Bruxelles ha vinto… e Roma si allinea
di Roberto Arditti
La manovra italiana è costruita su un solo punto effettivo, cioè evitare l’aumento dell’Iva. Questo concede Bruxelles: niente di meno ma, soprattutto, niente di più.
Anche se Salvini ha concluso l’anno con una vittoria elettorale in Umbria, non può mutare l’esito della competizione “complessiva”, che vede un preciso vincitore di questa tornata, vale a dire Bruxelles ed il suo establishment “storico” fondato sull’asse Berlino-Parigi.
L’Europa di Christine Lagarde e Ursula von der Leyen è infatti il clamoroso trionfatore dell’annata politica, che doveva essere l’occasione per ribaltarne gli equilibri, per mano dei sovranisti e dei populisti e che invece ha finito per confermare, pur con numeri meno solidi, l’asse di potere tra popolari e socialisti.
Su questo impianto debbono essere lette anche le derivazioni italiane, che sono però di primaria importanza negli equilibri generali e che rappresentano il caso più interessante a livello continentale (insieme alla complessa vicenda UK su Brexit). Dalle nostre parti sono quattro i fatti di cui tenere conto, che vanno letti in sequenza temporale per essere compresi sino in fondo…