Sicuro che sia davvero Tu a decidere?

Non limitatevi a ciò che avete sempre creduto, non fermatevi alle apparenze.
Spesso, ci si imbatte in qualcosa di nuovo e volendo capirne di più o sperimentarlo, si tende magari a confrontarsi con altri che, un po’ per abitudine, un po’ per i limiti della loro mentalità e un po’ per pregiudizio, tendono spesso a far scemare il nostro entusiasmo in quel senso, fino a condizionarci del tutto e farci rinunciare ancor prima di capire di fronte a che cosa eravamo.
Si dice che il nero snellisca e le righe orizzontali tendano a dare l’effetto opposto, quindi chi è in sovrappeso non proverà mai un vestito a righe… E se fosse solo un luogo comune? E se la persona in questione non fosse davvero in sovrappeso, ma a forza di sentirselo dire se ne convincesse, vedendosi davanti allo specchio come non è? Questa persona, non solo si convincerà di un qualcosa di non vero, ma si precluderà a priori di provare qualsiasi vestito a righe…

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Il segreto di una vita originale

Il segreto di una vita originale

di Vincenzo Marranca
“Sarebbe stato bello farsi portare via dal vento. Mi sentii magnificamente solo, senza responsabilità, senza le lacrime di nessuno” – Tiziano Terzani
Ho imparato a stare solo. Per tanto tempo, mi sono ritrovato in una stanza vuota, ascoltando lo scorrere della vita che, lontana da quelle mura, continuava felice senza notare che io non c’ero. Sentivo le voci dei vicini, il rumore delle macchine che andavano e venivano, suoni ammutoliti, come ovattati. A momenti era come essere in una cella, ma la porta era aperta, potevo uscire quando mi pareva, eppure restavo dentro. Alla sera, nei fine settimana, quando la gente sfilava tra i bar, i ristoranti e le discoteche, mentre bevevano per dimenticarsi della settimana passata e di quella a venire, io non avevo niente da dimenticare, niente da festeggiare, e me ne stavo seduto, seduto su un divano accanto a quel pensiero che continuava a chiedere…

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Rebecca, 12 anni: non vuole il telefono cellulare

Adolescenti con cellulare

di Paolo Ermani
Trovatelo, se riuscite, un adolescente che non abbia l’occhio abbassato sul display del cellulare (oggi minimo smartphone quando non iPhone). Difficile vero? Noi ce l’abbiamo fatta. Caso più unico che raro, Rebecca, 12 anni, ha deciso che il cellulare non lo vuole.
La ragione la spiega lei, con le sue parole. In alcuni dei vari corsi di formazione organizzati dall’associazione Paea, di cui faccio parte, ho conosciuto prima l’attivissima mamma Laura e poi Rebecca e suo padre Paolo. Rebecca mi ha colpito per la sua intelligenza, maturità e capacità di fare domande…

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