Dai panfili ad Alitalia: una Disgrazia chiamata Draghi

de ilsimplicissimus
Draghi gode di un grande prestigio in Europa. Ma evidentemente solo come svenditore…
E questo grazie alle imprese compiute sul Britannia, tanto che da Bruxelles hanno pensato di agevolarlo richiedendo improvvisamente e inopinatamente il rientro dei 900 milioni di euro di prestito che lo stato ha fatto alla ex compagnia di bandiera per gestire il passaggio ad Ita: viene considerato come un aiuto di stato che naturalmente va contro il fanatico liberismo espresso dall’Ue.
E questo proprio nel momento in cui si apre la vertenza tra sindacati e Ita per il contratto di lavoro che probabilmente porterà a drastici tagli di salari e stipendi, riduzioni di diritti acquisiti e di tutele e, in prospettiva, anche licenziamenti, che a questo punto diventano di fatto inevitabili…

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Draghi: dai Burattini ai Burattinai

di Roberto Pecchioli
In alto hanno deciso: basta Conte, arriva Mandrake, “l’uomo-drago”. Che bella democrazia, in cui non si vota! Comico parlare di sovranità; i sovranisti della domenica troveranno il modo di allinearsi con la volontà di lorsignori.
“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”. In alto hanno deciso: basta Conte, arriva Draghi. Passiamo dai burattini ai burattinai. Il potere scende in campo direttamente: la gravità della situazione italiana deve essere peggiore delle più nere previsioni, e non solo per il crollo del PIL.
Non riusciamo però a condividere l’entusiasmo di chi si consola per la fine del governo giallo fucsia. Pessima gente, per carità, povera patria in mano a don Fofò Bonafede, il disc jockey ministro di giustizia, a Giggino Di Maio, ministro degli esteri digiuno di storia e geografia che neppure sospetta l’esistenza della geopolitica. E che dire di un prefetto agli Interni, dell’imbarazzante signora De Micheli ai trasporti, del povero Speranza (nomen omen) alle prese con il “contagio” e di tutta l’improbabile brigata…

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