La Caduta di Zelensky

di Aleksandr Dugin 
I negoziati di Riyadh rappresentano, inequivocabilmente, una svolta.
Anche la composizione dei negoziatori, tra i quali, ad esempio, la parte americana non aveva il piuttosto goffo e duro Kellogg, la dice lunga. Trump ha inviato ai negoziati le persone più capaci di comprendere e ascoltare la posizione della Russia, per poi trasmettergliela personalmente.
Sembra che lo stesso Trump sia molto soddisfatto dei primi risultati dei negoziati. La parte russa esprime un cauto ottimismo. Chiaramente, non è stato ancora discusso alcun piano specifico per risolvere la questione ucraina. Tuttavia, sembra che il nostro eccellente gruppo, guidato da Ushakov e Lavrov, abbia per la prima volta trasmesso in modo obiettivo, calmo e con argomentazioni ragionate la posizione russa agli americani. Questa è davvero una novità…

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Un’Escalation in Israele Potrebbe Innescare una Reazione a Catena

di Aleksandr Dugin
I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere.
La Palestina è tecnicamente territorio israeliano che non controlla e non può controllare in nessun caso. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi.
Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neocons e globalisti. Di certo non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele.
Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primo luogo Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo ed Egitto) – che potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto…

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Intervista ad Aleksandr Dugin: “Nuovo Mondo Multipolare” e “Quantum Financial System”

di Armando Savini
Si intravvedono già i primi segni per la costituzione della tanto temuta unione euroasiatica, una “Heartland distribuita”, dove ogni Paese, ogni polo, sarà importante e potrà esprimere il proprio essere.
Di seguito, la mia video-intervista per la rubrica Katechon, la Fine della Storia, al filosofo e politologo Aleksandr Dugin, padre de La Quarta Teoria Politica, fondatore e dirigente del Movimento Internazionale Eurasiatista.
Aleksandr Dugin, “Nuovo Mondo Multipolare” e “Quantum Financial System”: la “Politica Aeterna”
Partendo dal suo ultimo libro “Politica Aeterna” pubblicato in Italia da AGA Editrice, il nostro percorso ci conduce dalla “dimensione metafisica della Filosofia, così come essa si è dispiegata e manifestata nel corso dei secoli”, alla “dittatura del relativismo”, la dimensione post-moderna da cui partire, per progredire verso una nuova concezione dell’Uomo…

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Aleksandr Dugin: “Questa non è una guerra con l’Ucraina”

di Aleksandr Dugin
“…Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo: unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia – Grande Reset in una parola – dall’altro”.
“È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite liberale atlantista. E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione.
La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire. La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.
La Russia sta creando un campo di resistenza globale…

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Alexander Dugin: l’Ordine post-globale è qualcosa di inevitabile

di Aleksandr Dugin
L’ordine post-globale è qualcosa di inevitabile. La crisi che l’umanità sta attraversando a seguito del Covid-19 ha assunto una dimensione talmente globale, che un ritorno alla situazione preesistente è semplicemente impossibile.
La crisi che l’umanità sta attraversando a seguito della pandemia da Coronavirus, ha assunto una dimensione talmente globale che un ritorno alla situazione preesistente è semplicemente impossibile. Se non si arresta la diffusione del virus entro un mese e mezzo/due mesi, il fenomeno diventerà irreversibile e da un giorno all’altro l’intero ordine mondiale collasserà. La storia ha visto periodi simili che sono stati associati a disastri di scala globale, guerre e altre circostanze straordinarie.
Se cerchiamo di guardare al futuro senza preconcetti e in modo aperto, possiamo prevedere alcuni degli scenari generali o dei singoli momenti che con maggiore probabilità potrebbero verificarsi.  Primo fra tutti, il crollo definitivo, rapido e irrevocabile della globalizzazione…

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