La nuova Tratta degli Schiavi dall’Africa, passa dal Mondo del Calcio
Si chiama “Football Trafficking”, ed è una pratica che, quando va bene, serve a riempire le tasche dei falsi agenti, quando va male alimenta un traffico di esseri umani.
Quando finì all’improvviso sotto i riflettori per la dubbia età anagrafica messa in discussione dalle sue caratteristiche fisiche imponenti, del passato di Joseph Minala, centrocampista camerunense classe ’96 di proprietà della Lazio, non si sapeva praticamente nulla. Nelle giovanili biancocelesti spiccava su tutti per doti tecniche e soprattutto fisiche. Facile, allora, abbandonarsi alle speculazioni.
Poche settimane dopo, con le acque ben più calme, Minala concesse un’intervista a Sky Sport raccontando un aspetto drammatico della sua vita, che sarebbe dovuto balzare agli onori delle cronache in modo ben più deciso rispetto alle registrazioni anagrafiche: “Arrivai in Italia perché un agente mi promise un provino con il Milan – disse. Ma non c’era alcun provino e nessun Milan. Arrivai alla stazione Termini e questa persona mi diede un cellulare e mi disse ‘aspettami qui’, ma mi abbandonò lì solo”…