Togliere il Velo… dal Cielo

di Nogeoingegeria
Così come i volti coperti sono diventati di recente la nuova normalità, anche i cieli velati sono diventati rapidamente una nuova realtà a livello globale, e da diversi anni. È ora di togliere i veli.
Il 17 giugno è stata la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, e ancora nessuno parla di una realtà che dovrebbe essere sulla bocca di tutti da almeno 20 anni, da quando i nostri cieli sono cambiati e si sono moltiplicati eventi estremi e anomalie, tra cui alluvioni da un lato e siccità catastrofiche dall’altro.
Ciò che viene praticato da decenni, ossia la modificazione locale del tempo, non è più un argomento mainstream. Ha trovato una certa considerazione fino agli anni Settanta, poi i veli sono scesi anche qui. La manipolazione delle condizioni meteorologiche è geoingegneria su scala minore.
Ebbene, il pubblico non conosce la geoingegneria, né su piccola né su grande scala. Ogni tanto salta fuori un articolo, come quello recente sul sito dell’ENI, e in un contesto accuratamente coltivato: Bisogna salvare il pianeta

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“Sole Spento”: ecco cosa significa e le possibili conseguenze sull’Italia

del Team iLMeteo.it
Il sole è spento e continua ad essere pigro.
L’attività monitorata negli ultimi giorni ci conferma l’assenza di macchie solari e ciò desta particolari attenzioni, in quanto la predisposizione del sole verso questa tendenza, lascia presagire ripercussioni anche sul nostro clima nell’arco dei prossimi mesi, non di facile interpretazione.
Quando parliamo di sole spento significa che alcune zone della nostra stella sono caratterizzate da temperature più basse rispetto alle aree circostanti.
Attualmente, sulla superficie del sole non si osservano macchie solari da oltre 10 giorni: un segnale che conferma la fase di minimo solare in corso, un periodo che non va sottovalutato. Ma cosa comporterà questa situazione sul nostro continente e nel nostro Paese?…

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È guerra… senza se e senza ma!

di Tom Bosco
I resoconti mediatici sui disastri climatici di questi ultimi giorni, tra danni e vittime sembrano più che altro un bollettino di guerra. E con ogni probabilità proprio di una guerra si tratta, pur se condotta con armi non convenzionali.
Il 29 ottobre già di prima mattina circolava l’immagine satellitare che segue, che purtroppo mancando di qualunque riferimento, lascia il tempo che trova: ma se rappresentasse davvero la situazione meteorologica nelle prime ore della giornata, evidenzierebbe proprio l’utilizzo su ampia scala sulla nostra penisola di sistemi d’arma esotici (leggi: HAARP e/o tecnologie elettromagnetiche similari) con le conseguenze che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Verso mezzogiorno un mio caro amico si trovava nei dintorni di Muravera, qui nel sud della Sardegna, e ha fatto appena in tempo a scattare la foto che segue, a testimonianza di un evento climatico estremo, accompagnato da un forte rovescio di pioggia mista a grandine (cosa già singolare di per sé), che a suo dire non aveva nulla di naturale, accompagnato com’era da scariche elettromagnetiche per nulla assimilabili ai classici fulmini che conosciamo…

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