La voce degli Indiani d’America
Capo Seattle Degli Suquamish
“L’uomo bianco è come un serpente che si mangia la coda per vivere. E la coda diventa sempre più corta. Le nostre usanze sono diverse dalle vostre. Noi non viviamo bene nelle vostre città, che sembrano un’infinità di nere verruche sulla faccia della terra. La vista delle città dell’uomo bianco fa male agli occhi dell’uomo rosso, come la luce del sole che colpisce gli occhi di chi emerge da una grotta buia.
Nelle città dell’uomo bianco ci si sforza sempre di superare in velocità una valanga. Il rumore sembra perforare le orecchie. Ma che senso ha vivere se non si riesce a sentire il verso solitario del tordo o il gracidare delle rane di notte intorno ad uno stagno? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. Io preferisco il vento che dardeggia sulla superficie di uno stagno e il profumo del vento stesso, purificato da uno scroscio di pioggia a mezzogiorno…