose” per educare al meglio i propri figli, non certo “estremisti sovversivi” criminosamente amanti della natura e della libertà!
Giampiero Monaca, insegnante di una scuola primaria di Serravalle d’Asti, per fare lezione con i bambini, ha osato portarli in un prato e pare che alcuni di loro abbiano incautamente avuto anche l’ardire di attaccarsi ai rami di un albero, altrettanto incautamente e criminosamente lasciato crescere in quel prato. Sono in corso accertamenti se qualcuno di questo sovversivi in tenera età abbia in qualche modo anche tentato di arrampicarsi sul pericolosissimo e letale albero…
Notizie come queste sono scandalose e vanno oltre ogni immaginazione: come può infatti una persona adulta nel pieno delle sue facoltà mentali, pensare di portare dei bambini in una zona nociva per la loro salute come un prato e ancora di più permettergli addirittura di avere un qualsiasi contatto con un albero?…

Vai all’articolo

Il supplizio dei Bambini per soddisfare il narcisismo degli Adulti… da Federico II ad oggi

di Massimo Bordin
La mancanza di contatto fisico e verbale produce danni enormi e irreparabili nei bambini.
Fra’ Salimbene nella sua Cronaca medievale riferisce che l’imperatore Federico II, nel tentativo di individuare l’origine del linguaggio, coinvolse un gruppo di neonati in un curioso “esperimento”.
Va premesso che Federico II è mito indiscutibile degli storici medievalisti ed anche della cultura identitaria italiana, avendo tentato di unificare la penisola ed ispirato la scuola letteraria siciliana. Pur essendo di origine tedesche (suo nonno era il terribile “Barbarossa”), l’imperatore Federico fu convinto assertore dell’italica bellezza tanto da trasferire la corte del Sacro romano impero dalle brume nordiche a Palermo. Ancor oggi, la più illustre università del sud, la Federico II di Napoli appunto, si fregia del nome del suo fondatore. Nonostante questo, l’imperatore non era certo uno stinco di santo e cosucce come lo sterminio dei saraceni siciliani lo stanno a testimoniare…

Vai all’articolo

Scuole in maschera!

di Gianni Lannes
Tempo di regime: rassegnazione e subordinazione, separazione e distanza di insicurezza e tanti si adeguano al peggio.
Accade in Italia nell’anno 2020: tutti gli studenti di età superiore ai 6 anni dovranno indossare una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione. Grillina o grullina? Ha sentenziato la ministra Azzolina: “La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c’è”.
Eppure la scienza attesta che le mascherine sono un rimedio inutile, inefficace, inadeguato. Quale contagio? Il nuovo coronavirus (Sars CoV2) confuso negli atti ufficiali dai politicanti italidioti con la malattia Covid 19, certifica il livello spaventoso di ignoranza istituzionale e la situazione di degrado scolastico.
Il passaggio dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia telecomandata è quantomeno oscuro. Si implementa il controllo sociale attraverso la sorveglianza elettronica sulla base di un maldestro pretesto, addirittura di un pericolo non dimostrato…

Vai all’articolo

A Roma a settembre c’è posto in classe solo per uno studente su 5

In tutto ci sono 23.496 classi e gli studenti totali superano le 500 mila unità. In vista di settembre però il posto in classe, se si troveranno soluzioni valide, sarà garantito a uno studente su cinque.
Quando riapriranno le scuole a Roma, a settembre, ci sarà spazio in classe solo per uno studente su cinque. E quindi il ritorno sui banchi dovrà necessariamente essere scaglionato e alcuni dovranno seguire le lezioni a distanza. Spiega oggi Il Messaggero: Dalla Città Metropolitana la vicesindaca Maria Teresa Zotta con delega all’edilizia scolastica è chiara, quasi perentoria: “In vista di settembre con l’obbligo di rispettare le distanze di sicurezza e le misure anti-contagio per l’emergenza Covid-19, le scuole superiori della Capitale e della provincia non potranno accogliere tutti gli studenti”. “Gli spazi attuali non sono sufficienti a garantire la didattica in presenza e al contempo assicurare il distanziamento sociale”. E non sipuò far ricorso, ad esempio, neanche a scuole chiuse: “Perché tutti i plessi sono pieni”

Vai all’articolo