Resa pubblica la Mappa dei siti per il Deposito di rifiuti radioattivi. Immediata la reazione dei territori

Sono 67 le aree candidate a ospitare il “Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”.
È stata pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), il documento elaborato dalla “Società gestione impianti nucleari” (Sogin) che individua le zone dove localizzare in Italia il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il “Parco Tecnologico”.
Sono cinque le macrozone individuate: Piemonte con 8 aree tra le province di Torino e Alessandria; Toscana-Lazio con 24 aree tra Siena, Grosseto e Viterbo; Basilicata-Puglia con 17 aree tra Potenza, Matera, Bari, Taranto; poi le Isole, con la Sardegna (14 aree) in provincia di Oristano e nel Sud Sardegna ; e la Sicilia, 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta…

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L’uomo ha dimezzato la Vita sulla Terra

di Pierangelo Soldavini
Gli esseri umani rappresentano solo 0,01% di tutti gli esseri viventi, ma da quando sono apparsi sulla Terra hanno distrutto metà della vita esistente sul nostro pianeta, l’83% di animali selvatici e metà degli organismi vegetali. Mentre l’allevamento si espande a dismisura. Tutto questo ha un costo per l’ecosistema nel suo complesso.
Gli esseri umani stanno correndo a gran velocità verso gli otto miliardi – oggi siamo a 7,6 miliardi – ma rappresentano solo lo 0,01% degli esseri viventi presenti sulla Terra. Eppure dalla sua comparsa la quantità di “materia vivente” sul pianeta si è dimezzata. Evidentemente la presenza dell’umano è decisamente ingombrante – nonostante il suo peso relativo estremamente basso – in conseguenza, soprattutto, della sua…

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Un “Albero dei Miracoli” per frenare gli incendi e la deforestazione in Amazzonia

di Vincenzo Giardina
In un solo anno, nel principale Paese del bacino amazzonico, il Brasile, il tasso di deforestazione è aumentato di oltre l’80 per cento.
Si chiama “Inga”, è una pianta tropicale della famiglia delle Leguminose e con i suoi fiori bianchi e le capacità azotofissatrici, può costituire un nuovo argine a incendi e deforestazione in Amazzonia. Le sue proprietà sono state evidenziate sul portale d’informazione scientifica ‘Phys.org’ dai responsabili di un progetto di rimboschimento nel cosiddetto “arco della distruzione”, al confine meridionale dell’Amazzonia brasiliana, nello Stato di Randonia.
“È un albero miracoloso” ha detto Toby Pennington, professore di biogeografia e biodiversità tropicale presso la University of Exeter, intervistato dall’emittente inglese ‘Bbc’: “Alcune specie possono crescere davvero velocemente, su suoli molto poveri, anche molto degradati, dove gli alberi sono stati tagliati”. Il contributo dell’Inga è stato evidenziato anche da Saulo De Souza, del centro brasiliano Instituto Ouro Verde. Secondo l’esperto, “queste piante possono favorire anche la fauna creando nuovi habitat o punti di passaggio verso la foresta”. Il progetto di rimboschimento sarà finanziato da un fondo britannico per la ricerca e l’innovazione, il Global Challenges Research Fund (Gcrf), per l’equivalente di 712mila euro…

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La Sicilia ha tra le mani un affare miliardario: ma alle Lobby conviene?

La Sicilia ha tra le mani un affare miliardario. Si chiama “limonene” e si trova nelle bucce delle arance. Se ne può fare un pesticida efficientissimo ed ecologico… Ma alle lobby conviene?
Con le bucce di arance si possono fare un sacco di soldi. Lo sanno bene gli spagnoli che, zitti zitti, con il limonene – una sostanza contenuta nelle bucce di arance – producono pesticidi biologici che eliminano insetti e funghi dannosi per l’agricoltura senza inquinare l’ambiente. Un grande affare a nove zeri. E la Sicilia? Affrontiamo l’argomento con il chimico del CNR, Mario Pagliaro.
L’olio estratto dalla buccia delle arance, lo stesso che quando le sbucciamo emette quel gradevole profumo, sarebbe un potente pesticida naturale usato in tutto il mondo per la difesa delle colture.
Questo prodotto – il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi e, in particolare, nelle bucce delle arance bionde – sta diventando più importante dell’arancia e del succo di arancia. Perché, già usato al posto dei pesticidi per combattere gli insetti e i funghi dannosi per l’agricoltura, ha anche trovato molti altri usi…

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A Pavia la nuova Pista ciclabile fluorescente e auto-illuminante

di Alessia Di Donato
Sorgerà in una zona naturalistica molto delicata, dove non si possono installare lampioni o fari per non nuocere alla fauna e sarà auto-illuminante, per pedalare in sicurezza. Rilasciando, di notte, la luce accumulata durante il giorno.

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Percorsi d’erba tra tetti e giardini per proteggere l’insetto impollinatore

di Anna Muzio
Che aspetto ha un’autostrada per le api? È larga tre chilometri e, al posto dell’asfalto, ha un tappeto di erba e fiori selvatici. Ogni tanto c’è un albergo per api, aree di servizio dove rifocillarsi con polline e nettare e tetti attrezzati ricoperti di verde, per riposarsi quando si sorvola una città altrimenti invasa dal cemento.

Come ogni rete stradale che si rispetti, copre come una ragnatela tutto il Paese. No, non stiamo parlando di un cartone animato della Disney, ma di un progetto chiamato “B-Lines”, che è ora partito in Irlanda del Nord. Obiettivo: salvare le api. Anzi, un tipo particolare di ape, la “Colletes floralis”, che vive in un habitat tutto particolare: le dune battute dai venti gelidi lungo la costa del mare d’Irlanda. Pare che la metà…

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È morto Nigel: l’uccello più triste e solo del mondo, innamorato di una femmina di cemento

di Andrea Centini
Il corpo della ‘sula’ è stato trovato accanto alla statua che ha “amato” per cinque lunghi anni. È rimasto solo per quasi tutto questo tempo; soltanto a Natale del 2017, l’isola in cui è morto è stata raggiunta da altri tre esemplari della sua specie.
Nigel, un maschio di sula australiana (Morus serrator) conosciuto come l’uccello marino “più solo al mondo”, è morto sull’isola di Mana, in Nuova Zelanda, accanto a una replica di cemento che aveva scelto come compagna.
La sua tristissima storia affonda le radici nel piano di recupero della splendida isola dove è deceduto, un paradiso che venne invaso da ratti e topi trasportati da navi europee. I roditori fecero strage di uccelli marini, mangiando le uova e i piccoli, e così, 40 anni fa, le sule decisero di abbandonare la propria casa…

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La criminalità ambientale minaccia le ultime foreste incontaminate europee e la fauna selvatica

I bracconieri dei Carpazi e del Danubio vendono gli uccelli ai ristoranti, soprattutto in Italia e Malta.
È stato presentato al Parlamento europeo il nuovo rapporto “Combating Wildlife and Forest Crime in the Danube-Carpathian Region” di United Nations environment programme (Unep – UN Environment), Wwf ed Eurac Research, che avverte che “Il disboscamento illegale, il commercio illegale di caviale, l’uccisione di massa di uccelli selvatici e il bracconaggio di orsi, lupi e linci minacciano la biodiversità e i mezzi di sussistenza nella regione del Danubio-Carpazi, che si estende in 15 Paesi europei”…

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Tutti pazzi per la Facelia, pianta “salva-api”

Una distesa viola, l’effetto creato dalla coltivazione di facelia, la pianta nota anche come “salva api”

Nel Vicentino è esplosa la “facelia mania”. Ovvero l’interesse per il fiore “salva-api”, con una spettacolare infiorescenza violacea, che funziona anche come concime naturale una volta sfiorito.
Il Comune di Arcugnano si è fatto promotore da qualche mese, in collaborazione con Coldiretti e Sis, Società Italiana Sementi con sede a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, di divulgare la coltivazione della facelia. E la risposta del territorio è andata oltre le attese. Ad Arcugnano sono arrivate chiamate da tutta la Provincia, da Breganze a Sossano, da Trissino a Zovencedo, e i 200 chili di sementi a disposizione ai magazzini comunali di Torri per circa 20 ettari di terreno, forniti gratuitamente dalla Sis, sono praticamente già assegnati o prenotati…

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Gli alberi parlano, amano, litigano… proprio come noi uomini

Il faggio è molto determinato e sa essere spietato. La betulla è litigiosa e irritabile. La quercia ha i comportamenti e il linguaggio di un padre di famiglia. Gli alberi sono al centro del nostro ecosistema e, oltre a essere fonte di simbolismi, sono anche molto simili a noi. A partire dal modo di esprimersi.
Come comunicano gli alberi
Gli alberi parlano. Non in senso metaforico, immaginario, ma con un vero e autentico linguaggio, che si esprime attraverso gesti e significati molto simili a quelli degli uomini. La scoperta, che conferma lo straordinario equilibrio della Natura tra uomini, animali e piante, dove gli alberi sono un pezzo centrale dell’ecosistema, è stata codificata nel libro di Peter Wohlleben, intitolato “La saggezza degli alberi”. Nel libro, l’autore, scrittore, escursionista, guardaboschi e guida forestale, riesce a dimostrare la teoria in base alla quale gli alberi, appunto, comunicano tra di loro, in una fitta e costante conversazione. Amano e odiano. Attaccano e si difendono attraverso il linguaggio. Hanno precise regole gerarchiche di convivenza. Proprio come gli uomini…

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