Coronavirus: l’Aiav denuncia cinque quotidiani nazionali per Procurato allarme

L’Aiav, l’Associazione italiana agenti di viaggio ha sporto una denuncia per “procurato allarme” nei confronti di cinque quotidiani nazionali, in merito alla vicenda Coronavirus.
I giornali sotto accusa sono: “Il Giornale”, “Libero”, “La Repubblica”, “Il Giorno” e “Il Messaggero”. Nella lettera che spiega le motivazioni dell’azione legale, si legge che l’Aiav “ritiene che buona parte delle nostre attuali difficoltà, e dell’immagine distorta che il mondo intero oggi ha dell’Italia, siano da attribuire alla stampa che, con un martellamento mediatico senza precedenti e sproporzionato rispetto alla reale situazione del coronavirus, ha certamente influenzato l’opinione pubblica”

Vai all’articolo

OMS: “L’Italia è il banco di prova del Coronavirus”. Quando il complottismo ha ragione

di Guido da Landriano
L’Italia è forse la “Cavia” per testare gli effetti del Coronavirus?
Continuano le stranezze dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha ufficialmente dichiarato che l’Italia è “Il banco di prova di quanto succede con il Coronavirus”, come candidamente ammesso da wired.it.
Ecco uno screenshot dell’articolo di Wired

Vai all’articolo

L’ipotesi del presidente dell’Ordine dei biologi sul Coronavirus: “Il nostro è un virus padano, non c’entra con la Cina”

Il ceppo isolato a Milano di coronavirus per Vincenzo D’Anna, è un “virus padano” che esiste negli animali allevati nelle terre “ultra concimate con i fanghi industriali del Nord”.
Secondo il presidente dell’Ordine dei biologi italiani esistono due contagi in circolazione nel nostro Paese: il primo – come confermato a Dagospia – cinese, mentre un altro sarebbe locale e sarebbe quello scoperto all’ospedale Sacco di Milano. “Sembra – scende nei dettagli l’esperto – che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli”.
Per D’Anna si tratta infatti di un virus para-influenzale “senza nessuna nocività mortale se non per la solita parte a rischio della popolazione” e per questo impossibilitato a trasmettersi…

Vai all’articolo

Coronavirus: pioggia di disdette in Italia per il Turismo. Presenze giù fino al 70%

di Francesco Bisozzi e Claudia Guasco
L’Italia in quarantena mette in ginocchio il turismo, dopo che paesi come Francia e Inghilterra hanno attivato politiche di isolamento nei confronti di chi ritorna dalle zone della penisola colpite dal Coronavirus.
Risultato… in queste ore una pioggia di disdette sta falcidiando un settore che conta circa due milioni di lavoratori e vanta un giro d’affari da 146 miliardi di euro. A rischio questa primavera un terzo del fatturato annuo del comparto. Ballano decine di milioni di pernottamenti negli alberghi. E migliaia di agenzie di viaggio rischiano di dover abbassare la saracinesca a causa dell’ondata di panico legata al diffondersi della malattia…

Vai all’articolo

La “Bomba” dei cinesi di Prato

di Arturo Diaconale
Il Governo ha trasformato i rientri di alcuni italiani dalla Cina nell’occasione per mettere in mostra la propria capacità di saper salvaguardare la salute degli italiani, ma questa operazione d’immagine non sembra riguardare i cinesi di Prato che stanno rientrando in Italia dal Capodanno cinese.
La comunità cinese della Toscana è composta da più di ventimila persone concentrate soprattutto a Prato. Di questa comunità, duemilacinquecento persone tra donne ed uomini si sono recati nel Paese d’origine in occasione del Capodanno cinese ed ora si accingono a rientrare in Italia per riprendere le proprie normali attività lavorative.
Tutti gli italiani che tornano dalla Cina vengono sottoposti alla quarantena per evitare il diffondersi dell’epidemia del coronavirus. Le autorità di governo hanno trasformato i rientri, da quello del ragazzo a quelli dei passeggeri delle navi da crociera, nell’occasione per mettere in mostra la propria capacità di saper salvaguardare la salute degli italiani.
Ma questa operazione d’immagine non sembra riguardare i cinesi della Toscana e di Prato…

Vai all’articolo