Chi cancella i Governi? La Politica conta zero, il Potere sta da un’altra parte

di Giuliano Zulin
Dimenticatevi i governi, ormai il potere sta da un’altra parte. I popoli votano, ma chi comanda non è eletto.
Da settimane l’Italia è sotto pressione poiché, sforando il debito di 150 miliardi rispetto agli accordi siglati a Bruxelles, rischia una multa piccola (al massimo 9 miliardi), ma soprattutto il congelamento dei fondi Ue, un’ottantina di miliardi l’anno.
È vero, il disavanzo italico ha raggiunto i 2.700 miliardi. Ogni mese è un record. Negativo. Tuttavia, guardando i mercati, lo spread è sceso intorno ai 250 punti. Il titolo di Stato italiano decennale, il mitico Btp, rende poco più del corrispettivo americano. E gli Usa crescono del 3%, no? E allora come mai la tensione sul nostro Paese cala, mentre da tutte le parti ci dipingono come il male assoluto del Vecchio Continente? Semplice. La Bce ha fatto sapere che in caso di rallentamento dell’economia è pronta a stampare ancora moneta.
Mario Draghi è buono per caso con l’Italia? Assolutamente no. Lui semmai deve proteggere i tedeschi, veri padroni del vapore europeo…

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Multa UE all’Italia, il tempismo e il doppiopesismo

di Stelio Fergola
Sì, l’Italia rischia una multa UE di 3,5 miliardi di euro per debito pubblico eccessivo.
Origine, l’irreprensibile e democraticissima Commissione Europea, che ha ben pensato di inviare questa altrettanto irreprensibile notifica dopo il voto del 26 maggio scorso e per i conti pubblici riguardanti la stagione 2017/2018, ovvero quando c’era in carica un governo diverso dall’attuale.
Italia quindi sotto attacco perché non rispetterebbe i parametri. Peccato che i dati ci dicano l’esatto contrario, visto che il nostro Paese negli ultimi 11 anni ha sforato il famoso tetto per tre volte, contro le nove della Francia. E di quale entità, come ricorda Germano Dottori su Facebook: Strano che tanto rigore, tra l’altro rivolto a chi nell’Unione rispetta di più i parametri di Maastricht, arrivi proprio nei giorni successivi al trionfo di un partito sovranista come la Lega…

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Il debito pubblico è Terrorismo di Stato

di Stefano Mariotti
3 dicembre 1944: la prima strage. La Guerra Fredda iniziò il 3 dicembre 1944, anche se i libri di Storia non lo diranno mai.
Quel giorno ad Atene ci fu una grandiosa manifestazione di popolo contro la cacciata (imposta da Churchill) dei comunisti dal governo. Era una manifestazione pacifica con donne, bambini e famiglie. All’improvviso, cecchini inglesi, soldati e fascisti greci iniziarono a fucilare la gente. Fu un massacro: 28 morti e centinaia di feriti.
Fu la madre di tutte le stragi e la Guerra non era ancora finita. La Guerra Fredda si scatenò più feroce, laddove la Resistenza contro i nazifascisti era stata più valorosa…

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L’invidia tedesca per la ricchezza privata degli italiani

di Gerardo Lisco
Il piano avanzato dal capo economista della Deutsche Bundesbank, Wendorff, pubblicato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung e ripreso dal Sole24Ore, di ridurre il debito pubblico italiano attraverso l’acquisto forzoso, da parte degli italiani, di titoli del debito pubblico, pari al 20% del patrimonio netto di ciascun italiano, ha animato il dibattito.
Non si tratterebbe di un prelievo fiscale, ma di un investimento forzato per il quale lo Stato riconoscerebbe agli acquirenti un rendimento. La Budesbank per bocca del suo Presidente, Weidmann, ha sempre alzato il dito contro la ricchezza privata degli italiani, superiore al PIL prodotto, invitando i Governi italiani a rivalersi su di essa per abbattere il debito pubblico.
Le famiglie italiane, secondo i dati riportati da uno studio della stessa Bundsbank, hanno un patrimonio medio pari a tre volte una famiglia tedesca. Si parla di valore medio, il che non significa che siamo in presenza di una equa distribuzione della ricchezza. In ogni modo, il suggerimento della Germania…

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L’Italia non ha nessun Debito Pubblico, anzi è in credito di oltre 1000 miliardi di euro!

Debito pubblico italiano

Facendo due conti molto semplici, potremmo accorgerci di un’anomalia piuttosto bizzarra nel computo del famigerato debito pubblico italiano.
La cosa richiede una certa concentrazione e la ferrea volontà di capire a fondo cosa diavolo sia questo ”debito”, che tutti abbiamo sul groppone, che nessuno di noi ha mai contratto, ma che dobbiamo, per misteriosi motivi, ripagare interamente con le nostre tasche e con il nostro lavoro.
Il debito pubblico non è una cosa da poco, in quanto è la causa principale del costante aumento della pressione fiscale nel nostro Paese. Persino nel 2014, anno della ”finta ripresina” con i bluff economici del governo Renzi, le tasse sono aumentate comunque dello 0,2%, arrivando alla soglia record imbattuta del 44%, senza contare le tasse indirette come l’IVA, le accise sui carburanti o le imposte sui beni come il bollo auto, l’IMU, il canone RAI ecc… che fanno schizzare il totale dei balzelli da pagare allo Stato a ben oltre il 68% del proprio guadagno!…

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