Totalitarismo Liberale in Salsa Verde

di Marco Della Luna 
Qui in Occidente c’è la democrazia o la plutocrazia? Comandano i voti o i soldi? E decidono gli elettori o gli usurai? Vige ormai un totalitarismo che impone il suo modello unico e pensiero unico: è il totalitarismo della finanza, dei banchieri, dell’usura.
Altro che pericolo fascista! Esiste oggi un solo estremismo, un estremismo di destra economica imperialista e mercatista, per libere volpi in libero pollaio, e ha generato l’unico totalitarismo in Occidente oggi: il suo pensiero unico, che controlla non solo la narrazione, ma gli stessi significati delle parole.
L’uomo e la società sono e funzionano come li hanno descritti Freud e Schopenhauer, non come li hanno presupposti Platone, Moore, Bacon, Kant e le costituzioni democratiche dalla rivoluzione francese in poi – tutti utopisti. La lezione pratica della psicologia politica è che, fino a prova contraria, si deve presumere che ogni affermazione, prescrizione o valutazione del governo, o di qualsiasi altro soggetto politico, sia fatta al fine di frodarti o quantomeno di ingannarti…

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Il Covid finirà

di Massimo Calisti
L’obiettivo non era il Vaccino. L’obiettivo era il Green Pass.
Dal 15 ottobre occorre il Green Pass per lavorare, perché siamo ancora in emergenza, decide Draghi. Dal 15 ottobre tutti in ufficio, basta smart working, perché l’emergenza è finita e torniamo alla normalità, decide Brunetta con l’avallo di Draghi.
Il corto circuito, la palese contraddizione, che l’obbligo del Green Pass per lavorare ha creato con l’uscita di Brunetta & Draghi di qualche giorno fa, e la consueta serena indifferenza dei più, ha finalmente dissipato gli ultimi accenni di nebbia che ancora mi impedivano di vedere.
Diciamo che già il Green Pass sul lavoro, in una situazione di totale remissione del virus, mi aveva dato da pensare. Vedere Draghi cagare sulla nostra Costituzione, Mattarella firmare senza neanche far caso al tanfo, e il popolo esultare per questo stupro dei propri diritti costituzionali era abbastanza eloquente, ma mi ostinavo a guardare il dito e non la luna…

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Il “Popolo Coglione”

di Mincuo
Il popolo è fatto di coglioni. Il suo ruolo è da sempre quello di essere un coglione. È allevato ed educato per essere un coglione.
In migliaia di anni questo è sempre stato il suo ruolo. È un coglione anche perché non può essere altro, infatti:
– La cultura e l’informazione che ha sono completamente fasulle, ma non se ne rende conto, perché è un coglione e la cultura e gli strumenti che ha, sono appositamente fatti perché non lo capisca. La cultura e l’informazione che gli hanno servito quelli che si occupano di allevare coglioni, è appunto studiata a quello scopo… a farne un coglione.
– Non è organizzato, e se lo è non è lui che si organizza, ma lo organizza chi si occupa di organizzare dei coglioni. E i coglioni poi seguiranno quello che li organizza come dei coglioni, appunto.
– Non ha mezzi rilevanti. Se li avesse non sarebbe un coglione. Ai coglioni non si danno mezzi rilevanti, e da solo un coglione non è capace di procurarsi mezzi rilevanti…

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