Ci “rilasceranno” solo a patto che accetteremo il “Patentino vaccinale”

di Giorgio Bianchi
Uno degli obiettivi a breve termine dell’operazione va delineandosi con sempre maggiore chiarezza.
Ci “rilasceranno” solo a patto che accetteremo il cosiddetto “patentino vaccinale”, ovvero un pezzo di carta (più probabile un chip in una card e non ho utilizzato il termine chip casualmente) che ci consentirà di godere di alcuni aspetti della vita collettiva in cambio dell’accettazione del concetto che i diritti di cittadinanza possano essere condizionati ad un racing.
Il principale errore che si sta commettendo in questa fase è quello di soffermarsi sulla “sicurezza” dei vaccini, che è un problema che certamente sussiste, ma che purtroppo risulta essere un falso bersaglio. Dal loro punto di vista il vaccino è una questione del tutto marginale, redditizia vero, ma a questi livelli i soldi sono un aspetto del tutto secondario…

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Franco Gabrielli, il Capo della Polizia che ha impedito lo “Stato di Polizia” voluto da Speranza e Franceschini

di Claudia Fusani
La meraviglia di certi paradossi. È stata la polizia a evitare che l’Italia diventasse uno “stato di polizia”, dove uomini in divisa possono entrare a qualunque ora nelle abitazioni private per verificare il numero di quanti siedono intorno ad un tavolo o davanti a una tv per vedere una partita di calcio.
La bella notizia è che quando la polizia difende i diritti, significa che la democrazia è matura e salda. La brutta notizia è che due ministri, forse tre, siano arrivati a sostenere la misura dei controlli a domicilio anteponendo il diritto alla salute (articolo 32 della Costituzione) a tutti gli altri diritti fondamentali previsti dalla Carta.
L’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm (ma ne arriverà già un altro a breve – ndr), quello della stretta per scongiurare un nuovo lockdown, continua a regalare retroscena inaspettati. Il dato che il 75% dei nuovi contagi origina in contesti familiari è uno di quelli che più ha fatto riflettere esperti e politici. Poi succede che domenica sera il ministro della Sanità Roberto Speranza va ospite da Fabio Fazio e dice che “i party privati dovranno sottostare a controlli”, nel caso anche usando lo strumento della delazione tra vicini di casa. Il giorno dopo il panico si mescola all’incredulità…

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Al Referendum ha vinto l’Ignoranza e il Clientelismo all’italiana

Grazie ai Sì, i parlamentari che saranno esclusi dal Parlamento dai vari partiti, saranno quelli sgraditi al sistema, ora che il “sistema” con i suoi tentacoli approda in Parlamento.
A elezioni concluse Salvini fa notare che 15 regioni su 20 ora sono di destra. Peccato però che la stessa sinistra, ha messo i suoi uomini in tutti i gangli dello Stato, a cominciare dalla Magistratura.
Quindi Salvini ha poco da gongolare e cantare vittoria. La politica non si limita agli ingressi indesiderati degli extracomunitari, che qualcuno glielo faccia sapere… come qualcuno gli faccia sapere che essere coerenti con il M5s votando SI all’escusione dei Parlamentari non era un obbligo, dopo che peraltro il M5s l’ha già fregato, ora semmai, questa volta hanno fatto ambo grazie alla sua insufficienza politica.
Chi pensa che oggigiorno sia solo la decadenza politica a farla da padrona, dovrebbe comprare occhiali con realtà aumentata e potrà rendersi subito conto, che il surplus di decadenza più che politica, è quella irresponsabile data dall’ignoranza che agisce come una gigantesca griglia, dove la cittadinanza tutta finirà quanto prima su una gigantesca brace di carboni ardenti…

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Sabino Cassese: “La pandemia non è una guerra. I pieni poteri al governo non sono legittimi”

Intervista di Paolo Armaroli a Sabino Cassese
Intervista al giudice emerito della Corte Costituzionale: “Da palazzo Chigi continuano ad arrivare norme incomprensibili, scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme”.
Colloquio con piacere con il professor Sabino Cassese. Ma più che una intervista è un dialogo su tematiche molto delicate che l’emergenza Coronavirus ha evidenziato.
Caro Sabino, se siamo in guerra, sia pure anomala, allora vale quanto meno per analogia l’articolo 78 della Costituzione: le Camere conferiscono al governo i poteri necessari. E non, si badi, i pieni poteri. È così?
“Nell’interpretazione della Costituzione non si può giocare con le parole. Una pandemia non è una guerra. Non si può quindi ricorrere all’articolo 78. La Costituzione è chiara. La profilassi internazionale spetta esclusivamente allo Stato ( art. 117, II comma, lettera q).
Lo Stato agisce con leggi, che possono delegare al governo compiti e definirne i poteri. La Corte costituzionale, con un’abbondante giurisprudenza, ha definito i modi di esercizio del potere di ordinanza “contingibile e urgente”, cioè per eventi non prevedibili e che richiedono interventi immediati. Le definizioni della Corte sono state rispettate a metà.
Il primo Decreto legge era ‘fuori legge’. Poi è stato corretto il tiro, con il secondo Decreto legge, che smentiva il primo, abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi. C’è chi ha persino dubitato che abbiano fatto studi di giurisprudenza”

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Delirio di onnipotenza del “Partito dei Pm”: siamo noi la Costituzione!

di Piero Sansonetti
Nel rifiuto dell’Anm (l’Associazione magistrati) di andare all’incontro con il ministro per discutere sulla riforma penale, c’è una quantità di arroganza che nella politica italiana non si era mai vista.
L’Anm con questa sua decisione afferma in modo solenne ed esplicito, il proprio diritto di disporre in pieno e senza condizionamenti della legislazione italiana in materia di giustizia. Chiunque può vedere in questa linea politica assunta dall’Anm, tutte le caratteristiche dell’eversione: della negazione di ogni dialettica democratica. Cosa rimproverano i Pm al ministro? Di avere recepito tutte le richieste che l’Anm aveva avanzato, ma di avere inopinatamente aggiunto un codicillo che deve essere immediatamente cancellato. Deve essere cancellato prima ancora di iniziare la discussione…

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Se la Costituzione è come una Ferrari chiusa in garage!

di Davide Mura
Se i nostri padri costituenti potessero vedere cosa accade oggi, si chiederebbero se noi siamo davvero degni della Costituzione che ci hanno lasciato.
Anzi, si chiederebbero per quale ragione essi ci hanno offerto uno strumento per combattere povertà e disoccupazione, e noi la lasciamo lì, come una Ferrari chiusa in garage, ad arrugginire, esaltandone solo i protocolli procedurali e un patetico antifascismo da operetta, dopo averla sfregiata con il vincolo europeo.
Eppure è accaduto. Possediamo questo bolide e non lo utilizziamo, perché ai nostri “amici” tedeschi e francesi non piace l’idea di venir superati in corsa. E quell’idea, peraltro, non piace nemmeno a coloro che, da decenni, studiano le modalità per smontarlo, affinché non ci venga la tentazione di usarlo di nuovo. Per ora hanno messo il lucchetto al garage, spaventandoci: “Non aprite quel garage” … “Non guardate cosa c’è dentro” … “Potrebbe esservi fatale”

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